lunedì 20 aprile 2020

DANNI DA CIBO COTTO


di Franco Libero Manco

Gli alimenti che non si possono mangiare crudi non erano destinati a nutrirci

Vi sono 700.000 forme di vita animale, nessuna tranne l’uomo mangia cibo cotto.
Il nostro organismo trasforma un cibo morto in materia vivente con un dispendio notevole di energie vitali sottraendole all’economia delle nostre difese immunitarie.

La cottura distrugge circa il 70% dei principi nutritivi.

Oltre 45 gradi vengono distrutti gli enzimi e le vitamine  termolabili ( B1, B2, B5, B9, C, A e E), le proteine da 60 gradi in poi iniziano a flocculare, i grassi si ossidano, i minerali da organici diventano inorganici, cioè dalla forma colloidale si trasformano in cristalloidi, sostanze inerti inutilizzabili dall’organismo umano.

Un seme cotto non germina più, un uovo fecondato se lessato non darà mai un pulcino. La vita è allo stato di crudità.

Con il cibo cotto si indeboliscono le nostre difese immunitarie e forse in questo risiede la nostra grande vulnerabilità alle infezioni.
La cottura non solo è dannosa per gli organi digestivi ma per l’intero organismo in quanto vengono alterate le combinazioni tra sostanze nutritive e di scarto.

Se il cibo che introduciamo è un cibo povero di nutrienti necessari anche il nostro organismo sarà tale. Le molte sostanze vitali andate perse con la cottura e la conservazione  saranno perse anche per il nostro organismo.

IN SINTESI: LA COTTURA…
– distrugge il corredo vitaminico, specie delle vitamine termolabili: enzimi, ormoni, antiossidanti naturali: elementi che sono alla base delle difese naturali dell’organismo;
– cambia ciò che era organico in inorganico rendendolo inutilizzabile dall’organismo; specialmente le vit. del gruppo B e C solubili in acqua, si dissolvono alla prima cottura;
– causa grande perdita di minerali solubili, dal 20 al 70%;
– la cottura a vapore produce una perdita dal 22 al 43%;

– produce acido urico che danneggia lo stomaco, intestini, reni, fegato, polmoni, cuore, causando artrite, reumatismi, gotta, cancro.

Il cuoco arrostisce, bolle, cuoce in umido, aggiunge salse, intingoli, sostanze aromatiche e poi mescola e mescola fino a che della sostanza iniziale, totalmente contraffatta, non è più possibile riconoscere il gusto, il colore, l’aroma.

Il cibo cotto è un cibo che non esiste in natura: adatto ad un popolo destinato a non esistere.

Camuffare la morte, il sapore e il truce aspetto della salma di un animale questa è in sintesi la professione del cuoco.
Più uno chef  è rinomato e famoso, più spavalde, arroganti, avventurose e blasfeme saranno le sue proposte e le sue modificazioni, le sue macchinazioni infernali sul cibo, elaborate in costante contraddizione con le esigenze salutistiche di chi dovrà consumare le sue taroccate opere d’arte culinaria.
Caratteristica peculiare e imprescindibile del cuoco è quella di tenere in totale dispregio le esigenze digestive-assimilative del suo cliente.
I benefici del cibo crudo
– il cibo crudo richiede masticazione: esercizio essenziale per i denti;
– la necessaria masticazione assicura un’insalivazione appropriata;
– la necessità di masticare ci consente di assaporare pienamente il sapore del cibo,
questo assicura l’appropriato adattamento ad esso dei succhi gastrici;
– il cibo crudo preserva i denti e lo stomaco dai danni del cibo cotto;
– i cibi crudi posseggono le giuste proporzioni tra sostanze nutritive e quelle di scarto;
– i cibi crudi tendono ad impedire dannose combinazioni di alimenti;
– i cibi crudi posseggono vitamine, enzimi, sali, acidi, carboidrati, proteine, e grassi in forma organica, cioè altamente assimilabili;
– i cibi crudi non possono essere facilmente adulterati così come oggi avviene per i cibi inscatolati;
– il cibo crudo non fermenta rapidamente;

– la dieta cruda fa risparmiare energie, tempo e lavoro.

L’alimentazione cruda contrasta l’acidificazione del sangue, combatte putrefazioni intestinali e fermentazioni, si oppongono ai radicali liberi e all’uricemia, riduce il colesterolo Ldl, fluidifica il sangue, contrasta gli sbalzi glicemici,  combatte l’obesità;  migliora le funzioni intellettive; dà maggiore lucidità mentale; favorisce il rinvigorimento generale; depura l’organismo, assicura una migliore digestione; favorisce la luminosità della pelle e degli occhi e maggiore resistenza alle fatiche; potenzia le difese immunitarie; allevia la depressione; accelera la guarigione; ritarda il processo di invecchiamento.
(Dati tratti dai libri di Valdo Vaccaro)
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CITAZIONI

Prof. Byron Tyler: “Gli alimenti cotti sono alimenti morti. Il cibo cotto
è la più grande maledizione umana”.
Lucrezio: “Il cibo cotto è stata la causa dell’indebolimento della razza umana e dell’accorciamento della vita”.
Diogene dice che i greci persero vigore da quando iniziarono a consumare carne di bue e di maiale.
Seneca: “Ti lamenti delle troppe malattie? Conta quanti sono i cuochi”.
Marco Porcio Catone: “L’alimentazione frugale e il cavolo crudo hanno tenuto lontani i medici per 6 secoli da Roma”
Gesù, nel Vangelo Esseno della Pace: “Non uccidete col fuoco gli alimenti che portate alla bocca perché dagli alimenti morti viene la morte e dagli alimenti vivi viene la vita”.
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Pare che usare il peperoncino 4 volte a settimana riduca il rischio di morte del 23% rispetto a chi non ne fa uso; di infarto del 40% e di ictus del 60%.
Leonardo da Vinci con l’amico Sandro Botticelli gestivano un’osteria “Le 3 rane”. Le  raccomandazioni ai commensali prevedevano: “Non mettere bocconi mezzo masticati nel piatto del vicino; non sputare davanti a se; non leccare il vicino; se deve vomitare che lasci la tavola”.

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