"..Esistono le vie brevi per la felicità, e la danza è una di queste." (Fred Astor)
"...Il
nostro corpo conserva dei ricordi più remoti, molti dei quali vengono
dall'infanzia. I blocchi muscolari possono nascere a causa
dell'insicurezza che provavamo, causa del nostro modo di pensare. Anche
l'educazione ricevuta incide. I blocchi interiori si manifestano anche
all'esterno.
E quando camminiamo gobbi, con la testa china o tra le spalle, ci sentiamo fisicamente ancora peggio.
Nasce un circolo vizioso:
- insicurezza
- blocco muscolare
- cattivo umore
- blocco muscolare ancore più marcato
- irritabilità, chiusura in se, e così via...
Le persone che hanno paura spesso alzano le spalle, nascondendo
dentro la testa. Nella sezione cervicale, sotto i muscoli, passa la
principale arteria del tronco cerebrale. I muscoli comprimono questa
arteria, provocando alcuni sintomi negativi, come il mal di testa. E con
la formazione del "percorso muscolare delle paure" una persona può
angosciarsi anche in assenza di una causa reale.
Possiamo
aiutarci da soli, senza ricorrere agli specialisti? Si, con la danza.
Durante una danza spontanea voi ascoltate il vostro corpo, e lo vedete
esprimere le vostre emozioni più profonde. Potete usare una musica qualsiasi, ma è meglio ballare scalzi e avere abbastanza spazio libero intorno. Potreste
ballare il vostro rancore, la vostra paura, la vostra rabbia. Potreste
riempirvi di gioia, immaginandola come un simbolo (per esempio, il cuore
è il simbolo dell'amore... e la felicità con quale simbolo potrebbe
essere presentata?). Immaginate questo simbolo, dategli un colore, e
finite così la vostra danza.
Tra l'altro, la danza spontanea
possiede un altro effetto positivo, confermato da molte persone che la
praticano. Se non sapete come risolvere un problema, formulate la
domanda e smettete di pensarci, iniziando a ballare. Quando avrete
finito, socchiudete gli occhi e lasciate il corpo oscillare, senza
pensare a nulla. Potrebbero venirvi (subito o presto) delle idee
interessanti.
"Qualsiasi problema potrebbe essere risolto ballando..."
(Natalia Oberderfer)
Advanced Mind Institute Italiahttp://divinetools-raja.blogspot.it
La Via del Ritorno... a Casa
La meditazione non ha niente di serioso. La meditazione è
gioco. Per questo io vi invito alla danza e al canto.
Quando il movimento diventa estatico, è danza. Quando il
movimento è totalmente presente, al punto da annullare l'ego, allora è danza.
E dovreste sapere che la danza in origine era una tecnica di
meditazione. All'inizio la danza non era un'espressione artistica, serviva per
creare un'estasi in cui il ballerino si smarriva e restava solo la danza:
nessun ego, nessun controllo, il corpo fluiva spontaneamente.
Non occorre trovare un'altra meditazione: quando chi danza
si è perduto, la danza stessa diventa una meditazione. L'essenziale è perdere
se stessi. Come lo fai, o dove, non ha importanza. Perditi semplicemente. Viene
un momento in cui tu non sei più, eppure la danza continua... come se tu fossi
posseduto.
La danza è una delle cose più belle che possano accadere a
un uomo. Per cui non considerarla separata dalla meditazione. La meditazione in
quanto tecnica separata serve solo alle persone che non hanno una profonda
energia creativa; non hanno una direzione in cui coinvolgere la loro energia
cosi profondamente da potersi perdere.
Ma un ballerino, un pittore, uno scultore, non hanno bisogno
di altre meditazioni. A loro basta portare la dimensione del lavoro tanto in
profondità da raggiungere il punto di trascendenza. E non c'è nulla di meglio
della danza...
Per cui, almeno un'ora al giorno, scordati di ogni tecnica.
Ricorda che stai semplicemente danzando per Dio. Non è necessario raggiungere
una perfezione tecnica, perché Dio non è un critico.
Danza semplicemente come
un bambino... come se fosse una preghiera. E la danza avrà in sé una qualità
assolutamente diversa. Per la prima volta sentirai di compiere passi che non
hai mai fatto in passato; ti stai inoltrando in dimensioni prima sconosciute.
Viaggerai su un terreno che ti è straniero, ignoto.
Pian piano entrerai sempre più in sintonia con l'ignoto e
tutte le tecniche scompariranno. E senza tecniche, quando la danza è pura e
semplice, è perfetta.
Danza come se fossi profondamente innamorato dell'universo, come
se stessi danzando col tuo amato. Fai che Dio sia il tuo amato.
È una danza accompagnata da canti festosi che viene inserita
nel programma giornaliero delle quattro festività annuali dell'ashram.
Non prendete la religione sul serio. Potete cantare e
danzare, non c'è bisogno di facce tristi. Troppo a lungo abbiamo vissuto nella
tristezza. Guardate le vecchie immagini di Dio: è triste, e ha creato
malinconia. Ora abbiamo bisogno di un Dio che danza e che ride.
Dovete danzare con spirito estatico. La vostra energia
vitale deve essere un fluire di canti e di risate. Celebrate la vita.
Il Kirtan, preso come tecnica di meditazione, si compone di
tre stadi di 20 minuti l'uno.
"Primo stadio:
Tenendo gli occhi chiusi, danza, canta e batti le mani.
Lasciati coinvolgere totalmente.
Secondo stadio:
Sdraiati e rimani fermo in silenzio.
Terzo stadio:
Di nuovo balla e canta con totale abbandono. Dimentica te
stesso. Lasciati andare.
La meditazione non è una cosa che fai al mattino e poi non
ci pensi più per il resto del giorno. La meditazione è qualcosa che devi
continuare a vivere in ogni momento della tua vita. Mentre cammini, mentre
dormi, quando sei seduto, parli, ascolti: deve diventare un tuo « habitat ».
Rimane sempre in meditazione chi è rilassato, chi si stacca dal passato a ogni
istante. Non agire basandoti su delle conclusioni: queste conclusioni sono i
tuoi condizionamenti, i tuoi pregiudizi, i tuoi desideri, le tue paure e via di
seguito. In breve: ci sei tu di mezzo!
E tu indica il tuo passato; tu significa tutte le tue
esperienze passate. Non permettere che ciò che è morto domini ciò che è vivo,
non permettere che il passato influenzi il presente, non permettere che la
morte annienti la vita: questo è meditazione. In breve: nella meditazione tu
non sei presente. Ciò che è morto non controlla ciò che è vivo.
La musica è meditazione: meditazione cristallizzata in una
dimensione particolare. La meditazione è musica: musica che si fonde
nell'assenza di dimensione. Musica e meditazione non sono due fenomeni
distinti.
Ami la musica semplicemente perché intorno a essa avverti il
fiorire della meditazione. Ne vieni assorbito, ne sei inebriato; qualcosa
dell'ignoto inizia a discendere in-torno a te... è Dio che ti bisbiglia. E il
tuo cuore pulsa a un ritmo diverso, è sintonizzato con l'armonia dell'universo.
All'improvviso ti ritrovi in un profondo orgasmo con il Tutto. Nel tuo essere
discende una danza sottile e le porte che erano rimaste sempre chiuse iniziano
ad aprirsi. Una nuova brezza ti attraversa spazzando via la polvere dei secoli.
Ti sembra di aver fatto un bagno, un bagno spirituale; sei passato sotto una
doccia: ora sei pulito, fresco, vergine.
La musica è meditazione, la meditazione è musica. Sono due
porte per incontrare lo stesso fenomeno.
Milioni di persone si lasciano sfuggire la meditazione solo
perché essa ha assunto false connotazioni. Sembra molto seria, lugubre, odora
di sacrestia; sembra fatta per persone morte, con un piede nella fossa, per
persone tetre, serie, tristi, che hanno perso ogni gioia, ogni senso del
divertimento, del gioco, della festa.
Invece queste sono le qualità della meditazione: una persona
veramente meditativa è giocosa; per lei la vita è divertimento, la vita è
bella, un gioco, e si diverte enormemente. Chi medita è rilassato, non è
affatto serio.
Questo esercizio divertente e rilassante – accompagnato da un brano
musicale che duri almeno trenta minuti con un ritmo continuo ma non
martellante (per esempio il “Bodyjazz” di Gabrielle Roth) – ha lo scopo di
renderci più consapevoli delle varie parti del corpo, di sciogliere le tensioni
anche nelle parti di cui siamo più inconsapevoli e di riportare l’energia in un
flusso più omogeneo.
La cosa più importante è di non seguire un’idea o di prefigurarci un
movimento, ma di accettare il più possibile gli impulsi che provengono dal
corpo sotto il suggerimento della musica.
→ Si inizia con la testa: seguendo il ritmo della musica, lasciamola
ciondolare in avanti e indietro, ai due lati verso le spalle, con moto
rotatorio in senso orario e in senso antiorario. I movimenti sono dolci,
senza sforzi e senza strappi, movimenti piacevoli in cui si percepisce un
leggero stiramento dei muscoli del collo e dell’occipite. Tutta questa
fascia muscolare di solito è abbastanza “bloccata”, perciò dobbiamo
allentarla non mediante movimenti controllati, ma piuttosto con
movimenti sensuali, dolci, dilettevoli.
→ Iniziamo poi a girare gli occhi, a muoverli in su e in giù, a destra e a
sinistra, a ruotarli senza muovere la testa. Muovere gli occhi produce
diverse reazioni: ad alcune persone provoca giramenti di testa, ad altre
procura un certo fastidio, altre ancora lo trovano piacevole, altre dicono
che aiuta a rilassare tutta la faccia, altre ancora diventano aggressive.
Osserviamo liberamente quali sensazioni e quali sentimenti scaturiscono
quando, muovendo gli occhi, sciogliamo tensioni molto sottili e lo
“schema di controllo” (molto delicato) collegato a questa muscolatura.
→ Continuiamo con il movimento, ma ora passiamo alla bocca: facciamo
tutte le smorfie e le boccacce che ci vengono in mente,
accompagnandole con il respiro, respirando a bocca aperta, contraendo e
tendendo i muscoli facciali e smuovendo la mascella. Immaginiamo di
essere un mostro dei cartoni animati o un essere che è appena uscito da
un film di fantascienza, o una divinità feroce di un thanka tibetano.
→ A poco a poco, combiniamo tutti e tre i movimenti (della testa, degli
occhi e della bocca) con il ritmo della musica in modo che il capo
ballonzoli a suo piacere seguendo sia la musica che il ritmo del nostro
respiro. Quando ci accorgiamo che non respiriamo profondamente ma
solo superficialmente, oppure quando il movimento diventa meccanico,
interrompiamo con tre o quattro respiri profondi e riprendiamo il ballo.
→ Sempre seguendo questa tecnica, passiamo alle spalle, poi ai gomiti e
infine alle mani. A poco a poco, parte per parte, arriviamo a far ballare
anche le anche, il bacino, le ginocchia, i piedi. Un buon trucco per
ottenere questo risultato consiste nel suddividere il brano musicale in
parti uguali per ogni parte del tuo corpo, concedendo un po’ più di tempo
alla testa. Per esempio, se il brano dura trenta minuti, dedichiamo dodici
minuti ai quattro movimenti della testa, e tre minuti a ogni altra parte
del corpo.
I vantaggi di questa danza sono anche pratici: ci sentiremo ispirati a
inventare movimenti che sono nuovi per noi, e a dare un raggio più ampio a
giunture che solitamente muoviamo soltanto in una direzione o in
un’angolazione molto stretta (per esempio i gomiti e le ginocchia). Muovendo
ogni parte del corpo singolarmente, inoltre, portiamo anche la nostra
attenzione in ognuna di queste parti, e con l’attenzione arriva la vitalità e
l’energia, fattori che per la nostra crescita sono molto più importanti
dell’allenamento fisico o di una buona forma.
Ovviamente possiamo fare questa danza anche insieme al nostro
partner, prendendo contatto fra le rispettive parti del corpo – le tue mani
ballano con le sue mani e le tue anche toccano le sue anche – ma l’attenzione
rimane e deve sempre essere riferita al nostro corpo, non salta al corpo
dell’altro, ma resta focalizzata sul nostro movimento.
Tutto quello che c’è da sapere sulla nuova serie Huawei P40
(Image credit: Huawei)
A un anno esatto di distanza dalla presentazione della gamma Huawei P30, l’azienda cinese ha ora svelato i suoi telefoni di punta appartenenti alla nuova gamma Huawei P40.
La
famiglia Huawei P40 è composta da tre diversi dispositivi: Huawei P40,
Huawei P40 Pro e Huawei P40 Pro Plus, che rappresenta una nuova aggiunta
alla gamma per questo 2020.
Questi
tre smartphone sono dotati di specifiche di fascia alta e andranno a
misurarsi con i vari top di gamma di altre aziende, come il Samsung Galaxy S20, il Google Pixel 4 e dispositivi come i prossimi iPhone 12 e OnePlus 8. Tenete presente, però, che la selezione di app di Huawei risulta carente rispetto a queste alternative.
Di seguito abbiamo raccolto tutte le informazioni che riguardano questi tre telefoni.
Huawei P40: data di uscita e prezzo
L’uscita
di Huawei P40 e P40 Pro in Italia è prevista per il 7 Aprile, mentre ci
sarà da attendere fino al mese di giugno per provare ad acquistare il
Huawei P40 Pro Plus.
Passando al capitolo prezzi: il P40 è
disponibile ad un prezzo consigliato di 799,90€, il P40 Pro a 1049,90€,
mentre il P40 Pro Plus si potrà acquistare ad un prezzo di 1399,99€.
Vi
ricordiamo che sono già aperti i preordini per Huawei P40 e P40 Pro, e
fino al 4 maggio avrete la possibilità di ricevere in regalo con il
telefono il Watch GT 2, l’ottimo smartwatch della casa cinese.
Chiudiamo
con una parentesi che riguarda lo scontro in atto tra USA e Cina. Gli
smartphone di Huawei non sono mai stati largamente disponibili negli
Stati Uniti, e ora che abbiamo avuto la conferma che anche i nuovi
modelli saranno privi dei servizi Google, crediamo che non verranno
commercializzati neanche nel Regno Unito. Infatti, ad esempio, il Huawei
Mate 30 Pro, annunciato all’inizio di settembre, è arrivato nel Regno
Unito solo all’inizio di quest’anno, senza neanche essere pubblicizzato
più di tanto.
Huawei P40: design e display
La
gamma di telefoni Huawei P40 non sembra radicalmente diversa dalla
serie precedente. La differenza principale è rappresentata dal comparto
fotografico presente sul retro dei dispositivi, che risulta essere
racchiuso in un bordo rettangolare sporgente.
Il Huawei P40 Pro,
tuttavia, è dotato di un’altra caratteristica peculiare, infatti ha i
bordi arrotondati su ogni lato. Questo potrebbe renderlo piuttosto
scivoloso nell’uso quotidiano.
Il retro di Huawei P40 e P40 Pro è
in vetro, mentre il Huawei P40 Pro Plus avrà un retro in ceramica che, a
detta dell’azienda, dovrebbe essere in grado di resistere meglio ai
graffi oltre che fornire una sensazione “premium” quando lo si prende in
mano.
Il Huawei P40 è dotato della certificazione IP53 per la
resistenza alla polvere e all’acqua, mentre P40 Pro e P40 Pro Plus sono
dotati della certificazione IP68, che dovrebbe garantirgli di resistere
ad un’immersione in acqua in caso di incidenti.
Su
tutti e tre i dispositivi notiamo la mancanza del notch, sostituito dal
foro nel display nella parte superiore sinistra per alloggiare le
fotocamere frontali.
Huawei P40 ha uno schermo da 6.1 pollici con
una risoluzione di 2340 x 1080 pixel, mentre P40 Pro e P40 Pro Plus
hanno entrambi uno schermo da 6.58 pollici con una risoluzione di 2640 x
1200 pixel. Tutti e tre i telefoni supportano una frequenza di
aggiornamento del display di 90Hz, che rappresenta un grosso passo in
avanti rispetto ai 60Hz supportati dalla serie P30, ma che non riesce ad
eguagliare i 120Hz supportati da altri top di gamma concorrenti.
Un
altro miglioramento introdotto da questa nuova serie, rispetto a quella
precedente, è costituito dal sensore di impronte digitali ora
decisamente più grande (ben il 30%), più veloce (anche qui evidenziamo
un miglioramento del 30%) e più facile da usare.
Huawei P40: comparto fotografico
Per
quanto riguarda le foto e i video, tutti e tre i modelli sono in grado
di offrire un’esperienza da telefoni di fascia alta, ma quello che
restituisce l’esperienza migliore è senza dubbio il P40 Pro Plus.
Iniziamo
dal Huawei P40, questo telefono è dotato di tre obiettivi: uno
grandangolare f/2.2 da 16 MP, uno principale f/1.9 da 50MP con sensore
RYYB, e un teleobiettivo da 8MP.
Con il teleobiettivo si è in
grado di scattare foto con zoom ottico fino a 3x, dopodiché viene in
nostro soccorso lo zoom digitale. Sotto questo aspetto ritroviamo quanto
già visto in precedenza con Huawei P30.
Il
Huawei P40 Pro, al contrario, risulta essere decisamente più
interessante. È dotato dello stesso obbiettivo principale da 50MP visto
prima, ma ha anche un obiettivo grandangolare da 40MP e un teleobiettivo
“super-zoom” da 12MP. Infine è presente un sensore Time-of-Flight
(ToF).
Il teleobiettivo “super-zoom” ci garantisce di scattare foto con zoom ottico fino a 10x, il che pone il P40 Pro alla pari del Samsung Galaxy S20 Ultra.
Il
Huawei P40 Pro Plus, tuttavia, riesce ad eccellere nel comparto
fotografico grazie ai cinque obiettivi di cui è dotato. Ritroviamo il
sensore principale da 50MP, come anche l’obiettivo grandangolare da 40MP
e il sensore ToF già visti prima. Al loro fianco abbiamo poi due
teleobiettivi: uno f/2.4 da 8MP che ci garantisce uno zoom ottico fino a
3x e uno periscopico f/4.4 da 8MP che ci garantisce uno zoom ottico
fino a 10x. Grazie alla combinazione di questi due teleobiettivi il P40
Pro Plus è in grado di fornire uno zoom ibrido fino a 20x e arrivare
fino a 100x con lo zoom digitale.
Frontalmente,
tutti e tre i modelli sono dotati di una fotocamera da 32MP, inoltre,
il Huawei P40 Pro e il P40 Pro Plus hanno entrambi un sensore ToF.
L’azienda
cinese non ha però perfezionato solo il comparto fotografico, ma ha
apportato significativi miglioramenti anche al comparto video. Abbiamo
ora la possibilità di registrare video in timelapse in formato 4K,
eseguire un video in ultra slow motion a 7860fps nonché effettuare lo
zoom audio: questo significa che mentre stiamo registrando un video, se
eseguiamo lo zoom su un particolare dettaglio, anche il suono si
concentrerà su quello che stiamo inquadrando. Sottolineiamo, infine, che
manca la possibilità di registrare filmati in 8K, infatti si potrà
arrivare ad un massimo di 4K a 60fps.
Huawei P40: specifiche e batteria
Il processore all’interno di tutti i telefoni della gamma Huawei P40 è il Kirin 990 5G, che abbiamo già visto a bordo del Mate 30
di fine 2019. Siamo sicuri che quando lo proveremo ci restituirà
punteggi molto alti nei benchmark. Huawei, inoltre, ci tiene a
sottolineare che il Kirin 990 è stato ideato per ottimizzare le
prestazioni del telefono e drenare così meno energia. Infine, il fatto
che tutti e tre i modelli siano dotati di questo processore significa
che tutti supporteranno il 5G.
Ognuno dei dispositivi è dotato di
8GB di RAM, mentre, per quanto riguarda l’archiviazione, troviamo 128GB
sul Huawei P40, 256GB sul P40 Pro, e 512GB sul P40 Pro Plus.
Il
Huawei P40 è dotato di una batteria da 3800mAh, mentre P40 Pro e P40
Pro Plus ne hanno una da 4200mAh. Anche se non sono molto capienti, in
combinazione con l’ottimizzazione del software, dovrebbero garantirci
una lunga durata prima di essere ricaricate.
Il Huawei P40
supporta una carica a 22.5W, ma solo con il cavo. Al contrario, gli
altri due telefoni supportano la carica a 40W sia con cavo che wireless.
Huawei P40: software
I
tre modelli usciranno con la EMUI 10.1, il software di Huawei basato su
Android, ma che non include i servizi preinstallati di Google, tra cui
alcune app popolari come Google Play Store, YouTube o Google Chrome.
Questo
potrebbe causare non pochi problemi agli utenti occidentali che sono
già legati a questi servizi, poiché significa che non si potranno più
scaricare le applicazioni più popolari con la stessa facilità. Tuttavia,
Huawei offre diverse alternative tramite la sua Huawei App Gallery.
Ci
sono una grande varietà di app presenti sullo store di Huawei, ma nulla
in confronto a quelle presenti su Apple Store o sul Google Play Store.
L’azienda cinese si è impegnata ad introdurre molte più app in futuro,
ma per il momento la selezione risulta essere abbastanza carente.
In
realtà, esiste un modo per installare determinate app su questi
telefoni senza incorrere in alcun rischio come potete leggere su questa guida.
Al
di là della situazione delle app, se avete già utilizzato in precedenza
dispositivi Huawei il software vi dovrebbe essere familiare, ma ci sono
alcune nuove funzionalità, come ad esempio un nuovo assistente vocale
chiamato Celia.
Troviamo anche una funzione multi-finestra per il multitasking e un'applicazione per le videochiamate chiamata MeeTime. https://global.techradar.com/it-it/news/huawei-p40-prezzo-data-di-uscita-notizie-e-aspettative
Il centro cardiaco è dotato di un sistema di neuroni, il cui "campo" ha
la stessa forma di quello che circonda il nostro pianeta ed è in grado
di influenzare il cervello. Che cos'è lo stato di coerenza e come si
misura
Tutte le antiche tradizioni ci parlano del cuore: l’iconografia
religiosa cattolica ci mostra il cuore di Gesù, il Sacro Cuore. I
Maestri ci parlano del “sentire” con il cuore e non con la mente. Nella
medicina indiana, il chakra del cuore (immagine sotto) è il più
importante, ed è collegato all’amore
cristico, l’amore incondizionato.
Nell’accezione comune, siamo abituati a considerare il cuore da due
differenti punti di vista: uno scientifico-funzionale (la pompa che
dirige la circolazione sanguigna) ed uno “sentimentale” come sede dei
sentimenti, quella parte di noi di cui si dice: “ascolta il tuo cuore”,
“mi ha spezzato il cuore”, “sono parole che vengono dal cuore”… Da un
punto di vista funzionale, fino a poco tempo fa, si dava per scontato
che fosse solo il cervello a dirigere il funzionamento dell’organismo.
Invece, probabilmente, la tradizione ne sapeva più di noi a riguardo e
le recenti scoperte in campo neurobiologico stanno trasformando
completamente i paradigmi scientifici fin qui percorsi.
Una ricerca sviluppata fin dagli anni settanta da alcuni neurobiologi e
neuro-cardiologi statunitensi ha consentito di scoprire che il cuore è
l’unico organo a non ubbidire automaticamente ai segnali inviati dal
cervello e che, inoltre, esso può mandare segnali al cervello a cui
quest’ultimo ubbidisce. Ma com’è possibile? Essi individuarono nel cuore
un proprio sistema nervoso, formato da 40.000 neuroni, un reticolo di
neurotrasmettitori, proteine e cellule di sostegno, che gli consentono
di prendere decisioni e passare all’azione indipendentemente dal
cervello. Si parlò allora di intelligenza del cuore. Così sappiamo che
nel feto in divenire, il cuore umano inizia a battere prima che il
cervello si sia formato: sembra un «paradosso», ma non è così perché
quel piccolo cervello comunica con tutte le altre cellule e con
l’universo informazione.
Il campo elettrico del cuore, che viene misurato
dall’elettrocardiogramma, è all’incirca sessanta volte più grande in
ampiezza di quello generato dalle onde cerebrali, registrate da un
elettroencefalogramma, e 5000 volte più potente, non è impedito dai
tessuti e può essere misurato anche a distanza dal corpo con uno
strumento a Superconduzione di Interferenze Quantiche (SQUID), basato su
magnetometri.
La dimensione del Campo misurabile varia da un minimo di 2,5 ed un massimo di 3 m, con asse verticale centrato nel cuore.
La sua forma toroidale (sotto, a sinistra) è quella considerata la più
unica e primaria dell’universo ed è quella che circonda il nostro
pianeta. Questo campo contiene un suo doppio (come una matriosca) più
piccolo posto sullo stesso asse verticale – questo perché esso è “duale”
come le energie della manifestazione – le forze + e -, ovvero Yin e
Yang, ed è quindi in grado di interagire in ogni momento con il campo
elettromagnetico circostante. Questo vuol dire che noi abbiamo
costantemente una specie di “ciambella energetica” molto estesa intorno a
noi che entra in comunicazione con quelle degli individui che
incontriamo molto prima che il contatto fisico avvenga ed è recepibile
dai soggetti che si trovano nel suo raggio di azione-comunicazione.
I cambiamenti derivanti dalle emozioni, nelle onde elettromagnetiche,
fanno variare la frequenza del battito, la pressione sanguigna e quella
sonora prodotta dall’attività del ritmo cardiaco, quindi creano una
variazione nell’emissione magnetica del campo. Essi sono percepiti da
ogni cellula del corpo; è stato dimostrato che, prelevato un campione di
Dna e portato a chilometri di distanza, generando un’emozione negativa
il filamento risponde in tempo reale, come se fosse ancora
nell’organismo di provenienza.
Si è scoperto inoltre che le emozioni positive (il cuore genera
emo-azioni, da non confondersi con sentimenti o pensieri) e la coerenza
del ritmo cardiaco hanno influenza sulla funzione corticale, facilitando
il suo funzionamento, mentre emozioni negative, soprattutto se legate
allo stress, possono influenzare e inibire la stessa capacità di
organizzazione coerente dei pensieri.
Quando creiamo un’esperienza di amore, di gratitudine o di comprensione
nel cuore, questa invia un segnale al cervello, che genera quella che
viene chiamata coerenza (coerenza cuore-cervello).
La coerenza è stata effettivamente misurata scientificamente come un
segnale elettrico molto basso, pari a 0,10Hz, o 0,10 cicli al secondo.
Dunque quando proviamo un’emozione che crea il valore di 0,10Hz, si dice
che “siamo in coerenza” ed ecco perché si tratta di una cosa positiva:
in presenza della coerenza, diventiamo più buoni e meno aggressivi.
Nello stato di coerenza, siamo più disposti a risolvere i nostri
problemi discutendone, senza prevaricazioni. Nello stato di coerenza la
forza di carattere e la risolutezza sono molto forti, riusciamo a
pensare meglio ed a risolvere i nostri problemi. Non da ultimo,
l’organismo intero risponde con un ben-essere cellulare e la frequenza
corretta. Esperimenti condotti su malati di AIDS hanno dimostrato che i
soggetti che si erano sottoposti all’esperimento dopo sei mesi avevano
avuto una significativa remissione dai sintomi.
Per di più, determinati strati dell’atmosfera terrestre, oltre alla
terra stessa, generano ciò che oggi viene definita una “sinfonia” di
frequenze (comprese fra 0,01 e 300 hertz), alcune delle quali si
sovrappongono alle frequenze create dal cuore mentre comunica col
cervello. È proprio questo rapporto apparentemente antico e quasi
olistico fra il cuore umano e lo scudo che rende possibile la vita sulla
terra ad aver generato una splendida teoria e il progetto che la sta
esplorando. Detto in parole usate dai ricercatori di HeartMath®
Institute, il rapporto fra il cuore umano e il campo magnetico terrestre
indica che «una intensa emozione collettiva esercita un impatto
misurabile sul campo geomagnetico della Terra».
Quali sono le implicazioni possibili? Se possiamo imparare il linguaggio
del cuore — lo stesso che lo scudo protettivo magnetico della terra
riconosce e al quale risponde — allora possiamo partecipare agli effetti
che il campo esercita su ogni forma di vita. Non da ultimo, il cuore è
il tramite tra la vita e la morte, la nostra più grande paura.
Questi studi ed altri condotti dal fisico Dan Winter ci dicono che alla
momento del trapasso, questo campo del cuore si ritira piano piano fino a
scomparire (in circa un’ora, cioè quanto dura la funzionalità della
ghiandola pineale) e permette lo scambio totale delle informazioni
finali dell’essere stesso con gli elettroni e gli atomi, che lo
compongono e che andranno a fare parte di altre forme (sostanze, corpi
ecc.). “Quando il vostro cuore fa risuonare la musica dell’amore,
corrispondente alle armoniche del vostro battito cardiaco nell’ECG”,
afferma Dan Winter “potete misurare gli effetti di questa coerenza sul
vostro DNA. L’emozione del vostro cuore che imparaa cantare
coerentemente è in realtà ciò che intreccia o giuda le parti del DNA ad
annidarsi, allo scopo di programmarlo ed informarlo. L’emozione coerente
controlla il vostro DNA”. Ed è questa informazione ciò che ci portiamo
da una vita all’altra: forse per questo “quando viene concepito un
bambino, il cuore umano inizia a battere prima che il cervello si sia
formato”.
Il fisico Dan Winter
Un apparecchio per misurare lo stato di coerenza del cuore.
Ora viene spontaneo chiedersi.”Ma come si fa a generare questa frequenza
ed a sapere quando realmente riesco ad essere in questo stato?. Sempre
l’HeartMath® Institute (sito web: http://www.heartmath.org/)
commercializza un’applicazione, dal nome Freeze Frame, che monitorizza
lo stato di onde generate; essa è disponibile per computer ed oggi anche
come applicazione per cellulari IPhone. Ci sono anche altri programmi
che fanno lo stesso servizio: il più completo, molto complesso e
costoso, è quello messo a punto da Dan Winter.
L’esperienza di chi ha provato a cimentarsi con questa pratica, è che
tale “stato di coerenza“ avviene centrando la propria attenzione sul
cuore. Generando una gioiosità pacata, si avverte in quel momento un
senso di profonda pace, uno stato consapevole, non meditativo profondo,
presente, ma senza pensieri persistenti; infatti, dato che il programma
legge anche il tipo di onde cerebrali generate, quando si sconfina nel
pensiero attivo o nello stato di meditazione profonda, la coerenza
cessa.
Un allenamento costante permette di generare coerenza anche conversando o
espletando normali attività fisiche. E per generare quello stato unico –
come tutti noi siamo meravigliosamente unici – ognuno di noi ha il suo
specifico modo! Vi riporto quello di un bambino di circa dieci anni che
volle provare l’apparecchio, andando in coerenza dopo qualche minuto;
quando gli chiesi cosa aveva fatto per accendere la lucina verde lui mi
rispose: “Cantavo dentro”.
La cromoterapia è la più antica terapia, la usavano ancora Adamo ed Eva:
la mela del peccato sarà stata sicuramente rossa! Questo colore stimola
e risveglia il sangue, dona l’energia e la vitalità.
Camille Flammarion, l’astronomo francese, aveva studiato l’influenza dei
colori sugli animali e sulle piante. Così, notò che una lattuga messa
sotto il vetro rosso cresceva quattro volte più veloce che all’aperto al
sole...
ll colore influenza moltissimo la produttività. Il grande Goethe usava
gli occhiali con lenti colorate, a secondo del tipo delle opere che
stava scrivendo. Sapeva del potere rivitalizzante del rosso e del
giallo: rallegrano e danno la forza, al contrario del blu.
E’ stato stabilito che la maggioranza degli uccelli e degli insetti teme i colori blu e azzurro.
in una stanza di colore giallo i battiti cardiaci non cambiano, in quella azzurra rallentano e in una stanza rossa accelerano.
Se irradiamo su di un braccio i colori rosso o arancione, subito dopo,
misurando la forza dell’arto, notiamo l’aumento dei valori.
Una persona con gli occhi bendati, irrorata dal colore rosso, tende ad
allargare le braccia, mentre cerca di unirle se irrorata dal colore blu.
Questo fenomeno dipende dal diverso grado di attivazione delle
strutture motorie del cervello
UN PROGRAMMA PER CURARE IL NOSTRO CHAKRA PIU' IMPORTANTE - IL MANIPURA
Nel corso dei millenni il modello esoterico dell'organismo
dato all'umanità dai Maestri aveva subito molte interpretazioni, con le
immancabili alterazioni. Ma i chakra potrebbero essere diuefiniti così: «I
chakra sono i centri energetici che assicurano la ricezione, l'accumulo
e la trasformazione dell'energia cosmica nell'energia vitale che
alimenta tutti i corpi sottili dell'Uomo.»
Inoltre, in questa ottica IL CHAKRA RAPPRESENTA IL «GUSCIO» ENERGETICO DELL'ORGANO.
I chakra sono veri e propri DISPOSITIVI ENERGETICI.
Trasformano l'energia del campo torsionale in quelle che serve
all'organismo. Un chakra principale non solo fornisce l'energia per il
funzionamento dei corpi sottili ma alimenta anche uno o più meridiani. I
chakra insieme ai meridiani formano i CANALI ENERGETICO-INFORMAZIONALI
DELL'ORGANISMO.
Quale chakra riveste il ruolo più importante? Vedi:
1 Muladhara 3%
2 Swadhisthana 8%
3 MANIPURA 82%
4 Anahata 1%
5 Vishiddha 2%
6 Ajna 1%
7 Sahasrara 3%
I nostri Chakra sono degli strumenti energetici creati dalla Mente
Unversale che trasformano l'energia dello spazio in quella che noi siamo
in grado di avvertire. Il Fegato (Manipura) è il principale fornitore
dell'energia al corpo fisico. I
l 92% dell'energia del fegato vanno ai corpi non fisici (dall'eterico al
psicometrico) e solo l'8% dell'energia che esso riceve va al corpo
fisico; ora si capisce perché i traumi del fegato influiscono così tanto
sullo stato dell'organismo: i corpi non fisici rimangono scoperti di
energia.
Il Manipura è il nostro Sole interiore, tramite esso assorbiamo la forza
vivificante del sole e stabiliamo un legame con il mondo fisico e con
l'umanità. E' anche il centro responsabile della nostra auto
realizzazione, delle emozioni, della ricerca del proprio posto
nell'Universo.
Quindi, nutriamolo e proteggiamolo!
Ripropongo qui il magnifico programma di Lenni Rossolovski per l'attivazione del 3° chakra. Dura solo 8 minuti.
Ascoltarlo può aiutare in tutti i problemi del tratto digerente, e non solo.
L'arancione: Simbolicamente l’arancione è legato all’energia, alla crescita, all’entusiasmo, alla
determinazione, al carisma, al fascino, all’immaginazione. L'arancione è
il colore dell’allegria, è il colore sociale, della comunicazione.
Adatto a stati di insoddisfazione, pessimismo, depressione. L’arancione è
il colore del sorriso! L’arancione procura una sensazione di benessere,
infatti, in un ambiente arancione, la depressione tende a diminuire,
favorendo l’ottimismo, la buona relazione corpo spirito. È il colore che
scalda il cuore , aumenta l’ambizione, e’ rasserenante e restituisce
entusiasmo a chi è svogliato. L’arancione distingue persone estroverse
che amano la compagnia, esse non sopportano di vedere altri al centro
dell’attenzione. Possono essere persone superficiali, lunatiche e
instabili ma certamente buone. Delle oscillazioni di questo colore non
ne abbiamo mai abbastanza; i monaci buddisti utilizzano tonache
arancione proprio per le sue proprietà stimolanti.
Tutte le SCLEROSI reagiscono all’arancione organicamente. STIMOLA
L’APPETITO, viene utilizzato in tutte le ANEMIE, nelle AFFEZIONI
CARDIACHE e soprattutto nelle insufficienze. Con una breve irradiazione
di arancione si può eliminare la SONNOLENZA MATTUTINA. STIMOLA LA
RESPIRAZIONE, per cui è indicato come abbigliamento per gli ASMATICI.
Anche gli ABULICI O I DISINTERESSATI dovrebbero provare ad usare
indumenti dal colore arancio. Secondo la tradizione tantrica indiana
l’arancione STIMOLA LE FUNZIONI SESSUALI. Questo colore deve essere
utilizzato in caso di CRAMPI, DOLORI DOVUTI A TENSIONE NERVOSE.
Questo colore associa la freschezza del giallo con l’azione del rosso.
Il chakra corrispondente è il sacrale (2°). La pietra associata a questo colore è la corniola.
IPNOSI ENERGETICA
Supponiamo che vogliate attrarre energia, entusiasmo, determinazione, carisma, fascino.
Eseguite la seguente meditazione.
Siete stesi comodamente ad occhi chiusi.
Sentite il contatto del vostro corpo con i vestiti, col pavimento. Allineate la spina dorsale; siate il più comodi
possibile. Sentite che l’ambiente che vi circonda è rilassante ed accogliente, e siete profondamente a vostro agio.
…………….
Bene.
Ora, iniziate a respirate profondamente. Eseguite la respirazione completa yogi.
Inspirate lentamente e profondamente dal naso una luce bianco-dorata molto potente, come il sole, sentendo che
vi riempie totalmente, ed espirate lentamente e profondamente come se doveste fischiare dalla bocca. Osservate
come questa luce porti via qualsiasi tensione, malessere o negatività.
Ripetete fino a quando il colore della luce bianco-dorato è uguale sia in inspirazione che in espirazione.
…( tempo in musica)…
Bene
Ora, inspirando, visualizzate una bella luce ARANCIONE brillante e vibrante di energia, che viene assorbita da
tutti i lati del vostro corpo: davanti, dietro, sopra la testa, sotto i
piedi. Questa luce vi pervade completamente, e vi lascia in uno stato di
totale e meraviglioso benessere, energia e protezione.
………………..
Ora, esalando, visualizzate questa energia che va a nutrire e ad espandere la vostra aura, rendendola
luminosa, brillante, potente e vibrante di energia ARANCIONE.
……………….
Inspirate ancora, e visualizzate l’energia che via via diventa sempre più luminosa e potente, e si irradia
dal vostro intero corpo.
………………
Espirate, e visualizzate chiaramente questa potente energia ARANCIONE che espande armoniosamente l’aura.
……………..
Ora, vedete anche il centro del vostro corpo risplendere brillante come il sole.
……………..
Ripete diverse volte questa respirazione, visualizzando ogni volta l’energia sempre più luminosa, potente
e rigenerante dell’ARANCIONE che aumenta la sua intensità e si irradia da ogni parte del vostro corpo
nello stesso momento.
Mentre respirate l’ARANCIONE ed illuminate la vostra aura con esso, ripetete mentalmente con convinzione :
“Sto respirando una potente energia che attrae verso di me altra energia, entusiasmo, determinazione, carisma,
fascino, in un modo meravigliosamente positivo. Questa trasformazione è totale e definitiva.”
Secondo
l’insegnamento di Peter Deunov, ciascun colore ha un’influenza organica
e psicologica e ciascun pensiero produce un colore particolare. Tutti i
colori sono delle forze cosmiche che penetrano tutto il Cosmo
Secondo l’insegnamento di Deunov, ciascun colore ha un’influenza organica e psicologica e ciascun pensiero produce un colore particolare. Tutti i colori sono delle forze cosmiche che penetrano tutto il Cosmo.
Dio è luce, Lui è il colore chiaro più elevato che comprende tutti gli
altri colori, mentre gli altri colori sono una variazione della luce
Divina.
Anche la mente si nutre di luce per questo dobbiamo imparare ad
alimentarla per crescere.“Se il vostro cuore non sente correttamente
siete in disarmonia con il colore rosso. Se siete in disarmonia con i vostri pensieri, il colore giallo non può mandarvi le sue vibrazioni superiori. Se il vostro fegato è in disordine non potete percepire le vibrazioni del colore verde.
Qual’è il colore della paura? Di quale colore diventa l’uomo quando si spaventa? Lui impallidisce, diventa giallo.
Allora la paura fa pensare l’uomo. Quando l’uomo commette un errore,
produce il colore giallo all’esterno. Quindi la paura si cura solamente
tramite il colore giallo. La rabbia con che cosa si cura? Con il colore rosa. Ciò indica che il colore rosso scuro deve essere trasformato in rosa o in blu. Qualcuno
dice che non può amare. Ciò indica che gli manca la tinta rossa e
perciò questa persona deve fare dei bagni con il colore scarlatto Pensate a questi colori. Queste vibrazioni susciteranno in voi sollievo e comincerete a pensare, a ragionare. Il colore blu scuro in
forma pura produce fermezza, risolutezza, resistenza in un
convincimento, nei sentimenti. Invece in forma impura, incostanza. Il colore violetto in forma pura produce forza di carattere, invece in forma impura, pusillanimità.
Il bene è come il colore bianco.
Come riconoscete il colore bianco? Dal fatto che la luce viene
riflessa.. Il colore bianco riflette completamente la luce. Il colore
nero non la riflette affatto. Il bene riflette completamente, perciò è
bene. Il male non ha alcuna riflessione, è nero.
Dai raggi verdi della luce dipende il successo e la freschezza.
Dalla mancanza di questo colore nasce la povertà, mentre dalla grande
abbondanza di questo colore si sviluppa la mancanza di amore, l’egoismo e
l’avarizia. Se avete bisogno di soldi applicate la tinta verde Per freschezza, per prosperità, per crescita utilizzate questo colore.
Con la tinta viola si effettua la salvezza dell’umanità. È una tinta della forza, della volontà, della ricchezza, della amabilità, dell’umiltà. Tramite il colore viola diventiamo potenti, forti.
Tramite le proprietà del colore rosso della luce percepiamo la
vita.Tramite le proprietà del colore arancione percepiamo
individualità.Tramite le proprietà del colore giallo si rafforza il
nostro pensiero.Tramite il colore verde percepiamo una forza di
crescita.
Tramite il colore blu si rafforza il nostro cuore..I raggi della luce sono, in genere, un menu insostituibile:
Lunedì con il colore verde fino al colore giallo-verde Martedì vi nutrirete con il colore rosso, mercoledì con il colore giallo, giovedì con il colore blu chiaro, venerdì con il colore blu scuro ed il colore rosa, sabato con il colore viola ed il colore nero, domenica con il colore arancione,
Il colore rosso rende le persone coraggiose. Devono sapere come e quando utilizzarlo. Il colore arancione porta umiltà, il colore verde, cultura, crescita. Il colore giallo indica che l’uomo deve essere ragionevole, utilizzare correttamente le cose. Il colore blu, è per ringraziare Dio per tutti i beni che ci ha dato;
il colore viola, per ringraziare e perchè doniamo non solo ai nostri
simili, ma anche a tutti gli esseri viventi, per essere grati e giusti
nei confronti di tutti. Il colore verde ammassa, accumula verso l’interno. Il colore giallo scarica verso l’esterno.
Il colore rosso della luce importa nell’uomo energia e umidità.
L’umidità non si riflette bene sul pensiero. Il colore giallo importa
pensiero, ma contemporaneamente anche secchezza.
Non mettete nero sulla vostra testa, se avete voglia di portare nero
mettetelo sulle gambe. Sulla testa qualcosa di bianco, invece sul collo
rosso o blu. Con i colori vi curerete. Oggi il colore più
tranquillizzante è il verde.
Il colore nero accumula più energia. Quando una persona è molto nervosa
che si vesta di abiti neri, che si metta un cappello nero per un certo
tempo.
Se
volete dimenticare alcune cose importerete in voi il colore nero e vi
metterete un vestito nero. Se volete ricordare alcune cose vi metterete
dei vestiti bianchi.Se importate il colore rosso nell’organismo
di una persona che è anemica, subito i globuli rossi nel suo sangue
cominceranno ad aumentare e la vita in lui si rafforzerà. La
luce rossa viene consigliata per anemia. Se possono percepire
correttamente il prana del colore rosso, le persone anemiche lo
manderanno verso le cellule del loro organismo e si rinnoveranno.
Le persone possono servirsi dei raggi della luce per curarsi
Se importate il colore arancione nell’organismo della persona,
quest’ultima diventa autonoma, comincia a pensare liberamente; se viene
importato il colore verde – l’uomo comincia ad edificare, a creare. "NON PORTATE MAI I COLORI CHE NON AMATE" http://thelivingspirits.net/medicina-spirituale-peter-deunov/peter-deunov-i-colori-e-la-salute.html
Il 90% delle informazioni che riceviamo passa attraverso gli occhi.
Quando indossiamo lenti colorate, siamo in grado di sentire e vedere il
mondo attraverso i colori. Semplicemente indossando gli occhiali Colour
Energy, influenziamo la distribuzione dell'energia e l'armonia nel
nostro corpo. Il colore agisce attraverso gli occhi direttamente sul
nostro sistema psichico, mentale ed emozionale, aiutandoci a ritrovare
uno stato di benessere.
In modo naturale noi associamo i colori alle nostre emozioni, siamo
soliti dire "sono verde dall'invidia" , "vedo Rosso", "mi sento blu"
oppure "ho un umore nero". La terapia del colore associa in modo appropriato i colori alle emozioni guidando in modo corretto il nostro sentire.
Ogni colore ha una particolare vibrazione e quando questa vibrazione
entra nel nostro corpo, indossando gli occhiali, la vibrazione agisce
sulle nostre emozioni. E' molto facile che capiti di essere fuori
equilibrio. Indossando il colore appropriato rientriamo in uno stato di equilibrio sentendoci subito molto meglio!
Nella vita di ognuno do noi, ogni tanto, qualcosa va storto; ci sentiamo
i impantanati... In questo casi i cambiamenti cosmetici, di regola, non
aiutano, serve qualcosa di "radicale".
Ce ne sono alcuni modi per farlo.
1.RIAVVIATE LA VOSTRA DIETA E'
una delle cose più importanti. Rinunciate ai prodotti insani, assumendo
una dieta mirata, a breve termine, che permetterà all'organismo di
evacuare le tossine e di cambiare le abitudini alimentari.
2. RIAVVIATE LA GUARDAROBA Quante volte avete aperto la guardaroba pensando: - non ho niente da mettere - non mi va bene niente - non c'è niente di bello, tutta roba vecchia...
Questa situazione la conoscono in molti, non solo le donne.Se è così, riavviate la guardaroba.
3. RIAVVIATE LA CASA Se vi sembra di annegare tra le cose, iniziate dal riavvio dell' abitazione. Scegliete la stanza dove passate molto tempo, e: - Portate via da lì possibilmente tutto. Occorre avere più spazio vuoto per capire come si sente lo spazio libero e aperto. - Visualizzate l'aspetto ideale di questa stanza. - Lasciate soltanto le cose più indispensabili. Quando vedrete quanto sia cambiato lo spazio, probabilmente, sarete ispirati a riavviare tutta la casa,
4. RIAVVIATE IL VOSTRO RIPOSO Quando
si sente lo stress cronico, siete esauriti emotivamente, mentalmente e
fisicamente. Lo stress danneggia la vostra motivazione e porta ad avere i
problemi di salute. Le serate davanti alla TV possono stancare più del
lavoro stesso: riavviate il tempo libero.
5. RIAVVIATE IL VOSTRO OROLOGIO INTERIORE Se
andate a dormire alle 6 di mattina e vi svegliate alle 2 del
pomeriggio, occorre riavviare l'orologio interiore. Non mangiate prima
di dormire, spegnete le fonti di luce un'ora prima di andare a letto,
evitate fattori irritanti.
6. RIAVVIATE IL DENARO Cercate di
pianificare le spese per un mese, lasciando qualcosa da parte, seguite
la lista ed evitate le spese spontanee. Fate meglio le vostre provviste
alimentari.
7. RIAVVIATE I VOSTRI OBIETTIVI - Esaminate gli obiettivi che vi siete scelti all'inizio dell'anno. - Sceglietene uno non realizzato e lasciate perdere l'altro. - Iniziate da qui, come se fosse il 1 gennaio.
8. RIAVVIO ESTREMO. Sono
delle misure eccezionali che vorreste adottare: per esempio,
licenziarsi o smettere di comunicare con una certa persona. Solo voi
potete decidere se dovete farlo.
(Grigori Ksheminski) PS. RIAVVIATE ANCHE IL CERVELLO CON IL "GAMMA RIAVVIO"