venerdì 30 aprile 2021

Massaggiare I Piedi Vuol Dire Massaggiare L’Anima


piedi massaggiati con crema

Prendersi cura dei propri piedi, massaggiandoli e donando loro un’attenzione quotidiana, è un modo per nutrire anche la nostra anima. I piedi infatti sono una parte del corpo connessa alla nostra interiorità, possiedono un significato simbolico molto importante e hanno bisogno di una dedizione giornaliera per poter attivare la loro energia vitale.

Forse è ridicolo adoperare la parola “espressione” per i piedi, ma sono convinto che anch’essi, come il viso, la possiedano. Anzi, sono convinto di capire se una donna è licenziosa e se una persona è crudele solo guardandone i piedi.
(Tanizaki Jun’ichiro, I piedi di Fumiko)

I piedi: prolungamenti della nostra anima

piedi massaggiati con crema
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I piedi rappresentano una parte del corpo spesso dimenticata. Sono lontani dai nostri occhi e dalla nostra attenzione e capita così che non prestiamo loro la giusta cura.

Eppure sono sempre in movimento, ci portano da un luogo all’altro, ci permettono di correre, di andare in bicicletta, di vivere il contatto con la terra. Possiedono il meraviglioso compito di tenerci in equilibrio, dritti, di sorreggere tutta la nostra struttura corporea.

Sono arti traghettatori che riescono a trasportare la nostra anima nel mondo.

Sull’importanza dei piedi si fondano ormai diverse discipline, tra queste ricordiamo la riflessologia plantare che si basa appunto sulla teoria della riflessologia. Secondo questo sapere dagli organi interni di ogni individuo partono delle vere e proprie linee di riflesso che giungono fino a tutta l’epidermide umana e quindi anche al piede. Massaggiando in un determinato modo parti del piede si massaggiano anche determinati organi interni. Portando sollievo, rilassamento, benessere.

I piedi sono una mappa della nostra interiorità

I piedi possono essere “letti” anche da occhi esperti in grado di vederci una mappatura del nostro carattere, del nostro stato di salute, delle nostre emozioni. Prendersi cura dei piedi vuol dire quindi prendersi cura della nostra interiorità.

La psicosomatica, la scienza che studia il collegamento tra sintomi corporei e psiche, rivela che i disturbi dei nostri piedi sono lo specchio delle nostre emozioni, delle nostre fatiche, dei nostri nodi da sciogliere.

Come camminiamo, come è fatto il nostro piede e quali sintomi legati a questo preziosissimo arto sorgono solitamente sono segnali in grado di parlarci e far emergere parti di noi che non riusciamo a cogliere. Anche alcune filosofie orientali, come la medicina tradizionale cinese, considerano il piede una parte del corpo da “leggere” e da ascoltare attentamente per riuscire a trovare il proprio equilibrio psicofisico.

Se prendiamo a caso due frasi colloquiali come: «me ne vado in punta di piedi» o invece: «levati dai piedi!» ci accorgiamo subito che queste espressioni metaforiche hanno alla loro base il motivo auto referenziale basato su i nostri arti inferiori. In altre parole il piede, la scarpa, e tutto il loro ambito costituiscono certamente dei luoghi preferenziali del nostro corpo.
(Gillo Dorfles)

La cura dei piedi

Cerchiamo allora di non trascurare questi arti così importanti per la nostra salute psicofisica e di seguire questi semplici ma utili consigli.

1- Stare a piedi nudi il più possibile per lasciare il piede libero da calze e scarpe. In questo modo esso respira e può entrare in contatto diretto con il sole, con il terreno, con lo scorrere dell’acqua se siamo nei pressi di torrenti e mari.

2- Cercare di variare le calzature e di sceglierle comode. No a tacchi troppo alti e a calzature eccessivamente strette che non permettono al piede di sentirsi bene anche nelle lunghe camminate.

3- Eseguire quotidianamente, soprattutto la sera, un pediluvio rilassante e rigenerante. Questo rito giornaliero rilassa, purifica tutto il corpo, ci permette di fermarci e di respirare profondamente e in modo lento.

4- Massaggiare i piedi durante la giornata per far attivare la circolazione e la sera dopo il pediluvio. Meglio se con una crema in grado di donare idratazione e freschezza al piedi come la Crema Mediterranea Maschera Piedi 5 in 1. Il massaggio dei piedi è il modo migliore per alleviare la stanchezza e per coccolare questa parte del corpo spesso trascurata. Massaggiare i piedi dei nostri cari e soprattutto dei bambini, anche neonati, è una cura amorevole, è un dialogo silenzioso, è un contatto affettivo delicato e tenero. E’ un modo di massaggiare anche l’anima dell’altro. 

5- Compiere dei semplici esercizi quotidiani come la rotazione della caviglia o il camminare scalzi nell’acqua fredda o sui sassi per irrobustire la pianta dei piedi e per sperimentare sensazioni diverse che stimolano tutto il nostro corpo e lo attivano con nuova energia.

Curare il corpo per prendersi cura dell’interiorità

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Il nostro corpo è il tempio della nostra anima e prendersi cura di questo tempio permette a chi lo abita di stare bene, di avere energie per dedicarsi quotidianamente alle proprie missioni, di sentirsi amata, rispettata, considerata.

I piedi in particolare sono il punto di appoggio dell’intero corpo, sono le fondamenta di tutto il nostro tempio, le basi del nostro benessere.

“Nonna, come si fa a superare un ostacolo?”
“Con i piedi, bambina mia. Ad ogni passo tu bussi alla porta della terra e le chiedi di farti arrivare intuizioni, pensieri nuovi, vie da esplorare.”
“Come possono aiutarmi i piedi?”
“Quando hai un problema o ti senti persa, tu inizia a muoverli. Cammina, corri, balla. Muovendoli suoni un tamburo antichissimo che inizia a vibrare dalle radici e giunge fino al ritmo del tuo cuore. E come per magia, qualcosa accade. Si manifesta l’indizio che ti apre la porta della chiarezza.”
“Mi posso fidare dei miei piedi?”
“Se non ti fidi della tua base non hai fiducia nella vita. Ci hanno fatto credere che i piedi sono le parti del corpo meno importanti e meno dignitose. Si dice che le cose fatte male sono state fatte con i piedi. Per sviarti dal loro potere. Che è immenso. E’ proprio in essi che risiede la nostra parte più selvaggia, la nostra forza, il nostro equilibrio. I piedi sono solitamente l’ultima parte del corpo ad uscire dal grembo materno perché rimangono collegati al divino il più possibile. E questo collegamento persiste anche una volta nati. Quando lavi i tuoi piedi purifichi tutta la tua essenza. E se li massaggi stai massaggiando la tua anima.”
“I miei piedi, nonna… non ho mai dato loro la giusta importanza!”
“Inizia ora, bambina mia. I tuoi piedi sono sacri. Quando puoi liberali da calze e scarpe, non imprigionarli! E cerca di sentire la loro saggia voce che si esprime silenziosamente attraverso la potenza del tatto. Prenditi cura di essi, falli muovere e divertirsi, ed inchinati a tutte le impronte che ti doneranno: sono i passi che la tua anima ha scelto per te!

(di Elena Bernabè Scrittrice)

https://www.eticamente.net/69661/massaggiare-i-piedi-vuol-dire-massaggiare-lanima.html 

giovedì 15 aprile 2021

Perché accade di innamorarsi (troppo) velocemente?



Un gesto, un odore, uno sguardo. Basta un attimo ed ecco che Eros scocca la sua freccia… L’amore, quello con la “A” maiuscola si impossessa di noi, di colpo sentiamo di aver finalmente trovato l’anima gemella, quella persona che ci capisce al volo, che ci sembra di conoscere da sempre e che al tempo stesso ci rapisce in un vortice di euforia ed eccitazione di fronte al quale tutti i problemi scompaiono…

Accade però che la promessa di Eros non duri, che si riveli più effimera ed illusoria di quanto pensassimo e che nel guardarci indietro ci accorgiamo che molte sono le frecce che sono state già scoccate …

Perché ci si innamora troppo velocemente? Il colpo di fulmine rivela il vero amore o è solo una potente illusione?

La lingua inglese utilizza un’espressione particolare per indicare l’innamorarsi: “fall in love” che significa letteralmente “cadere” nell’amore, lasciarsi sorprendere da una sorta di inciampo che costringe a cambiare strada, a volgere lo sguardo altrove. Questo sembra essere tanto più vero, quanto più accade di innamorarsi subito, di incappare in un imprevisto che può indurre a modificare positivamente la direzione o far perdere rovinosamente l’equilibrio… Riconoscere la differenza non è facile, i motivi? Beh, iniziamo col dire che, da un certo punto di vista, è tutta colpa di Cenerentola! 
 
Il mito dell’amore romantico
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“E vissero sempre felici e contenti…”: quante volte abbiamo letto o ascoltato questa espressione alla fine di una fiaba? I due protagonisti, che dal primo momento in cui si sono guardati negli occhi già si giuravano segretamente eterno Amore, dopo mille peripezie riescono finalmente a coronare il loro sogno, si sposano, si uniscono e, appunto, vivranno per sempre felici e contenti. E qui sta il problema.

Nessuno sa mai cosa avviene dopo, nulla si dice riguardo a quella che sembra essere un’immutabile felicità, una sintonia facile e perfetta in cui i due sposi vivranno per tutta una vita, come se quell’istante del loro primo incontro incantato fosse destinato a durare immobile fino alla fine dei loro giorni.

Si tratta di uno stereotipo culturale che rintracciamo non solo nelle fiabe – o, meglio, nel modo in cui queste vengono semplificate nelle versioni per l’infanzia – ma anche in moltissime produzioni cinematografiche (chi ha visto Pretty woman, la favola moderna per eccellenza, ricorderà che anche Vivian si scaglia con un misto di incredulità e invidia contro la fortunatissima Cenerentola!).

Il mito dell’amore romantico, del colpo di fulmine, dell’alchimia perfetta che sboccia istantaneamente e che rende complici e affiatati gli amanti in un batter d’occhio e per sempre è una delle versioni stereotipali più diffuse dell’amore. Perché nella realtà questa favola difficilmente si realizza così come ci viene raccontata? Forse stiamo confondendo la fase dell’innamoramento con l’amore stabile e duraturo.

L’innamoramento in psicologia

L’innamoramento è una fase, derivata da una forte attrazione chimica e fisica fra due persone, che le porta effettivamente a perdersi l’una nell’altra, ad attraversare un momento di temporanea “follia”, come dicevano gli Antichi, in cui sembra perdersi qualunque ragionevolezza. Possiamo in effetti riconoscere dei veri e propri “sintomi” dell’innamoramento: il pensiero si concentra in maniera quasi esclusiva sull’altro/a, si vive nell’attesa di rincontrarsi, spesso di mettono temporaneamente da parte amicizie o altre attività, si vede il partner come perfetto e privo di difetti, si avvertono le “farfalle nello stomaco” ogni volta che ci si rincontra e ci si sente sempre euforici, su di giri, tutto sembra eccezionale e fuori dall’ordinario e si percepisce una sintonia perfetta. Questa fase è guidata principalmente dall’attrazione, non ancora dal sentimento, poiché poco o nulla sappiamo dell’altro/a.

Innamorarsi di una persona che si conosce da poco significa per lo più vivere questa fase preliminare e avvincente di innamoramento in cui i due amanti godono della loro “bolla” di esclusività e dell’euforia che li avvolge. In questa fase, dicevamo, sappiamo ancora poco dell’altra persona e, se stiamo confondendo innamoramento e amore, potremmo essere portati, quasi senza accorgercene, ad attribuire a lui o a lei quella caratteristiche “ideali” che vorremmo trovare in un partner immaginario dimenticandoci che quella momentanea euforia ha solo lo scopo di portarci invece a conoscere e a scoprire come realmente quella persona, di cui ancora poco sappiamo, è.

Il confronto con la realtà, che rompe l’incantesimo dell’innamoramento, arriva presto o tardi: ci accorgiamo che l’atro/a ha i suoi piccoli difetti, giusti o idiosincrasie differenti dai nostri; ognuno dei due ha i propri impegni o attività che non possono esser messi sempre da parte; si conoscono amici o colleghi di lavoro reciproci e questo dà modo di conoscere il partner nei propri contesti sociali e di osservarlo da nuove prospettive: resisterà la scintilla dell’attrazione di fronte a questi nuovi e variegati stimoli? Si accenderà un moto di curiosità e rinnovato interesse o tutto si dileguerà come in una bolla di sapone?

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Non lo sappiamo. Ed è questo il punto da tener presente con onestà: alcune persone rappresentano possibilità di incontri felici solo perché fugaci, che si limitano alla fase preliminare di innamoramento; altre potrebbero rivelarsi, ad una conoscenza più approfondita, compatibili anche del punto di vista emotivo e affettivo ed essere destinate a percorrere al nostro fianco un tratto breve, lungo o lunghissimo della nostra strada… L’euforia dell’attrazione iniziale spesso poco o nulla può dirci riguardo ai possibili destini a cui quella frequentazione andrà incontro ipotizzando l’innamorarsi con il tempo come una possibilità tra altre.

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Caratteristiche dell’amore duraturo

Certo è che l’amore, quello stabile fondato su un sentimento profondo e duraturo, non è esente da difficoltà (questo, dicevamo, Cenerentola non lo sa…) ma è fondato su ingredienti complementari ma diversi da quelli del semplice innamoramento. Nella relazione di coppia i due partner instaurano un legame di attaccamento nel quale man mano imparano a vedersi e a riconoscersi come punto di riferimento reciproco. Ciò vuol dire che ognuno dei due dovrebbe diventare fonte di sostegno e autostima per l’altro/a; il partner oltre che fonte di desiderio e attrazione sessuale, diviene – anche grazie a questo – molto altro: qualcuno su cui fare affidamento per ottenere conforto, protezione e sostegno, ma anche colui o colei che più di tutti crede in noi, ci sprona e ci incoraggia a dare il meglio di noi stessi sia dentro che fuori la coppia, a realizzarci non solo come amanti, ma come persone più a tutto tondo. Questa intesa non si costruisce in un giorno e non è mai definitiva, anzi: le relazioni più durature sono quelle che attraversano criticità, cambiamenti e rimaneggiamenti e che risultano più fluide nell’adattarsi man mano che nel corso della vita cambiano le due persone che le compongono.

Le persone a cui accade di innamorarsi lentamente, di cedere più cautamente alle frecce di Eros, possono avere occasione di accorgersi più consapevolmente di questa evoluzione.

Nulla in amore è giusto o sbagliato: dalla passione di una notte al viaggio di una vita, ogni persona che incontriamo può darci e insegnarci qualcosa di nuovo su noi stessi, sempre.

Amatevi, ma non tramutate l’amore in un legame. Lasciate piuttosto che sia un mare in movimento tra le sponde opposte delle vostre anime. Colmate a vicenda le vostre coppe, ma non bevete da una stessa coppa. Scambiatevi il pane, ma non mangiate da un solo pane. Cantate e danzate insieme e insieme siate felici, ma fate in modo che ognuno di voi sia anche solo, come sono sole le corde di un liuto, sebbene vibrino alla stessa musica.”

(Khalil Gibran)

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 Cristina Rubano

https://www.eticamente.net/69812/perche-accade-di-innamorarsi-troppo-velocemente.html