Ecco il resoconto della conferenza-cerimonia dello sciamano eschimese Angaangaq Angakkorsuaq, che ha visitato Roma in un percorso che ha coinvolto i ragazzi delle scuole, i movimenti ambientalisti e la società civile.
Diego Galli, uno degli organizzatori, riporta e commenta i contenuti e gli spunti principali del messaggio di Angaangaq alle generazioni future.
"Il cambiamento climatico ha un significato spirituale.
Viviamo in un mondo interconnesso. È un sistema vivente.
Quello che avviene in una parte ha delle conseguenze sulle altre.
Il ghiaccio si sta sciogliendo in Groenlandia per il modo in cui viviamo a Roma. Saper parlare al cuore dei ragazzi e rompere il muro di indifferenza, risolini, conformismo.
Perché tu non riesci a prestare attenzione per più di 5 minuti (concetto ripetuto più volte ai ragazzi che parlavano tra di loro, guardavano il cellulare o pensavano ad altro mentre parlava) il ghiaccio si sta sciogliendo, è possibile che alcune città spariscano nel corso della nostra vita, che persone siano costrette a migrare in massa per sopravvivere.
Roma è molto sporca.
Siccome tu non raccogli le bottiglie di plastica che altri buttano per terra si sta creando un nuovo continente di plastica nell’oceano. Perché tu non riesci a pensare per conto tuo, ascoltando il tuo cuore. Perché ti preoccupi di quello che pensano gli altri.
La generazione dei vostri genitori vi lascia un mondo buio, inquinato, dove le persone sono isolate e indifferenti le une alle altre. Se non presti attenzione, se non sei capace a prestare attenzione, ripeterai gli stessi errori dei tuoi genitori.
Volete essere uguali ai vostri genitori?
Fare le stesse cose che hanno fatto loro?
Alzi la mano chi non vuole essere come i propri genitori!
Volete essere la luce nel buio dell’Italia?
Alzi la mano chi vuole essere la luce.
Fa alzare la mano più volte dopo domande così.
Poi celebra l’affermazione di volontà con un “ahò!”.
In questo modo i discorsi non restano parole.
Spingono a assumersi responsabilità
A celebrare un cambiamento del gruppo. L’aho! eschimese ha una similarità con l’ahò romanaccio. I ragazzi rispondevano a loro modo. Soprattutto una volta andati via continuavano a cantare il canto sciamanico.
Alcune trasformazioni sono ormai irreversibili.
Come facciamo a farvi fronte? Come si può adattare l’uomo?
Come può sopravvivere al cambiamento climatico? Solo insieme, ristabilendo la connessione tra di noi che si è persa, “sciogliendo il ghiaccio nel nostro cuore”.
Come facciamo a sapere che il ghiaccio nel cuore degli uomini si sta ispessendo? Perché non ci abbracciamo più, non ci auguriamo più buongiorno, non chiediamo più agli altri come stanno, le famiglie sono sempre più distanti al loro interno.
Se abbracci un’altra persona cambia la tua energia.
Si crea una connessione.
La forza del cerchio. Il cerchio non ha inizio e non ha fine...
Nel cerchio non vedi mai le spalle delle persone. Non puoi parlare alle spalle. Vedi solo la parte più bella degli altri.
Per lasciare spazio al nuovo bisogno bruciare il vecchio. Lasciar andare il passato. E invitare il nuovo ad entrare dentro di noi. Questo è il significato della Cerimonia della Primavera. Bruciare qualcosa di vecchio nel fuoco. Piantare nella cenere un seme.
http://ilnuovomondodanielereale.blogspot.it/2017/04/sciamano-eschimese-la-generazione-dei.html
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