giovedì 30 marzo 2017
lunedì 27 marzo 2017
Osho: Amore e sessualità
Il sesso, per Osho, è l'energia primaria e fondamentale
dell'essere umano, ha una natura divina. Le religioni storiche lo hanno sempre
condannato e represso causando danni incalcolabili all'umanità. La sessualità
assolve tuttavia una pura funzione biologica e arriva un momento in cui
dev'essere trascesa. In un'intervista al giornalista Enzo Biagi, Osho affermò
che
« tutti gli animali sono esseri sessuali, solo l'uomo ha il
privilegio di avere qualcosa di più elevato: non il semplice incontro di due
corpi, ma l'incontro di due anime, e questo è l'amore. L'amore può contenere in
sé il sesso, il sesso non può inglobare in sé l'amore. Il sesso è una cosa
minuscola, l'amore è vasto e tremendo, può esistere anche senza il sesso. Un
rapporto d'amore non deve necessariamente implicare il sesso. Anzi, per
esperienza posso dire che più ci si eleva oltre il sesso e più si inizia a
gioire di una comunione spirituale con un amico, una donna, un uomo. Da quello
stato di comunione il sesso sembra così distante, così vittima della biologia,
se confrontato con la libertà che dà l'amore, con la crescita e l'espandersi
che continua ad avere, che è possibile non desiderare più di scendere nelle
valli oscure della sessualità. Ma io non impongo limiti di nessun tipo. Dico
semplicemente che quando l'amore cresce in profondità, il sesso impallidisce. E
quando l'amore raggiunge la sua estrema fioritura, il sesso scompare. Diventa
una cosa infantile. »
L'amore, dunque, è la vera trasformazione dell'energia sessuale,
ma accade solo quando il sesso viene accettato e vissuto come una cosa naturale
e non ripudiato. Più ci si eleva spiritualmente, più la sessualità diminuisce:
alla fine vi è un culmine in cui questa energia fluisce verso l'alto diventando
compassione e amore. Secondo Osho, il sesso è il livello energetico più basso,
il divino è il livello più alto. In un profondo stato di consapevolezza, di
presenza totale e amore, è possibile trasformare la sessualità in un'esperienza
di meditazione e beatitudine. L'amore infatti è la sostanza intima dell'universo,
della vita, è Dio stesso, e abbandonarsi ad esso amando incondizionatamente
diviene un'esperienza estatica.
Vi sono persone amorevoli e vi sono persone non amorevoli: le
persone non amorevoli fingono di essere amorevoli attraverso la relazione; le
persone amorevoli non hanno bisogno di avere una relazione, è sufficiente
l'amore di cui sono colme. La relazione sentimentale è una reciproca illusione,
una prigionia che nasce dal bisogno di essere amati e dall'incapacità di stare
soli, e con essa si cerca di dare un senso alla propria vita. Entrare in
comunione con l'esistenza fa invece sorgere l'amore assoluto come stato
interiore, che consente di donare amore senza pretendere nulla né sacrificare
la propria e l'altrui libertà. Osho fece anche una serie di riflessioni sul
rapporto di coppia e venne sprezzantemente definito il "guru del
sesso" dalla stampa internazionale dopo che i suoi discorsi
scandalizzarono la società conservatrice.
L'amore come stato interiore
Per Osho l'amore reale è proprio essere amore, non è una
relazione, è uno stato dell'essere, il più alto picco della consapevolezza, che
viene chiamato “lo stato del risveglio” o “lo stato di illuminazione” (ossia
quello di un Gautama il Buddha): tu sei pieno, straripante d'amore e non puoi
che condividerlo con chiunque. Occorre – sosteneva – dare amore sempre e
comunque, "come un imperatore", senza preoccuparsi che quell'amore
venga ricambiato (l'esistenza ti ricompenserà lautamente), e non invece
reclamare amore "come un mendicante". L'amore è una condizione del
proprio essere, non una relazione, e sorge in uno stato di assoluta libertà e
solitudine estatica. Amare significa dare senza alcun desiderio di
contraccambio, di restituzione, senza condizioni, senza nessun tipo di
richiesta, anzi, provando un senso di riconoscenza per chi ha accettato il tuo
amore.
Le tre dimensioni dell'amore
Per Osho, la relazione d'amore può avere tre dimensioni. Una è
la dipendenza, nella quale vive la maggioranza della gente: la moglie dipende
dal marito, il marito dipende dalla moglie, si sfruttano e si dominano a
vicenda, si possiedono a vicenda e riducono l'altro ad una merce. Ecco perché
quest'esperienza, che dovrebbe portare gioia, si trasforma in un inferno. La
seconda è l’indipendenza, anche questo tipo di relazione produce infelicità
perché il conflitto è costante: entrambi vivono nei propri spazi, sono quasi
indifferenti al partner e più attaccati alla propria libertà che non all'amore.
La terza possibilità è l’interdipendenza. Accade di rado, ma in questo caso
"una parte di paradiso cade sulla terra". Si tratta di due persone né
dipendenti né indipendenti, ma in profonda sincronia tra loro, come se
respirassero l'uno per l'altra, un'anima in due corpi. Solo in questo caso è
amore.
L'amore come devozione
Osho sostiene che l'ego è la causa di tutte le follie, è
"malattia", e si può dissolvere in un solo modo: quando l'amato
diventa talmente importante che tu lentamente ti dissolvi e scompari in esso.
In questo caso sei disposto a morire – e anche a vivere – per lui (o per lei),
perché è diventato il senso della tua vita. Nei momenti più elevati di questa
comunione gli amanti possono avere bagliori di devozione, perché l'amante
scompare e l'amato diventa Dio. Nella devozione ci si arrende completamente
all'altro (che può essere un amante, un maestro, una divinità, più o meno
reali, più o meno degni, questo è irrilevante). Solo in amore è possibile avere
intuizioni di libertà. Quando ami, infatti, acquisisci "un'invisibile
libertà": agli occhi degli altri potresti apparire uno schiavo, – si può
apparire vicendevolmente schiavi, – ma in realtà si spalanca per entrambi un
cielo di libertà sconfinata in cui dissolversi, che dona consapevolezza. Al
contrario, è possibile essere fisicamente liberi ma trovarsi in una prigione
perché non si ha nessun cielo in cui volare. L'amore è libertà, e quando
diventa devozione, resa totale, è libertà assoluta.
Osho
sabato 25 marzo 2017
Arriva Pasqua e la crudele moda dei pulcini colorati vivi
PULCINI USA e GETTA
Pulcini vivi, tinti di rosa, gialli, blu, verde limetta e fucsia, tutto questo per soddisfare i capricci di un branco di umani "civilizzati" e degenerati, che acquistato ESSERI VIVENTI per gioco, per poi sbarazzarsi di loro (non si sa come ma lo si immagina...), non appena è passata la Pasqua consumistica:
È questa l’ultima mania internazionale per Pasqua:
regalare un pulcino dalle piume tinte. Una pratica che, per quanto fashion, sta sollevando moltissime polemiche, soprattutto da parte degli animalisti.
Sebbene la colorazione di animali sia illegale in molti stati mondiali, la pratica ha visto un incremento negli ultimi anni, data la semplicità dell’operazione. Per tingere un pulcino, infatti, vi sono due modalità: la prima è iniettare del colore direttamente nell’uovo, la seconda è sottoporre l’animale a un getto colorato poco dopo la nascita.
La tintura sparisce da sé entro quattro settimane e, secondo i produttori, si tratterebbe di una pratica innocua per gli animali.
Lo stesso, però, non vale nelle opinioni degli animalisti:
la procedura è sicuramente stressante per i piccoli pulcini, che arrivano addirittura a ingerire parti del composto colorato.
E, ovviamente, non è dato ben sapere cosa succeda a questi pennuti multicolor una volta cresciuti e diventati polli e galline: sarebbero in tantissimi, infatti, i padroni di pulcini che se ne liberano al primo cambio di piumaggio!
Il problema, oltre alla possibile tossicità dell’intera operazione, è proprio l’uso improprio che si fa di questi animali, trasformandoli in semplici giocattoli dai toni accesi da dimenticare non appena risultano poco graditi, proprio come a una bambola dalla batterie scariche. E non è tutto, perché oltre alla pratica della tinta, questi pulcini fluo vengono spesso rinchiusi in uova di cioccolato, costretti per ore – se non giorni – in spazi angusti e senza alimentazione.
Saranno pure piacevoli alla vista, ma alla base di un pulcino blu può esserci solo la stupidità umana, quella purtroppo incolore.
http://ilnuovomondodanielereale.blogspot.it/2017/03/arriva-pasqua-e-la-crudele-moda-dei.html
giovedì 23 marzo 2017
GLUTINE: attacca e danneggia anche i non-celiaci
Molte persone associano la sensibilità al glutine ai problemi digestivi noti come celiachia e sindrome da colon irritabile.
Ma il glutine non ha effetti negativi solo sull’apparato digerente, infiamma anche altre regioni del corpo, come il cervello, le articolazioni e la pelle.
E’ stato studiato da molti ricercatori, incluso il Dr Kenneth Fine, PhD, che l’81% della popolazione ha una qualche intolleranza al glutine. Questo significa che il corpo produce anticorpi contro il glutine o contro le sue componenti come la proteina gliadina e le sue forme.
Molti ricercatori e nutrizionisti credono che eliminare il glutine dalla propria dieta faccia bene a tutti. Quando si elimina il glutine si notano grandi miglioramenti nelle funzioni del cervello, nel livello di energia, nel respiro, nell’efficienza del sistema immunitario e nella salute della pelle.
Eliminare il glutine fa bene al cervello.
Quando mangiamo cibo contenente glutine, aumentiamo i livelli di una molecola proteica chiamata zonulina. La zonulina funziona come un “cancello” nell’intestino e nella barriera ematoencefalica, modulando la permeabilità di queste zone. Più zonulina c’è nell’intestino, più le cellule intestinali diventano permeabili e i rischi di avere problemi all’intestino aumentano (1)
Alti livelli di zonulina rilassano anche le giunzioni nell’epitelio delle nostre cellule ematiche. E questo permette alle tossine di attraversare facilmente la barriera ematoencefalica. Quando la barriera ematoencefalica è permeabile, attiva una risposta infiammatoria da parte del cervello.
Il tuo cervello non sente nulla ma soffre.
Il cervello non sente dolore e l’infiammazione cronica si sperimenta con sintomi come confusione, processi mentali rallentati, ansia, depressione, disturbi emozionali, e così via. Un cervello cronicamente infiammato è più incline a malattie degenerative come demenza, Alzheimer e Parkinson.
Eliminare il glutine da più energia.
Un individuo con sensibilità al glutine dovrà continuamente mettere in moto le ghiandole surrenali per produrre gli ormoni che riducono lo stress (ogni volta che mangia glutine). Il sistema immunitario è sovraffaticato e va in modalità super-infiammazione, attività che spreca molte risorse vitali. Questo sottopone il corpo a una perdita e conduce all’esaurimento delle ghiandole surrenali e a fatica cronica.
Fare una dieta anti-infiammatoria priva di agenti stressanti come il glutine, grano, cibo geneticamente modificato, zucchero e derivati del latte pastorizzato, aiuta le ghiandole surrenali a calmarsi. Il risultato è un migliore sonno, più energia, meno stress e più equilibrio delle emozioni.
La transglutaminasi è un enzima presente nel corpo che unisce le proteine, ed è anche la chiave della digestione del grano. Quando il corpo invia una risposta immunitaria alla molecola del glutine crea anche sensibilità alla molecola di transglutaminasi.
La transglutaminasi-2 (TG-2) si trova nel rivestimento dell’intestino e gli anticorpi per la TG-2 sono un marcatore per la celiachia. La TG2 è un marcatore ben noto anche per l’osteoartrite. Questo è uno dei motivi per cui i celiaci hanno spesso anche degenerazioni della spina dorsale. Molte persone con sensibilità al glutine non celiaca hanno anche problemi più gravi come dolori articolari, reumatismi e osteoartrite.
La transglutaminasi-3 (TG-3) si trova nella pelle e gli anticorpi possono portare acne cronica, eczema e dermatite. La transglutaminasi-6 (TG-6) si trova nel sistema nervoso e gli anticorpi sono responsabili di disturbi neurologici. La transglutaminasi-7 (TG-7) si trova nei polmoni e gli anticorpi possono portare asma e altre patologie polmonari.
Elimina il glutine e avrai un aspetto e una salute migliori.
Quando elimini il glutine, gli zuccheri e il grano e riduci (o elimini completamente) i carboidrati e gli altri agenti infiammatori noti che il tuo aspetto migliora e ti senti meglio.
La tua pelle è più chiara, i tuoi capelli più splendenti, le tue articolazioni più forti e il tuo cervello più pronto. La tua memoria migliora e senti più equilibrio nelle emozioni.
I benefici di una dieta antinfiammatoria superano di gran lunga il piacere momentaneo di una fetta di pane o benefici sociali connessi con il consumo di glutine, zucchero e altri alimenti infiammatori.
Come fare una dieta sana senza glutine:
Come ribadiamo spesso negli articoli eliminare il glutine non significa buttarsi sulle alternative Gluten Free come pane, crackers, pasta, merendine, e così via (che sono pieni zeppi di zuccheri e privi di nutrienti), ma fare un’alimentazione naturalmente priva di glutine.
Fonte: http://www.energytraining.it/glutine-intestino-cervello/
http://ilnuovomondodanielereale.blogspot.it/2017/03/glutine-attacca-e-danneggia-anche-i-non.html
mercoledì 22 marzo 2017
Il latte di canapa (con CBD) che promette di lenire ansia, stress e insonnia
Latte di canapa, senza effetti psicoattivi, ma ricco di CBD, per lenire alcune patologie ansiogene. È il prodotto messo a punto da un’azienda inglese.
Un prodotto che dichiara di utilizzare cannabis proveniente da coltivazione controllata, senza pesticidi né erbicidi, e di svolgere raccolta ed estrazione di olio e CBD, in modo ecologico.
Si chiama Relax Mylk, un latte di mandorle biologico prodotto dall’azienda londinese Rawligion che promette di lenire ansia, stress e insonnia, ma anche il dolore e le infiammazioni.
Semi di canapa, anacardi, datteri, olio di cocco, vaniglia, acqua e olio CBD, sono i 7 ingredienti presenti in questa bevanda. Il CBD presente è in grado di interagire con i nostri recettori cannabinoidi presenti a livello neurale all’interno del sistema endocannabinoide che regola, tra le varie cose, anche il sonno, la risposta immunitaria, l’attività analgesica e di ipotensione.
Una potenziale alternativa ad antidepressivi, alcool e sonniferi che sappiamo creare assuefazione e che inoltre hanno uno strascico non indifferente di effetti collaterali. La cannabis da sempre utilizzata con scopo terapeutico dopo anni di persecuzione sta pian piano facendosi spazio riappropriandosi della sua originale nomea di pianta dalle potenzialità molteplici.
http://www.dolcevitaonline.it/il-latte-di-canapa-con-cbd-che-promette-di-lenire-ansia-stress-e-insonnia/
Un prodotto che dichiara di utilizzare cannabis proveniente da coltivazione controllata, senza pesticidi né erbicidi, e di svolgere raccolta ed estrazione di olio e CBD, in modo ecologico.
Si chiama Relax Mylk, un latte di mandorle biologico prodotto dall’azienda londinese Rawligion che promette di lenire ansia, stress e insonnia, ma anche il dolore e le infiammazioni.
Semi di canapa, anacardi, datteri, olio di cocco, vaniglia, acqua e olio CBD, sono i 7 ingredienti presenti in questa bevanda. Il CBD presente è in grado di interagire con i nostri recettori cannabinoidi presenti a livello neurale all’interno del sistema endocannabinoide che regola, tra le varie cose, anche il sonno, la risposta immunitaria, l’attività analgesica e di ipotensione.
Una potenziale alternativa ad antidepressivi, alcool e sonniferi che sappiamo creare assuefazione e che inoltre hanno uno strascico non indifferente di effetti collaterali. La cannabis da sempre utilizzata con scopo terapeutico dopo anni di persecuzione sta pian piano facendosi spazio riappropriandosi della sua originale nomea di pianta dalle potenzialità molteplici.
http://www.dolcevitaonline.it/il-latte-di-canapa-con-cbd-che-promette-di-lenire-ansia-stress-e-insonnia/
martedì 21 marzo 2017
ACQUA E LIMONE
La bevanda all’acqua e limone è un fondamentale rimedio della Naturopatia Oberhammer®, Questa bevanda è semplice ma molto, molto efficace. Ecco tutti i consigli per metterla in pratica da subito.
Dal mio studio di naturopatia
L’acqua e limone è una bevanda preziosissima, da bere al mattino al risveglio. È una ricetta base della Naturopatia Oberhammer®, il metodo di guarigione naturale che ho ideato: questa ricetta naturale aiuta a disintossicare il corpo e agisce come un vero e proprio lavaggio dell’apparato gastrointestinale. Ma vediamo più dettagliatamente le indicazioni e i benefici di questa semplice ma utilissima bevanda.
Indicazioni
Una pulizia del corpo
Drenaggio delle tossine
Lavaggio dell’apparato gastrointestinale
Lavaggio dell’apparato renale
Drenaggio epatico
Regolarizzazione dell’intestino
Alcalinizzazione dell’organismo
Benefici
Una depurazione generale
Siamo abituati a fare tutti i giorni una doccia, cioè a lavarci esternamente. Ma non consideriamo che è necessaria anche una doccia interna. Uno dei miei primi consigli come naturopata è quello di bere ogni mattina, al risveglio, una grande tazza di acqua ben calda, con il succo di mezzo o un limone. Questa bevanda “lava” il corpo dall’interno. L’acqua calda dissolve le scorie e le impurità.
Il drenaggio delle tossine
L’acqua ben calda che scende a digiuno lungo l’apparato gastrointestinale insieme all’azione solvente del limone agiscono con un’azione di pulizia. Questa bevanda rimuove le tossine, i residui della digestione e il muco che spesso si deposita nell’intestino. È un po’ come quando si lavano i piatti con acqua ben calda e sapone: i detriti si sciolgono e lo sporco viene eliminato. Il calore di questa bevanda al limone esercita inoltre un’azione di drenaggio del fegato e della cistifellea, eliminando i ristagni di bile.
L’azione alcalinizzante
Il succo di limone esercita un’importante azione alcalinizzante. Può sembrare strano, perché il sapore del limone è acido. Ma la realtà è che quando si introduce il limone all’interno del corpo, la reazione che si determina è alcalina. Lo si può constatare personalmente, verificando il pH urinario con le cartine di tornasole. Se si misura il pH delle urine prima di assumere l’acqua e limone e dopo circa trenta minuti dalla sua assunzione si noterà che i valori si sono alcalinizzati. Questa azione è particolarmente importante perché quando c’è uno stato di acidosi è molto più probabile che si instauri la malattia. Invece quando l’organismo è “correttamente alcalino” c’è benessere.
La regolarizzazione intestinale
La bevanda dell’acqua e limone aiuta a migliorare la funzionalità intestinale. Spesso si pensa che il limone abbia un’azione astringente. Ma non è vero. L’acqua e limone è indicata sia per la stitichezza che per la diarrea: nel primo caso ha un’azione emolliente sulle feci e stimola l’evacuazione; nel secondo caso ha un’azione disinfettante e battericida. È questo il motivo, e non l’azione astringente, per il quale il limone viene indicato per la diarrea. Io consiglio la doccia interna con acqua e limone anche nel mio metodo completo dedicato alla disintossicazione intestinale.
La purificazione renale
La bevanda all’acqua e limone attiva e purifica i reni.
Il drenaggio epatico
Il limone esercita un’azione benefica sul fegato e sulla cistifellea. È una fonte ricca di limonene, fondamentale nell’azione disintossicante del fegato.
La stimolazione del metabolismo
Questa bevanda, assunta come indicato, stimola dolcemente il metabolismo. È quindi indicata nel caso si desideri perdere peso in eccesso. Se invece, al contrario, si è troppo magri, la bevanda aiuta a dare energia.
Benefici su più fronti
Se impari ogni mattina a bere l’acqua e limone al risveglio scoprirai entro dieci giorni un nuovo benessere: si riduce anche l’alito pesante, la digestione migliora e si avverte un nuovo senso di leggerezza. Persino la pelle diventa più bella e luminosa.
Istruzioni
Un rito mattutino
Ingredienti:
acqua minerale naturale 300-400 ml
limone, mezzo o uno intero
una bella tazza grande, da utilizzare per questa bevanda. Scegline una che ti piace: contribuirà al tuo rito di salute mattutino.
Scalda l’acqua fino a una temperatura di calore tollerabile, spremi nel frattempo il succo di mezzo o un limone, filtralo in modo da eliminare eventuali semi e filamenti della polpa, poi versa l’acqua e il limone nella tazza. La bevanda va sorseggiato a piccoli sorsi, in un tempo breve, senza lasciarla raffreddare.
Dopo dieci-quindici minuti è possibile fare la colazione. Per lasciare a questa bevanda il tempo necessario di agire è consigliabile assumerla subito, al risveglio. È un rito di benessere. Io lo faccio da tanto tempo: mi alzo e vado subito in cucina a preparare questa bevanda di salute. Poi proseguo con la routine mattutina. Al termine faccio colazione.
Avvertenze e controindicazioni
Leggi bene!
E’ consigliabile bere l’acqua limone con la cannuccia perché, se assunta tutti i giorni, può danneggiare lo smalto dei denti. Inoltre, al termine della sua assunzione, si consiglia di bere uno o due sorsi di acqua fresca risciacquando la bocca e la gola.
La tazza all’interno non deve essere di ceramica colorata o con dei disegni, perché l’azione solvente del limone ne estrarrebbe eventuali sostanze tossiche.
Se hai difficoltà ad abituarti all’acqua e limone, perché il sapore è troppo aspro, ti consiglio di iniziare con un cucchiaino fino ad arrivare a mezzo, o meglio un limone intero.
Importante.Questa bevanda non è consigliabile per chi soffre di gastrite. Per chi soffre di questo disagio, come doccia mattutina, consiglio l’acqua e limone alla malva.
Altre ricette naturali
Le varianti della bevanda di acqua e limone
L’acqua e limone salina. Se si vuole aumentare l’effetto alcalinizzante del limone si aggiungerà un pizzico di sale.
L’acqua e limone piccante. Se si vuole aumentare l’effetto stimolante del limone si aggiungerà una punta di peperoncino. In questo caso la bevanda è particolarmente indicata per chi desidera eliminare il muco gastrointestinale. Dopo aver aggiunto il peperoncino è necessario mescolare molto bene e bere immediatamente. È consigliabile anche mescolare di tanto in tanto mentre si beve.
L’acqua e limone concentrata. In caso di difficoltà digestive, pesantezza di stomaco o dopo un pasto abbondante consiglio di bere mezzo bicchiere di acqua molto calda con il succo di mezzo limone. Aiuta lo svuotamento gastrico.
L’acqua e limone bicarbonata. È un rimedio che combatte l’acidità di stomaco. Basta aggiungere un pizzico di bicarbonato a una tazza di acqua ben calda con il succo di mezzo limone. Si combatte così l’indigestione e si riducono i gas intestinali. Questo rimedio è utile anche quando si è mangiato troppo, per esempio al ristorante.
Risolvere naturalmente tanti disturbi
Consigli preziosi da tener sottomano
L’acqua e limone piccante. Se si vuole aumentare l’effetto stimolante del limone si aggiungerà una punta di peperoncino. In questo caso la bevanda è particolarmente indicata per chi desidera eliminare il muco gastrointestinale. Dopo aver aggiunto il peperoncino è necessario mescolare molto bene e bere immediatamente. È consigliabile anche mescolare di tanto in tanto mentre si beve.
L’acqua e limone concentrata. In caso di difficoltà digestive, pesantezza di stomaco o dopo un pasto abbondante consiglio di bere mezzo bicchiere di acqua molto calda con il succo di mezzo limone. Aiuta lo svuotamento gastrico.
L’acqua e limone bicarbonata. È un rimedio che combatte l’acidità di stomaco. Basta aggiungere un pizzico di bicarbonato a una tazza di acqua ben calda con il succo di mezzo limone. Si combatte così l’indigestione e si riducono i gas intestinali. Questo rimedio è utile anche quando si è mangiato troppo, per esempio al ristorante.
Risolvere naturalmente tanti disturbi
Consigli preziosi da tener sottomano
Durante il giorno. L’acqua e limone può essere assunta anche durante la
giornata. Se si beve lontano dai pasti, si può mantenere la dose di
limone indicata per il mattino, se si beve vicino ai pasti, o durante i
pasti, si aggiungerà solo qualche goccia di limone. Il sapore acidulato
di questa bevanda la rende estremamente dissetante. L’acqua acidulata
con il limone può essere definita la bevanda col maggior potere
dissetante in assoluto.
In caso di mal di testa o di difficoltà digestive. Si consiglia l’assunzione di acqua e limone, nella dose concentrata. Se il mal di testa dipende da difficoltà digestive viene notevolmente alleviato. Questa ricetta migliora infatti la digestione difficile.
In caso di obesità è particolarmente indicato assumere questa bevanda due o tre volte al giorno, lontano dai pasti. In questo modo viene enfatizzata l’azione di stimolazione del metabolismo.
Per un effetto energetico, assume insieme all’acqua e limone mezzo grammo di vitamina C, del tipo naturale. Si otterà l’effetto stimolante di un caffè.
In caso di diarrea si consiglia di assumere l’acqua e limone più volte al giorno. Oltre ad avere un’azione disinfettante sull’intestino, esercita anche un’azione reidratante, apportando minerali e vitamine. In caso di stitichezza assumere l’acqua e limone con una abbondante dose di acqua. Aggiungo inoltre che per i problemi intestinali è molto utile abbinare la disintossicazione intestinale.
In caso di mal di testa o di difficoltà digestive. Si consiglia l’assunzione di acqua e limone, nella dose concentrata. Se il mal di testa dipende da difficoltà digestive viene notevolmente alleviato. Questa ricetta migliora infatti la digestione difficile.
In caso di obesità è particolarmente indicato assumere questa bevanda due o tre volte al giorno, lontano dai pasti. In questo modo viene enfatizzata l’azione di stimolazione del metabolismo.
Per un effetto energetico, assume insieme all’acqua e limone mezzo grammo di vitamina C, del tipo naturale. Si otterà l’effetto stimolante di un caffè.
In caso di diarrea si consiglia di assumere l’acqua e limone più volte al giorno. Oltre ad avere un’azione disinfettante sull’intestino, esercita anche un’azione reidratante, apportando minerali e vitamine. In caso di stitichezza assumere l’acqua e limone con una abbondante dose di acqua. Aggiungo inoltre che per i problemi intestinali è molto utile abbinare la disintossicazione intestinale.
http://cromopuntura-cromos.blogspot.it/2017/03/acqua-e-limone.html
lunedì 20 marzo 2017
LA SCIENZA CORROTTA: Monsanto l'ha comprata
Articolo tradotto da "The New York Times":
La reputazione del Roundup, il cui principio attivo è il diserbante più utilizzato al mondo, ha subito un duro colpo martedì scorso, quando un tribunale federale ha desecretato documenti che hanno sollevato interrogativi sulla sua sicurezza e sulle prassi in materia di ricerca del suo produttore, il gigante della chimica Monsanto.
Il Roundup e altri prodotti simili sono utilizzati in tutto il mondo per applicazioni che vanno dalle colture in file fino ai giardini domestici; è il prodotto di punta della Monsanto, e sulla base dei risultati delle ricerche finanziate dall'azienda è da tempo considerato relativamente sicuro. Una causa intentata presso il tribunale federale di San Francisco ha messo in dubbio tale conclusione, sulla base dei risultati di un panel internazionale di esperti secondo cui l'ingrediente principale del Roundup potrebbe causare il cancro.
I documenti processuali comprendevano le e-mail interne della Monsanto e gli scambi di mail tra l'azienda e le autorità di regolamentazione federali. La documentazione ufficiale suggerisce che Monsanto sia stata la ghostwriter delle ricerche attribuite poi ad accademici, e rileva come un alto funzionario dell'Agenzia per la protezione ambientale statunitense (EPA) si sia prodigato per reprimere sul nascere uno studio sull'ingrediente principale del Roundup, il glifosato, che avrebbe dovuto essere realizzato dal Dipartimento americano della Sanità e dei Servizi sociali. I documenti rivelano inoltre che vi era disaccordo all'interno della stessa E.P.A. rispetto alla propria valutazione della sicurezza.
Gli archivi sono stati desecretati dal Giudice Vince Chhabria, che presiede il processo intentato da persone che affermano di aver sviluppato il linfoma non-Hodgkin in conseguenza dell'esposizione al glifosato. La causa è stata intentata in seguito a una conclusione risalente a circa due anni fa dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), un ramo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui il glifosato sarebbe un probabile carcinogeno; tale conclusione si basa su ricerche che lo mettono in relazione con il linfoma non-Hodgkin.
Le carte processuali mostrano come la Monsanto abbia ricevuto, con alcuni mesi di anticipo, una soffiata a riguardo da parte di un vicedirettore di divisione dell'E.P.A., Jess Rowland, pertanto l'azienda ha potuto preparare un attacco a tale conclusione con largo anticipo rispetto alla sua pubblicazione. I dirigenti della Monsanto, nei loro scambi di e-mail interni, affermano anche che Rowland aveva promesso di respingere un tentativo, da parte del Dipartimento della Sanità e dei Servizi sociali, di condurre studi propri.
In una mail del 2015, Dan Jenkins, un dirigente della Monsanto, afferma che Rowland, riferendosi al potenziale studio dell'altra agenzia, gli avrebbe detto "Se riesco a distruggerlo, merito una medaglia".
Lo studio non è mai stato realizzato. In un'altra mail, Jenkins segnala a un collega che Rowland progetta di andare in pensione e afferma quanto segue: "[Rowland] potrebbe essere utile man mano che andiamo avanti nella difesa del glifosato". La sicurezza del glifosato non può essere considerata "settled science". Numerose agenzie, tra cui l'Autorità europea per la sicurezza alimentare e l'E.P.A. sono in disaccordo con l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, e minimizzano le preoccupazioni per il rischio di tumori; la Monsanto ha difeso vigorosamente il glifosato.
Ma i documenti processuali rivelano anche discussioni all'interno dell'E.P.A. L'Ufficio di Ricerca e Sviluppo dell'agenzia ha sollevato alcune preoccupazioni sulla solidità di una valutazione svolta dall'Ufficio dei programmi aventi per oggetto i pesticidi dell'agenzia, di cui Rowland era al tempo un alto funzionario, e nel dicembre 2015 ha raccomandato di attuare misure per "rafforzare" la "valutazione sulla salute umana".
Secondo una dichiarazione della Monsanto "Il glifosato non è carcinogeno". L'azienda ha inoltre aggiunto quanto segue: "L'accusa secondo cui il glifosato potrebbe causare il cancro nell'uomo è incompatibile con decenni di studi approfonditi sulla sicurezza da parte delle principali autorità di regolamentazione di tutto il mondo. I querelanti hanno presentato documenti isolati fuori contesto".
L'E.P.A. non ha commentato immediatamente e Rowland non era raggiungibile. La Monsanto ha inoltre respinto ipotesi secondo cui le rivelazioni avrebbero evidenziato preoccupazioni in merito a una possibile compromissione della ricerca accademica da essa finanziata.
La Monsanto cita spesso tale ricerca a supporto delle proprie affermazioni sulla sicurezza del Roundup e dei pesticidi. In una mail desegretata martedì scorso, William F. Heydens, dirigente della Monsanto, informa altri funzionari aziendali della possibilità per l'azienda di essere ghostwriter della ricerca sul glifosato assumendo ricercatori accademici per apporre i loro nomi alla documentazione, in realtà redatta dalla Monsanto. "Potremmo ridurre i costi redigendo in proprio la documentazione e chiedendo loro di limitarsi a svolgere l'editing e di firmarla, per così dire", scrive Heydens, menzionando un esempio precedente in cui affermava che l'azienda aveva fatto ciò.
Interrogata su questo scambio, Monsanto afferma in una seconda dichiarazione che i suoi ricercatori non sarebbero i ghostwriter dello studio a cui si fa riferimento o di studi precedenti, aggiungendo che un documento, poi effettivamente pubblicato, era stato "sottoposto al rigoroso processo di revisione inter pares del giornale prima della pubblicazione". Durante un'intervista David Kirkland, uno dei ricercatori menzionati nella mail, ha affermato: "Non pubblicherei un documento scritto da altri", e ha aggiunto "non abbiamo mai interagito con la Monsanto durante tutto il processo di revisione dei dati e redazione dello studio".
Le rivelazioni sono solo l'ultimo degli episodi che hanno sollevato preoccupazioni in merito all'integrità della ricerca accademica finanziata da aziende del settore agrochimico.
L'anno scorso, un'inchiesta del New York Times ha dimostrato che l'industria è in grado di manipolare la ricerca accademica o falsare i risultati. Le dichiarazioni di interesse incluse in uno studio finanziato dalla Monsanto sul glifosato, comparso nella rivista Critical Reviews in Toxicology, affermavano che i membri del panel fossero stati assoldati da una società di consulenza. Lo scambio di e-mail reso pubblico dimostra come i funzionari della Monsanto abbiano discusso sugli scienziati da prendere in considerazione e plasmato il progetto.
"Ritengo sia importante mettere la Monsanto di fronte alle proprie responsabilità quando le sue affermazioni sono contraddette in toto dall'estrema franchezza della documentazione interna", ha affermato Timothy Litzenburg di Miller Firm, uno degli studi legali partecipanti al processo. Il problema della sicurezza del glifosato non è di poco conto per gli americani: negli ultimi due decenni, la Monsanto ha ridisegnato il mais, i baccelli di soia e il cotone dal punto di vista genetico, pertanto è molto più semplice spruzzare su di essi il diserbante; inoltre, nel 2015, è stato registrato un utilizzo di ca. 220 milioni di libbre (ca. 100 milioni di chili) di glifosato negli Stati Uniti.
"La gente deve sapere che eminenti scienziati di tutto il mondo sono in disaccordo con la Monsanto e con alcune delle valutazioni delle agenzie di regolamentazione, e che anche all'interno dell'E.P.A. vi sono pareri discordanti", afferma Robin Greenwald, avvocato dello studio Weitz & Luxembourg, anch'esso partecipante al processo. "Anche nell'Unione Europea vi è un grande disaccordo tra gli Stati. La situazione non è così semplice come la dipinge la Monsanto".
Fonte: http://www.movimento5stelle.it/parlamentoeuropeo/2017/03/rivelazioni-schock-s.html
http://ilnuovomondodanielereale.blogspot.it/2017/03/la-scienza-corrotta-monsanto-lha.html
sabato 18 marzo 2017
Un occhio bionico per aumentare lo stile di vita dei non vedenti
Già in uso dalla fine del 2015, Argus II Bionic Eye
è una tecnologia sviluppata dalla azienda americana Second Sight
Medical Products all’avanguardia nel campo della chirurgia oculistica.
Viene posizionato un impianto nella retina dell’occhio collegato ad una telecamera esterna a sua volta in comunicazione con il cervello: la telecamera invia al dispositivo dei segnali che a sua volta vengono tradotti in impulsi elettrici che il cervello legge, rimandando informazioni al paziente su forme, intensità di luce e zone d’ombra.
Il sistema verrà impiantato in dieci pazienti inglesi non vedenti affetti da Retinite Pigmentosa, una malattia ereditaria degenerativa che causa una progressiva e graduale perdita della vista. La decisione è stata presa dal NHS, il sistema sanitario nazionale inglese, le operazioni avverranno tutte entro la fine del 2017 e i pazienti saranno seguiti e monitorati per tutto l’anno successivo.
Non si promette di donare la vista, ma poter riconoscere ombre, profili, cambiamenti di luci aumenterà di molto la qualità di vita dei utilizzatori, e potrà fare la differenza tra stare a casa da soli o essere in grado di trovare la strada in autonomia.
http://www.dolcevitaonline.it/un-occhio-bionico-per-aumentare-lo-stile-di-vita-dei-non-vedenti/
Viene posizionato un impianto nella retina dell’occhio collegato ad una telecamera esterna a sua volta in comunicazione con il cervello: la telecamera invia al dispositivo dei segnali che a sua volta vengono tradotti in impulsi elettrici che il cervello legge, rimandando informazioni al paziente su forme, intensità di luce e zone d’ombra.
Il sistema verrà impiantato in dieci pazienti inglesi non vedenti affetti da Retinite Pigmentosa, una malattia ereditaria degenerativa che causa una progressiva e graduale perdita della vista. La decisione è stata presa dal NHS, il sistema sanitario nazionale inglese, le operazioni avverranno tutte entro la fine del 2017 e i pazienti saranno seguiti e monitorati per tutto l’anno successivo.
Non si promette di donare la vista, ma poter riconoscere ombre, profili, cambiamenti di luci aumenterà di molto la qualità di vita dei utilizzatori, e potrà fare la differenza tra stare a casa da soli o essere in grado di trovare la strada in autonomia.
http://www.dolcevitaonline.it/un-occhio-bionico-per-aumentare-lo-stile-di-vita-dei-non-vedenti/
venerdì 17 marzo 2017
Il Proibizionismo sta spingendo i giovani a cercare alternative legali e letali come l'ortensia
Mentre in Italia c’è chi chiede la depenalizzazione della cannabis e delle droghe leggere, dall’Estero rischiamo di importare la moda di fumare petali di ortensie. In Francia e Germania il caso è all’ordine del giorno da ormai qualche anno: molti giardinieri o semplici cittadini col pollice verde hanno infatti denunciato la depredazione delle loro aiuole. Giovani annoiati danno la caccia alle "ortensie", pianta comunissima e di gran valore ornamentale in tutta Europa.
I Media hanno subito puntato il dito contro i giovani e lo "sballo" ricercato dalle fumate di fiori di ortensia, che però oltre a creare blandi effetti psicoattivi, contiene cianuro, una sostanza tossica che se assunta in grandi quantità può portare all'arresto cardiaco o a seri danni del sistema nervoso.
L'unica cosa di cui nessuno ha parlato è il "perché" i giovani si spingano a provare nuove piante potenzialmente pericolose e poco studiate, ed il motivo è semplice, cercando un'alternativa "legale" alle piante fino ad ora proibite come la cannabis, il kratom, l'iboga, i funghetti e tutte quelle piante considerate sacre e medicinali nei loro Paesi d'origine e tabellate come "droga" nel mondo occidentale che sembra tollerare solo tre droghe: caffeina (caffè), nicotina (tabacco), alcool, note entrambe per la loro tossicità ed il causare dipendenza, tabacco in primis...
Il proibizionismo non solo non funziona, ma sta anche spingendo nuovi ingenui ricercatori degli stati alterati di coscienza verso esperimenti "fai da te" spesso pericolosi.
Che facciamo, illegalizziamo tutto il mondo vegetale?
O seguiamo il modello del Portogallo che da quando ha depenalizzato la droga (ben 15 anni fa!), ha ottenuto nel giro di poco tempo una drastica diminuzione di morti per overdose e di drogati stessi?
Il numero dei consumatori di eroina, la droga più utilizzata in Portogallo prima dell’introduzione della depenalizzazione, si è ridotto del 70%!
http://ilnuovomondodanielereale.blogspot.it/2017/03/il-proibizionismo-sta-spingendo-i.html
giovedì 16 marzo 2017
Il contadino non studiato che sta rivoluzionando l'Agricoltura
Pomodori senz’acqua ne pesticidi:
questo metodo affascina i biologi
I metodi di Pascal Poot, lontani dall’agricoltura moderna, sono oltreché iperproduttivi anche naturali e poco costosi. Gli scienziati pensano di trovare delle risposte ai cambiamenti climatici.
Qui il terreno è così sassoso e il clima così arido che le querce vecchie di 50 anni sono più piccole di un uomo. All’entrata della fattoria di Pascal Poot, sulle alture di Lodève (Hérault) troneggia un vecchio cartello in cartone: “conservatoria di pomodori”
Ogni estate, i pomodori gialli a pera e altri Neri di Crimea crescono qui in una pazza abbondanza.
Senza irrigazione malgrado la siccità, senza tutore, senza cure e alcun pesticida ne concimi, le sue migliaia di piante producono fino a 25 kg di pomodori ciascuna.
Il suo segreto? E’ nei semi che Pascal Poot semina davanti a me, con dei gesti che mischiano pazienza e nonchalance. L’inverno sta per terminare nella regione, è venuto il tempo per Lui di affidare i suoi semi alla terra. Sono le prime semine dell’anno
L’uomo ha 52 anni ma sembra senza età.
Questo figlio di agricoltori che ha lasciato la scuola a 7 anni si dichiara completamente autodidatta.
Ha allevato pecore e coltivato castagneti prima di specializzarsi nelle sementi. Oggi semina su del terriccio, dentro una serra, quindi mette i vasetti su un enorme mucchio di letame fresco, per cui la temperatura nei giorni successivi arriverà a 70 gradi, riscaldando la serra e permettendo la germinazione dei semi.
La tecnica del letto caldo è molto antica. Questo permetteva agli orticoltori del XIX secolo di raccogliere meloni in città dalla fine della primavera. E questo permette a Pascal Poot di far germinare ogni anno migliaia di piante di pomodori, zucchini, peperoni, poi li pianta in piena terra e non se ne occupa più fino alla raccolta.
Mentre semina, Pascal mi spiega i dettagli del suo metodo:
“La maggior parte delle piante che oggi chiamiamo “erbacce” erano piante che si mangiavano nel Medioevo, come l’amaranto o il dente di cane.
Mi son sempre detto che se loro sono così resistenti è perché nessuno se ne è più occupato da generazioni .
Tutti cercano di coltivare gli ortaggi proteggendoli il più possibile, io invece
cerco di incoraggiarli a difendersi da soli.
Meglio ancora se aspettiamo un anno o due. All’inizio mi hanno preso per matto ma alla fine, i vicini hanno visto che io avevo più pomodori di loro e senza peronospora, allora la gente ha cominciato a parlarne e dei ricercatori sono venuti a vedere.”
“Alla fine degli anni 90, durante la lotta contro gli OGM, ci siamo detti che bisognava lavorare anche sulle alternative, ed abbiamo cominciato a fare l’inventario degli agricoltori che si facevano le proprie sementi. Ne abbiamo trovati tra 100 e 150 in Francia. Ma il caso di Pascal Poot era unico. Il minimo che si può dire è che lui ha una grande indipendenza di spirito, segue le sue regole, e per mia conoscenza nessuno fa come lui.
Lui seleziona le sue sementi in un contesto molto difficile e di stress per le piante e ciò le rende estremamente tolleranti, migliora le loro qualità gustative e fa si che i nutrienti sono più concentrati. Oltre ciò lui coltiva diverse centinaia di varietà differenti, pochi agricoltori hanno una conoscenza così vasta”
I ricercatori cominciano solo ora a capire
i meccanismi biologici che spiegano il successo del metodo di Pascal Poot
...assicura Véronique Chable, specialista in materia a l’INRA-Sad de Rennes che ha realizzato delle ricerche sulle selezioni di Pascal Poot dopo il 2004
“Il principio base è di mettere le piante nelle condizioni in cui vogliamo che crescano. L’abbiamo dimenticato ma da molto tempo fa parte del buon senso contadino, oggi si chiama ereditarietà dei caratteri acquisiti in altre parole c’è una trasmissione dello stress e dei caratteri positivi delle piante per più generazioni.
Bisogna comprendere che il DNA è un supporto di memorizzazione plastico , non è solo la mutazione genetica che causa il cambiamento , c’è anche l’adattamento , con geni che sono dormienti , ma che possono risvegliarsi . La pianta produce dei semi dopo aver vissuto il suo ciclo, e conserva memoria di alcuni aspetti acquisiti
Pascal Poot gestisce bene questo, le sue piante non sono molto differenti dalle altre a livello genetico ma hanno una capacità di adattamento impressionante.”
Questa capacità di adattamento ha un valore commerciale.
Durante la mia visita, molti hanno chiamato Pascal per ordinare delle sementi. L’agricoltore vende i suoi semi a molte aziende bio, come Germinance. Kevin Sperandio, artigiano sementiere di Germinance, ci spiega:
“Il fatto che le sementi di Pascal Poot si siano adattate a un territorio difficile fa si che hanno una capacità di adattamento enorme, valida per tutte le regioni e per tutti i climi. Non non abbiamo i mezzi di fare questo genere di test ma sono sicura che se facessimo un confronto tra una varietà ibrida, quella di Pascal Poot e un seme bio classico sarebbero quelle del conservatore dei pomodori che otterrebbero i migliori risultati”
Una parte dei semi sono venduti illegalmente, perchè non sono iscritti nel catalogo ufficiale delle specie e varietà vegetali del GNIS (raggruppamento nazionale interprofessionale delle sementi e delle piante)
“Una delle mie migliori varietà è la Gregori Altaï.
Ma non è iscritta nel catalogo, forse perché non è abbastanza regolare. Molte varietà sono come questa. L’autunno scorso, la sementiera Sementi del Paese a un controllo di repressione frodi ha trovato 90 infrazioni nel loro catalogo, il principio stabilisce che siamo autorizzati a vendere i semi che danno frutti tutti uguali e danno gli stessi risultati in ogni luogo. Per me questo è il contrario della vita, che riposa sull’adattamento permanente.
Questo porta a produrre dei cloni ma vediamo sempre più che questi cloni sono come zombi...”
Alla domanda su questi controlli,
un rappresentante di GNIS spiega:
“Il nostro obiettivo è quello di fornire una protezione per l’utente e il consumatore. Il settore francese delle sementi è molto importante, ma ha bisogno di un’organizzazione e di un sistema di certificazione”.
Tuttavia la standardizzazione della frutta e dei semi si fa spesso a scapito del gusto e delle qualità nutrizionali . E potrebbe , in futuro , danneggiare gli agricoltori , dice Veronique Chable
“Il lavoro di selezione dei semi dimostra che siamo in grado di far crescere la pianta in condizioni molto particolari . Ma l’agricoltura moderna ha perso di vista che tutto questo si basa sulla capacità di adattamento. In un contesto di rapidi cambiamenti climatici e ambientali il mondo agricolo avrà bisogno di questo . Dovremo preservare non solo i semi , ma anche la conoscenza degli agricoltori , le due cose vanno insieme”.
Per condividere questa conoscenza , ho chiesto a Pascal di spiegare come si selezionano e raccolgono i suoi semi.
Ecco i suoi consigli:
"Bisogna raccogliere il frutto più tardi possibile, appena prima del primo gelo così avrà vissuto non solo la siccità estiva , ma anche le piogge autunnali.
Il pomodoro è molto speciale . Quando si apre un pomodoro , i semi sono in una specie di gelatina, come un bianco d’uovo . Questa gelatina impedisce ai semi da germogliare all’interno del frutto , che è caldo e umido .
I semi non germoglieranno fino a quando la gelatina non sarà marcita e fermentata.
È necessario dunque far fermentare i semi .
Per questo bisogna aprire il pomodoro , togliere i semi e lasciarli per alcune ore nel loro succo , per esempio in una ciotola e ci sarà poi una fermentazione lattica.
Dobbiamo monitorare la fermentazione come il latte sul fuoco , può durare tra 6 e 24 ore , ma non deve formarsi della muffa. Poi se prendendo un seme col dito si stacca bene dalla gelatina allora è pronto.
Si mette il tutto in un colino da tè ,si lava con l’acqua e si mette ad asciugare. così si ottiene una percentuale di germinazione tra il 98 % e il 100 %
Il peperone è diverso , basta lavare i semi , asciugarli su un setaccio fine e conservare. Per il peperoncino è lo stesso ma occorre fare attenzione perché i semi sono molto piccanti , e questo passa anche attraverso i guanti . Una volta che ho raccolto i semi di peperoncini Espelette senza guanti , ho dovuto passare la notte con le mani in acqua ghiacciata !"
Fonte: https://pantagruel2020.wordpress.com/2016/05/18/pascal-poot-un-francese-che-coltiva-ortaggi-senzacqua/
http://ilnuovomondodanielereale.blogspot.it/2016/05/il-contadino-non-studiato-che-sta.html
mercoledì 15 marzo 2017
La missione dell’anima e i rimpianti
Vorrei
averlo fatto. I cinque rimpianti più grandi è un best seller tradotto
in 27 lingue, scritto da Bronnie Ware, un’infermiera australiana che per
molti anni ha lavorato in un reparto cure palliative per anziani e
malati terminali. Qui ha annotato i pensieri di uomini e donne nelle
loro ultime settimane di vita.
Nessuno rimpiange di non aver
soddisfatto abbastanza le proprie pulsioni sessuali o alimentari, niente
rimpianti per lusso, gioielli, macchine o costosi viaggi esotici. Tutto
questo nelle ultime settimane non occupa più alcun posto nella loro
mente. Nessuno dice: “Avrei voluto visitare quel posto lontano” o “avrei
voluto incontrare più amanti”.
“Vorrei avere avuto il
coraggio di vivere una vita più vera, non quella che gli altri si
aspettavano da me” è il pensiero che Bronnie Ware dice essere quello più
comune fra le persone che se ne stanno andando.
“Vorrei aver
lavorato di meno”. Questo invece è il pensiero espresso da ogni singolo
paziente uomo curato dall’infermiera australiana, indipendentemente
dalla sua posizione sociale!
Lo trovo sconvolgente.
Si tratta di
persone a cui è mancato vivere la giovinezza dei propri figli e la
presenza più sostanziosa dei propri amati, a causa dell’eccessivo
lavoro. È il desiderio espresso anche da alcune donne, ma in misura
minore, perché la maggior parte di loro apparteneva ancora a una
generazione che spesso ha lavorato solo in casa, non in ufficio.
“La
maggior parte delle persone non ha capito, se non a pochi giorni dalla
fine, che la felicità è una scelta” dice la Ware, notando che la maggior
parte di queste persone non ha vissuto una vita diversa solo perché è
sempre stata convinta di “non poter fare altrimenti”, di “non avere
scelta”, di “deludere le aspettative degli altri e quindi non essere più
amata”.
E voi quali rimpianti avrete sul letto di morte? Forse
sarete finalmente in grado di capire cosa aveva davvero importanza,
oggi, nel 2017. Forse mi ringrazierete per aver scritto, oggi, questo
post. O forse già domani non ve ne ricorderete più. Forse il valore
dello stipendio mensile, dell’automobile e del cellulare verranno
ridimensionati. Forse vi pentirete di aver svolto per anni un certo
lavoro, magari in una città o in una nazione che non vi piaceva, solo
perché “lo stipendio era buono”. Forse vi sentirete a disagio per aver
provato tutti quei dubbi, quelle paure, quelle ansie, quei
tentennamenti... Forse capirete che non valeva la pena litigare,
arrabbiarsi, starci male per mesi, non vedere più quella persona, non
perdonare solo per orgoglio...
Osservate con attenzione quello
che state facendo nella vostra vita, sia sul piano lavorativo che
sentimentale, nei rapporti con i colleghi, con gli amici, con i figli,
con gli sconosciuti... e chiedetevi di cosa vi pentirete quando sarete
sul letto di morte. Cosa rimpiangerete di non aver fatto e cosa
rimpiangerete di aver fatto? È un esercizio molto molto interessante.
La
ricerca personale condotta da Bronnie Ware ha fatto emergere che il
maggior rimpianto di queste persone prima di andarsene è quello di
essere rimaste condizionate per anni da stupide paure, dal terrore di
quello che avrebbero detto gli amici, i vicini, i parenti o lo stesso
partner... se avessero osato di più nell’esprimere la propria anima.
Persone che erano vissute con un compagno che non amavano davvero, solo
per paura di cosa avrebbe causato fra i parenti la notizia della
separazione; che rimpiangevano di non aver fatto mai quella
dichiarazione d’amore quando erano giovani; che rimpiangevano di non
aver mai azzardato mettersi in proprio per paura di perdere la sicurezza
dello stipendio; che rimpiangevano di aver dedicato troppo tempo al
lavoro perdendosi tutto il resto (i figli in primo luogo).
In
pratica, prima di morire, tutto assume una prospettiva diversa, tutto
ciò che consideravamo importante o addirittura indispensabile per la
nostra felicità, viene automaticamente ridimensionato. Il fatto di non
aver più paura di rimanere senza lavoro e senza soldi o di non dover più
difendere una reputazione agli occhi di parenti e amici, cambia la
gerarchia dei nostri valori.
Interessante.
Quanto condiziona
le vostre azioni la paura di avere qualcosa da perdere? Ma cosa avete
davvero da perdere? State rinunciando a un nuovo amore, a una nuova
avventura lavorativa, a inseguire un vostro sogno artistico... perché
credete di avere ancora qualcosa da perdere, ossia perché avete paura di
restare senza soldi, senza famiglia, senza amici, senza reputazione.
Avete paura che gli altri parlino male di voi. Bene, sappiate che sul
letto di morte ve ne pentirete!
La paura che la vostra
reputazione – che rappresenta la debolezza del vostro ego – possa venire
intaccata, vi costringe a una miseria dello spirito.
Adesso
immaginate che siano trascorsi 150 anni da oggi. Non avete più denaro,
un titolo di studio, un partner, dei figli, una casa, un’automobile...
nulla, nemmeno un corpo. Avete perso tutto. Era inevitabile. E lo sapete
bene fin da ora che andrà a finire così. Tutto ciò che adesso, dopo 150
anni, vi rimane, è la gioia per aver vissuto una vita piena, di aver
amato tanto, di aver lottato con il Cuore ed esservi sentiti eroi, di
aver aiutato un sacco di persone ad essere più felici, di aver
contribuito, seppur nel vostro piccolo, a un mondo migliore.
Vi
dico tutto questo perché negli anni a venire sempre di più serviranno
eroi, monaci-guerrieri e guerriere, persone che lavorano alle dipendenze
dell’amore.
Non si cambia il mondo chiedendo il permesso.
Si
tratterà di “mantenere la posizione”, pur se circondati dal caos. Ma il
Fuoco del Cuore che rende indomiti, non lo si può generare perché si è
stati convinti da qualcuno. Lo sentite sgorgare spontaneamente al primo
Appello.
Voglio chiudere con le parole di Victoria Ignis (tratte da Il libro di Draco Daatson – Il Regno del Fuoco):
Non
strisciare nella filosofia della sopravvivenza. Rivolgi la tua opera a
migliorare l’umanità. Poniti grandi obiettivi, più grandi di te,
affinché nel tentativo di raggiungerli tu sia costretto a elevarti.
Il
giorno del tuo ultimo respiro valuterai il successo della tua vita in
base a quanto hai dato e non in base a quanto hai ricevuto. Sarai
ricordato da coloro cui hai donato, non da coloro cui hai preso. Questo
pensiero riscalderà la tua ultima ora. Io sto dando in maniera assoluta,
e più do più posseggo. Ciò significa che quando avrò dato tutta me
stessa possiederò il mondo.
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martedì 14 marzo 2017
Dormire sul lato destro fa male alla salute.
I medici hanno scoperto che dorme in modo più sano chi lo fa sul lato sinistro. A spiegazione di ciò, le ragioni che vedete riassunte:
1. Per il sistema linfatico
Nello studio è emerso che dormire sul lato sinistro favorisce l'eliminazione delle materie di scarto del nostro corpo, attraverso il sistema linfatico. Pare infatti che questo funzioni in modo più efficiente, se siamo girati verso il lato sinistro.
2. Migliore per il cuore
3. Migliore per la digestione
4. Per ragioni legate all'anatomia
5. Un sollievo per la milza
Tenete presenti queste informazioni. Possono rivelarsi molto utili per favorire il vostro risveglio e le condizioni di tenuta generale del vostro corpo.
http://www.perdavvero.com/dormiredestra/
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