mercoledì 10 agosto 2022

Osho.Sii, non cercare di diventare

 




 
Dal libro di Osho.Il libro dell"alchimia interiore.
Una vera miniera d"oro di saggezza.

Tutti budda di tutti i tempi,hanno dato questo semplice insegnamento.
Sii e non cercare di diventare.
Tutta la tua vita è racchiusa in queste 2 parole,essere e diventare.
Essere è illuminazione,diventare è ignoranza.
Però ti hanno sempre insegnato,a diventare questo o quello.
La mente è tanto furba,le vie dell"ego cosi sottili,da trasformare in mete
Dio,  il Nirvana, e l"illuminazione.
Ma queste non sono mete da raggiungere,non le puoi raggiungere,
la mente tesa al raggiungimento,è l"UNICA BARRIERA.
Il Nirvana ,l"Illuminazione,la Verita,Dio,sono gia presenti.
Devi solo abbandonare la mente,tesa alla ricerca,
devi solo dimenticare l"idea di viaggiare,da questo punto a quello,
devi semplicemente rilassarti ed esistere,
allora realizzi ogni cosa.

Diventa passivo ,attento
all"improvviso troverai Dio nascosto in te.
TU SEI SOLTANTO UN NASCONDIGLIO 
Un lungo sogno: Osho.Sii, non cercare di diventare

venerdì 5 agosto 2022

CENTRATI NELL'HARA

 


 Hara
 Quando non hai niente da fare, siediti in silenzio e vai dentro di te, lasciati cadere nella pancia – proprio due pollici sotto l’ombelico – e rimani lì. Questo produrrà una perfetta centratura delle tue energie vitali. Devi solo guardarci dentro e si metterà in funzione, comincerai a sentire che la tua intera vita si muove attorno a quel centro. La vita ha inizio dall’hara e finisce nell’hara. Tutti i centri del nostro corpo sono distanti, l’hara è esattamente nel centro. Lì siamo stabili, in equilibrio... una volta diventato consapevole dell’hara, inizieranno ad accadere molte cose. Per esempio, più ti ricordi dell’hara e meno penserai. Il processo del pensiero diminuirà automaticamente, perché l’energia non andrà alla testa, andrà verso l’hara. Più attenzione dai all’hara e più scoprirai che in te sta formandosi una certa disciplina. Si produce in modo naturale, non deve essere imposta. Più sei consapevole del centro dell’hara, meno paura avrai della vita e della morte, perché esso è il centro della vita e della morte. Una volta entrato in sintonia con l’hara, potrai vivere coraggiosamente. Il coraggio nasce da lì – meno pensieri, maggiore silenzio, meno momenti incontrollati, disciplina naturale, coraggio, stabilità ed equilibrio.


fonte Osho Times febbraio 91


Centrarsi nell'hara

Sei in attesa che ti estraggano un dente del giudizio, oppure di quel colloquio di lavoro che potrebbe cambiare completamente il corso della tua vita. Hai la bocca secca e ti sudano le mani; non sei sicuro, nel caso la nausea che senti salire dallo stomaco aumentasse ancora, se le tue gambe ce la faranno a portarti in tempo alla toilette. Situazioni dei genere ti sono anche troppo familiari? Spesso ti sembra di cadere a pezzi? Questa tecnica può trasformare la tua vita. Sia che i venti del cambiamento ti facciano perdere del tutto la rotta, o ti portino solo un po' fuori centro, questo 'centrarsi nell'hara' ha sicuramente il suo posto preciso fra i tuoi strumenti. L'hara è il punto energetico che si trova circa due dita sotto l'ombelico...

il centro dal quale entriamo nella vita e dal quale, morendo, usciremo dalla vita. Questo è così il centro di contatto tra il corpo e l'anima. La sera, quando vai a letto, sdraiati e metti entrambe le mani due dita sotto l'ombelico e premi leggermente. Poi comincia a respirare, profondamente, e sentirai quella parte salire e scendere al ritmo del respiro. Senti tutta la tua energia in quel punto, come se ti stessi restringendo sempre di più, sempre di più, fino a diventare tu un piccolo centro - un'energia molto concentrata.

Basta che tu faccia questo esercizio per dieci, quindici minuti, e poi addormentati. Può succedere anche che scivoli nel sonno mentre lo stai facendo. Va molto bene, perché così la centratura resterà per tutta la notte. L'inconscio continuerà ad andare a centrarsi là.

Così per tutta la notte, senza saperlo, entrerai in molti modi in profondo contatto con quel centro.

Al mattino, appena ti accorgi che sei sveglio, non aprire subito gli occhi. Metti di nuovo le mani su quel punto, premi un po', comincia a respirare profondamente, senti nuovamente l'hara.
Fallo per dieci, quindici minuti e poi alzati.
Ripetilo tutte le sere e tutte le mattine.
Entro tre mesi comincerai a sentirti centrato.
E' veramente essenziale avere una centratura, altrimenti ci si sente frammentati, non interi. Proprio come in un puzzle - tanti pezzetti e non un insieme, non un tutto. E' una brutta situazione: senza un centro si può anche tirare avanti, ma non si può amare.
Senza centro puoi continuare a ripetere le solite cose della tua vita, ma non sarai mai creativo. Vivrai al minimo. Il massimo non sarà alla tua portata. Solo centrandosi si può vivere al massimo, allo zenith, alla sommità, al culmine, e non c'è nessun altro modo per vivere una vita reale.OSHO

TRATTO DA: "A Rose is a Rose is a Rose"

Re Interiore: CENTRATI NELL'HARA

giovedì 4 agosto 2022

Il coraggioso.

 




Un codardo è una persona addormentata, mentre un coraggioso è colui che è capace di portare la propria consapevolezza nei momenti di paura. In questo modo, quest’ultima scompare.

 Osho.

mercoledì 3 agosto 2022

Osho, qual è stata la prima cosa che hai fatto dopo che ti sei illuminato?

 


 

Ho riso. Mi sono fatto una bella risata nel vedere la totale assurdità dei tentativi di illuminarsi. È davvero ridicolo, perché noi siamo nati illuminati ed è assolutamente assurdo sforzarsi tanto verso qualcosa che già siamo. Se già hai una cosa non la puoi raggiungere; solo le cose che non si hanno, quelle che non sono parti intrinseche del nostro essere, possono essere conseguite. Ma essere illuminati è parte della nostra natura.
Per vite intere ho lottato, quello è stato il mio scopo per molte, molte vite. Ho fatto tutto ciò che era umanamente possibile per realizzare l’illuminazione, ma ho sempre fallito. Era inevitabile, perché l’illuminazione non può essere una conquista. È la nostra natura, come può essere conquistata? Non può essere motivo di ambizione.
La mente è ambiziosa, ambisce il denaro, il potere, il prestigio. Poi un giorno, quando si stanca di tutte queste attività estroverse, comincia ad ambire l’illuminazione, la liberazione, il nirvana e dio. Ma si tratta della stessa ambizione che ritorna, solo l’oggetto è cambiato. Prima l’oggetto era all’esterno, ora è all’interno. Ma l’atteggiamento, l’approccio, non è cambiato: tu sei la stessa persona, sullo stesso percorso, con le stesse abitudini.
‘Il giorno in cui mi sono illuminato’ significa semplicemente il giorno in cui ho scoperto che non c’è nulla da raggiungere, non c’è nessun posto dove andare e non c’è nulla da fare. Noi siamo divini, siamo già perfetti, così come siamo. Non è necessario alcun miglioramento, assolutamente nessuno. Dio non ha mai creato nulla di imperfetto e se anche incontrate un uomo imperfetto, vedrete che la sua imperfezione è perfetta. Dio non ha mai creato nulla di imperfetto.
Quando dico “Il giorno in cui ho conseguito l’illuminazione”, uso un linguaggio improprio, ma non esiste altra possibilità di espressione, perché il linguaggio è stato creato da noi. È composto da parole come ‘conseguimento’, ‘traguardo’, ‘miglioramento’, ‘progresso’ ed ‘evoluzione’. Il nostro linguaggio non è stato creato da persone illuminate; non avrebbero potuto farlo anche se lo avessero voluto, perché l’illuminazione accade in silenzio. Come si può tradurre quel silenzio in parole? Qualunque cosa si faccia, le parole distruggono qualcosa di quel silenzio.
Lao Tzu dice: “Nel momento in cui la verità viene espressa, diventa falsa.” Non è possibile comunicare la verità. Si è costretti d usare il linguaggio, non c’è altro modo per comunicare. Quindi si userà il linguaggio, sapendo che non è adeguato all’esperienza.
Per cui dico ‘Il giorno in cui ho conseguito l’illuminazione’ ma in realtà non c’è alcun conseguimento, né c’è nulla di mio.
[A questo punto mentre Osho parla viene a mancare la corrente: tutto è buio e silenzio]
Ecco accade così! Dal nulla, all’improvviso il buio, all’improvviso
la luce e non ci puoi fare nulla. Puoi solo osservare.
Quel giorno ho riso per tutti i miei sforzi stupidi e ridicoli per conseguire l’illuminazione. Ho riso di me e ho riso dell’intera umanità, perché tutti cercano di raggiungere, di arrivare, di migliorare.
A me accadde in uno stato di rilassamento totale e accade sempre in questo stato.
Avevo provato di tutto e poi, vedendo l’inutilità dei miei sforzi, ho abbandonato ogni ricerca... ho lasciato perdere il mio progetto e me ne sono dimenticato.
Tu mi chiedi, “Qual è stata la prima cosa che hai fatto dopo che ti sei illuminato?”
Ho riso e da allora ho continuato a ridere. Non vi posso ridere in faccia, mentre vi racconto le barzellette, altrimenti le rovinerei, ma rido tramite voi.
Un lungo sogno: Osho, qual è stata la prima cosa che hai fatto dop...