giovedì 30 giugno 2022

Sul sentiero degli Angeli

 

Tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo sentito parlare di esseri semi-divini che interagirebbero con gli uomini sin dalla notte dei tempi e che vengono comunemente chiamati angeli.

Un sigillo di Lugal-ushumgal come servitore di Naram-Sin, forse raffigurante Ninshubur, l’archetipo sukkal, che porta un bastone, l’attributo di questa classe di divinità.

Queste figure, tuttavia, non sono esclusive delle tre religioni sorelle (ebraismo, cristianesimo e islam) ma appaiono, seppur in modo diverso, anche in testi molto più antichi.

La parola angelo deriva dal latino angelus, a sua volta derivante dal greco ἄγγελος (traslitterazione: ággelos; pronuncia: ánghelos), traduzione dell’ebraico מלאך, mal’akh che letteralmente vuol dire “messaggero”, “servitore”, “messo”.

Il termine indicherebbe dunque qualcuno che svolge il compito di messaggero ed è proprio in tal senso che ritroviamo gli “angeli” nei testi più antichi. Ora, inizieremo un breve riepilogo di come la figura degli angeli è mutata col passare dei secoli, dai messaggeri divini nella cultura ellenica sino ad arrivare agli angeli custodi dei nostri tempi, tema che affronteremo approfonditamente con una scrittrice che ha largamente trattato l’argomento. Iniziamo.

Le prime figure accostabili agli angeli le troviamo addirittura nei testi mesopotamici. Sono i cosiddetti sukkal, messaggeri personali delle diverse divinità, come ad esempio Mummu che viene definito il sukkal della dea Inanna.

Nella cultura ellenica troviamo gli stessi esseri facenti funzioni di messaggeri per gli dèi, il più famoso tra loro è ovviamente Hermes, sebbene non sia l’unico. Filone di Alessandria, teologo e filosofo vissuto tra il 20 a.c. e il 50 d.c. identifica gli: ánghelos greci con i mal’akh della tradizione ebraica portandoci numerose analogie tra le due figure.

Anche i mal’akh dell’antico testamento sono descritti come messaggeri degli elohim, sebbene talvolta presentino tratti abbastanza peculiari rispetto agli angeli che tutti noi abbiamo in mente.

In Ezechiele 10 i cherubini (una delle classi angeliche) vengono difatti descritti più come delle macchine che non degli esseri spirituali:

9 Guardai ancora ed ecco che al fianco dei cherubini vi erano quattro ruote, una ruota al fianco di ciascun cherubino. Quelle ruote avevano l’aspetto del topazio. 10 Sembrava che tutte e quattro fossero di una medesima forma, come se una ruota fosse in mezzo all’altra. 11 Muovendosi, potevano andare nelle quattro direzioni senza voltarsi, perché si muovevano verso il lato dove era rivolta la testa, senza voltarsi durante il movimento. E ancora:

16 Quando i cherubini si muovevano, anche le ruote avanzavano al loro fianco: quando i cherubini spiegavano le ali per sollevarsi da terra, le ruote non si allontanavano dal loro fianco; 17 quando si fermavano, anche le ruote si fermavano; quando si alzavano, anche le ruote si alzavano con loro perché lo spirito di quegli esseri era in loro.

Al di là delle innumerevoli ipotesi teologiche, questo passo ci descrive chiaramente dei mezzi meccanici in grado sia di volare, sia di muoversi sul terreno.

Discorso totalmente diverso va fatto per i serafini.

Dio accompagnato da due Serafini (dal manoscritto Petites Heures de Jean de Berry, XIV sec.) wikipedia

Questi sono presenti principalmente nel libro di Isaia e sono descritti come esseri che stanno sotto il trono di Dio e ciascuno di essi ha sei ali, quattro utilizzate per coprirsi il corpo e le restanti due per volare.

Ma i testi ebraici ci parlano continuamente di angeli generici e questi ultimi, indicati col termina mal’akh o malachim (plurale), hanno caratteristiche ben poco spirituali.

Gli angeli appaiono in forma umana, senza volare né possedere alcun potere particolare sebbene siano sempre indicati nella funzione di messaggeri degli elohim.

Durante le vicende di Sodoma e Gomorra, che abbiamo largamente trattato in questo giornale, Lot sarà visitato proprio da due angeli, i quali tra l’altro rischieranno di essere fatti a pezzi dalla folla inferocita della città.

Questa e altre vicende pongono gli angeli biblici in una posizione subalterna rispetto agli elohim e comunque sempre sul piano fisico e mai sovrannaturale.

Basti pensare in tal senso alla lotta fisica tra Giacobbe, che poi diverrà Israele, e un angelo di Dio; o ancora come ci viene detto nella Prima Lettera ai Corinzi, di come le donne alle assemblee debbano coprirsi i capelli a “motivo degli angeli” e non per rispetto a Dio, passo che alcuni traducono come una cautela per non eccitare sessualmente gli angeli stessi.

Sotto questo punto di vista citiamo un ulteriore passo biblico presente in Genesi 6: “…i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e presero per mogli quelle che si scelsero fra tutte”.

Secondo alcune interpretazioni, i figli di Dio qui citati sarebbero proprio gli angeli, i quali si accoppiarono con gli uomini generando poi la stirpe dei nephilim.

Questa dissonanza tra le varie tipologie di angeli biblici non è da ritenersi strana o insensata, giacché bisogna considerare che ciascuna di queste figure è, almeno nei testi ebraici, una categoria a sé stante e non facente parte di un insieme più ampio e omogeneo di essere spirituali che noi oggi siamo abituati a definire arbitrariamente angeli.

Questi ultimi vengono definitivamente fatti ascendere al mondo spirituale e metafisico soltanto con l’espansione del cristianesimo prima e dell’islam poi, ponendoli come figure sacre al servizio dell’unico vero Dio.

Nel corso dei secoli gli angeli, in particolare sotto il cristianesimo, hanno assunto sempre più la funzione di essere divini o semi-divini, discostandosi totalmente dall’originaria divisione ebraica.

Le fila angeliche si sono arricchite e ampliate a dismisura, inglobando nuove e peculiari figure o schiere angeliche che, seppure a volte di origine biblica, non ne condividono più le descrizioni o le funzioni originarie.

In tal senso troviamo, ad esempio, i cosiddetti angeli custodi.

Ne parliamo ora con la scrittrice Surabhi E. Guastalla (surabhi-energy.it) da me intervistata:

– Salve Surabhi, lei ha scritto un libro, “Amico Angelo”, in cui ha trattato il tema degli angeli custodi. Cosa l’ha spinta a scrivere di questo argomento?

Surabhi: Volevo far risentire la mia voce sugli Angeli dopo tanto tempo. Me ne ero occupata per la prima volta nel lontano 1996, quando è uscito il mio libro “L’Angelo Custode”, De Vecchi Editore. Quel libro viene edito ancora oggi e ha girato tutto il mondo, ma desideravo tornare sull’argomento e approfondirlo.

– Gli angeli, come già detto, sono presenti in varie culture e spesso sono molto diversi gli uni dagli altri. Lei come si è orientata in mezzo alle varie tradizioni?

Surabhi: Principalmente seguo la tradizione delle Gerarchie Angeliche, che a loro volta discendono dalla Kabbalah e da altri libri sacri.

– Si può credere agli angeli senza necessariamente avvicinarsi ad una delle 3 religioni sorelle o i due credi sono intrinsecamente uniti?

Surabhi: Gli Angeli, anche se ci serviamo della tradizione per ottenere un “supporto” informativo, sono sganciati dalle religioni, proprio perché sono presenti in tutte le religioni, anche le più antiche, pur sotto diversi nomi. Troviamo sempre delle creature benefiche con le ali, che ci indicano la via o ci danno consigli.

Nel tempo, e soprattutto nei periodi più recenti, sono arrivate informazioni che hanno cambiato la visione originaria, forse più sincretica o forse semplicemente distorta dalle svariate traduzioni, interpretazioni e posizioni filosofiche successive. Gli Angeli ai quali ci rivolgiamo oggi sono quelle antiche Creature benefiche che ci aiutano a camminare meglio nella vita quotidiana. Un’energia semplice e diretta, senza eccessive sovrastrutture.

– Molta gente non crede negli angeli. Perché questi esseri dovrebbero essere più veri degli gnomi, le fate o i troll?

Surabhi: Perché anche le fate, gli gnomi o i Deva sono creature angeliche, tanto che sono definiti anche Angeli della natura e Elementali. E sono in grado di far sentire la loro presenza, esattamente come i loro fratelli maggiori.

– La figura di Lucifero o Satana, come principe degli angeli ribelli, è reale o è solo un mito da contrapporre alla figura di Dio?

Surabhi: Come sappiamo, i miti affondano sempre le loro radici in qualcosa di concreto. Le energie, tutti i tipi di energia, hanno bisogno del bilanciamento: in contrapposizione alla Luce si trova il buio. È così in tutte le cose.

– Le azioni degli angeli custodi, in particolare il loro aiuto o protezione, avviene indipendentemente dal fatto che ci crediamo o meno, oppure per ampliarne gli effetti bisognerebbe credere, meditare e praticare qualche rito?

Surabhi: Beh, crederci aiuta… e anche cercare un collegamento con la loro energia. Perché altrimenti rischiamo che certe esperienze “ci scivolino addosso” senza consapevolezza e senza crescita (e questa è la ragione per cui gli Angeli cercano di interagire con noi).

A volte si rivelano attraverso le protezioni dagli incidenti, o con dei segnali molto forti, ma dobbiamo ricordare che non possono intervenire più di tanto, perché altrimenti entrerebbero in conflitto con il nostro libero arbitrio. Quindi, quando si rivelano, si tratta di casi speciali, e sono sempre collegati col tentativo di farci aprire gli occhi, o di farci divenire consapevoli che oltre la  vita terrena c’è dell’altro.

In quanto ai riti, non si tratta di compiere veri e propri riti, ma semplicemente di mantenere il cuore, le orecchie e la vista aperti, cercando un segnale di collegamento, il che è molto più semplice da ottenere di quello che si pensa. Basta iniziare un dialogo e ci accorgeremo che Loro troveranno il modo per risponderci.
(Immagine di copertina – Ria Sopala)

mercoledì 29 giugno 2022

10 frasi di Igor Sibaldi che ti aiuteranno a vivere meglio

 

10 frasi di Igor Sibaldi che ti aiuteranno a vivere meglio

Di Redazione - 29 Giugno 2022

Igor Sibaldi è uno scrittore per metà italiano per metà russo studioso di teologia, filologia, filosofia e storia delle religioni. Nel corso degli anni ha pubblicato innumerevoli libri, dalle traduzioni di romanzi e racconti di Tolstoj a quelle dei più famosi testi sacri, tradotti in modo totalmente nuovo e inaspettato.
Basti pensare al Vangelo di Giovanni ne Il Codice segreto del Vangelo, o al Libro della Creazione, e la sua vasta produzione letteraria non si esaurisce qui. La caratteristica principale di Sibaldi è l’ironia destabilizzante, delicata ma pungente, unita a una semplicità di linguaggio che rende i suoi contenuti accessibili a un vasto pubblico.

Leggi anche —> Essere Felici per Igor Sibaldi non vuol dire accontentarsi ma avere il coraggio di cambiare

Nulla è banale né scontato in Sibaldi, i dubbi sono all’ordine del giorno, perché per vivere meglio non basta vivere bene, bisogna andare oltre il benessere e se stessi, rinunciando alla certezza delle verità assolute.

Ecco di seguito 10 frasi di Igor Sibaldi su cui vale la pena riflettere.

1. Ciò che temi o detesti è ciò che ancora non conosci, non hai scoperto, e di cui ancora non ti sei accorto: e non è negli altri, ma in te; è un’area buia che tu proietti da dentro.

In questa frase Sibaldi ci incoraggia a riflettere sulle caratteristiche altrui che ci infastidiscono, il cosiddetto Lato Oscuro di cui tanto ha parlato anche Carl Gustav Jung. E’ proprio lì, dice Sibaldi, che si nascondono parti di noi che non vogliamo accettare e che, quindi, proiettiamo sul mondo circostante, evitandole.

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2. Chi trasforma le proprie paure in alleati comincia d’un tratto a procedere di vittoria in vittoria.

La paura ci blocca, ci indebolisce, alimenta odio, rancore e stati negativi perlomeno finché, dice Sibaldi, non si riesce a trasformarla in un alleato. A quel punto la vittoria va da sé.

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3. Nessuno è più libero e sano di chi è più di se stesso e riesce a vedere il proprio «io» come se fosse un altro.

Essere se stessi, come spesso ci viene ribadito, aiuta davvero a essere felici? Sibaldi mette in discussione questa teoria dicendo che la libertà si raggiunge andando oltre se stessi, vedendo il proprio io in modo diverso, al di là di ciò che è. Essere se stessi implica invece accontentarsi dello status quo.

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4. Il magistero della Chiesa avrebbe subìto un duro colpo se la traduzione della Genesi dall’ebraico avesse dimostrato che la teologia cristiana era partita male.

In questa frase Igor Sibaldi si riferisce agli errori di traduzione presenti nella Genesi, errori spesso causati da omissioni volontarie, incoraggiandoci a mettere in discussione le verità che diamo per scontate.

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5. Ogni dote non adoperata diventa un intralcio.

Le doti secondo Sibaldi possono essere straordinarie alleate purché vengano riconosciute e adoperate. Quando invece rimangono nell’ombra, si trasformano in pesanti fardelli.

Leggi anche —> Il codice dell’Anima di James Hillman: ognuno di noi nasce con una vocazione 


libro

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© Pixabay

6. E’ tipico delle menti razionali diffidare di tutto ciò che i loro criteri non riescono a spiegare

La razionalità crede solo in ciò che può spiegare ricorrendo ai parametri della scienza e della logica. Ne deriva una diffidenza per tutto ciò che non è razionale. Eppure basta poco per sfatare questo mito: se non avessimo il naso probabilmente ignoreremmo l’esistenza degli odori, ma essi esisterebbero a prescindere dalla nostra capacità di percepirli. Non potrebbe valere lo stesso per altre dimensioni, realtà, stati d’essere?

Leggi anche —> In Ognuno Di Noi C’E’ Un Istinto Che Chiede Prepotentemente Di Essere Ascoltato

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7. Quando fai ciò che fanno gli altri, tanti si congratulano con te, ma non per te: sono contenti solo perchè ti CAPISCONO. E «capire» viene da «càpere» che significa: «prendere», «tenere», «contenere». Ti capiscono: ti contengono, ti tengono. Loro e il loro mondo sono la tua prigione.

Pensiamo di essere liberi perché ci sentiamo compresi dagli altri, e non ci accorgiamo che la vera libertà inevitabilmente, soprattutto agli inizi (e non solo), comporta un rifiuto da parte del mondo esterno che, destabilizzato da essa, non riesce a contenerla e quindi la allontana.

Leggi anche —> Amarsi Significa Anche Accettare Di Deludere Gli Altri

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8. Terra e cielo, nell’uomo, sono rispettivamente ciò che l’uomo conosce e ciò che ancora non conosce di se stesso.

Siamo abituati a pensare che la Terra sia qui e ora, e il Cielo lassù, in attesa della nostra venuta. Sibaldi ci dice invece che sono metafore: la terra è ciò che l’uomo sa, conosce, il Cielo è ciò che l’uomo deve ancora scoprire di se stesso.
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9. Teme il mondo chi teme che estranei gli guardino nell’anima e ne restino amareggiati.

Sibaldi spiega la paura del mondo in questi termini, come qualcosa che nasconde un’anima non fiera di se stessa, che ha quindi timore di mostrare la sua vera faccia.

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10. Vai avanti, entri nel tuo aldilà personale, e cominci ad accorgerti che puoi superare delle soglie che prima neanche vedevi, e fare passi da gigante: dipende solo da te, dal tuo coraggio interiore.

Quando ci accontentiamo dello status quo e di ciò che siamo, non possiamo superare le porte che ci permettono di fare passi da gigante innanzitutto perché nemmeno siamo in grado di vederle. Come si fa ad aprire una porta che non si vede?

martedì 28 giugno 2022

Le 7 Regole Di Paracelso

 

paracelso


1- La prima è quella di migliorare la salute.

respiro

Questo richiede una respirazione, il più spesso possibile, profonda e ritmica, riempiendo bene i polmoni , all’aperto o davanti a una finestra aperta. Bere ogni giorno a piccoli sorsi, circa due litri di acqua, mangiare tanta frutta, masticare i cibi il più perfettamente possibile, evitare alcool, tabacco e medicine, a meno che, per qualche motivo grave, non siate sottoposti a trattamento medico. Fare il bagno giornalmente dovrebbe essere un’abitudine che dovete alla vostra dignità.

 

 

 

2- Bandite assolutamente dalla vostra mente, per qualsiasi ragione, tutti i pensieri di pessimismo, rabbia, rancore, odio, noia, tristezza, vendetta e povertà.

pensieri negativi

Fuggire come la peste ogni occasione di trattare con persone maldicenti,viziose, vili, mormoratori, pigre, pettegole, vanitose o volgari e inferiori per naturali limiti di comprensione o per argomenti sensuali che costituiscono la base dei loro discorsi o occupazioni. L’osservanza di questa regola è di decisiva importanza: si tratta di cambiare la trama spirituale della vostra anima. E’ l’unico modo per cambiare il vostro destino, perché questo dipende dalle nostre azioni e dai nostri pensieri. Il caso non esiste.

 

 

3- Fate tutto il bene che vi è possibile.

fare bene

Aiutate ogni infelice ogni volta che potete, ma non nutrite mai un debole per qualsiasi persona. Dovete tenere sotto controllo le vostre forze e fuggire da ogni forma di sentimentalismo.

 

 

 

 

4- Dobbiamo dimenticare ogni offesa, anzi, sforzatevi di pensare bene del vostro più grande nemico.

non odiare1

La vostra anima è un tempio che non dovrebbe mai essere profanato dall’odio. Tutti i grandi uomini si sono lasciati guidare da quella soave Voce Interiore, ma questa non vi parlerà immediatamente, ci si deve preparare per un certo tempo, distruggendo la sovrapposizione di strati di vecchie abitudini, pensieri ed errori che pesano sul vostro spirito, che è divino e perfetto nella sua essenza, ma impotente per la imperfezione del veicolo che gli si offre oggi per manifestarsi, la debole carne.

5- Dovete raccogliervi ogni giorno, dove nessuno può disturbarvi, anche per mezz’ora, seduti più comodamente possibile, con gli occhi socchiusi e non pensare a niente.

Questo rafforza fortemente il cervello e lo Spirito e vi metterà in contatto con influenze benefiche. In questo stato di meditazione e di silenzio, arrivano spesso le idee più brillanti, che a volte, possono cambiare un’intera esistenza. Con il tempo tutti i problemi che sorgono saranno risolti vittoriosamente da una Voce Interiore che vi guiderà in questi momenti di silenzio, da soli con la vostra coscienza. Questo è il demone di cui parlava Socrate.

6- È necessario mantenere il silenzio assoluto su tutti i vostri affari personali.

silenzio

Astenersi, come se si fosse fatto un giuramento solenne, dal riferire agli altri, anche al vostro più intimo, di tutto quello che pensate, ascoltate, conoscete, imparate, sospettate o scoprite;per lungo tempo almeno, si dovrebbe essere come una casa murata o un giardino recintato. È una regola della massima importanza.

 

7- Non temete gli uomini e non abbiate paura del domani.

coraggio

Mantenete il vostro cuore forte e puro e ogni cosa andrà bene. Non pensate mai di essere soli o deboli, perché ci sono dietro di voi potenti eserciti, che non potete concepire nemmeno nei sogni. Se vi elevate nello spirito, nessun male potrà toccarvi. Il solo nemico che dovete temere siete voi stessi. La paura e la sfiducia nel futuro sono le madri funeste di tutti i fallimenti e attraggono le cattive influenze e con esse il disastro. Se studiate con attenzione le persone di buona fortuna, vedrete che, intuitivamente, esse osservano gran parte delle regole sopra enunciate.

lunedì 27 giugno 2022

Sostituiamo la fede alla paura

 


 "Abbi fede, non paura, perché tu sei universo, non mente!" (Vincenzo Bilotta)

Quando nasciamo e fino ad una certa età, noi siamo creature potenti, amorevoli, piene di progetti, in pratica siamo bambini. Poi comincia il processo di addomesticamento, o educazione-programmatica che dir si voglia, e da lì in poi cominciamo ad essere inquadrati per servire il sistema, lavorare come schiavi e consumare tutti i prodotti che i mass media ci propinano ogni giorno come indispensabili, ciò se vogliamo essere alla moda e non essere considerati "strani".

(Immagine presa dal web)


Così, dalla fede in Dio e nella Vita, tipica dei bambini, si passerà alla paura del domani e di ciò che potrà accadere ad ogni istante, tipica, invece, degli adulti addomesticati e già da tempo ammuffiti nelle loro routine incolore da cavie da laboratorio che fanno girare, senza scopo personale, una ruota che alimenta chi li manipola dall'alto.

Da bambini vivevamo nella fede. Vivere nella fede significa lasciare accadere la Vita, smettere di controllarla. In pratica ci si apre ad Essa e ciò ci permette l'accesso a qualcosa di più grande, ci espande fino a farci diventare TUTTO con l'universo.

(Immagine presa dal web)


Chi vive nella fede è libero da paura, segue e realizza il proprio scopo, quello per il quale la sua anima si è incarnata in un corpo fisico, e vive NELLA GRATITUDINE E NELL'AMORE incondizionati perché ha riscoperto Dio al suo fianco.

Chi vive nella paura vive nella mente con le sue fantasie, non segue i propri scopi e, così facendo, tende a stagnare, a vivere nella zona di comfort, non ha fiducia nella Vita, non si affida ad Essa, anzi, lungi da tutto questo, la teme.

(Immagine presa dal web)


In questo modo, vivendo nella paura anziché nella fede, ci si congela in attesa del momento giusto che non arriverà mai. Chi vive nella zona di comfort, infatti, si priva di quello spirito di avventura, il solo che può spingerlo a lasciarsi andare alle nuove opportunità che gli si presenteranno, però, solo se avrà il coraggio di uscire dalla zona di comfort.

Sarà solo passando dalla paura alla fede che potremo vivere felici e realizzare la missione della nostra anima, perché usciremo dalla mente che ci autosabota, fino ad espanderci nell'universo, il quale collaborerà con noi per farci raggiungere i nostri obiettivi fino a farci realizzare cose che, quando vivevamo nella mente, credevamo "impossibili".

Vincenzo Bilotta

http://vincenzobilotta.blogspot.com/2022/06/sostituiamo-la-fede-alla-paura.html

domenica 26 giugno 2022

Equilibrarsi

 




 Il lato sinistro e quello destro del cervello operano
in modi separati; accade in tutti ma, quando la
meditazione colpisce in profondità, quella separazione
e le qualità che rendono diversi i due emisferi
possono essere esagerate in modo eccessivo.

 In questo caso, siedi in silenzio, da solo e premiti
gli occhi. Premi i bulbi oculari fino a quando inizi a
vedere delle luci. Non premere troppo da sentire
dolore, anche se un minimo di dolore puoi permettertelo.


 Continua a osservare quelle luci. Ti aiuteranno ad
acquietare molte cose.

 Fa' questo esercizio per quattro o cinque minuti,
poi rilassati per cinque minuti e poi torna a premere.
Prosegui con questo ritmo alternato per quaranta
minuti e poi butta sugli occhi manciate d'acqua
fredda.
Infine, chiudi gli occhi e senti quella freschezza.

 Pratica questo metodo per quindici giorni; acquieterà
molte cose nel tuo cervello e ti sentirai
 profondamente padrone di te, quieto ed equilibrato;
in perfetta salute mentale.

 Osho

venerdì 24 giugno 2022

Ecco finalmente svelati i segreti delle persone più longeve

 

In questo articolo scoprirai i comportamenti più comuni utilizzate dalle persone più longeve del pianeta.

La maggior parte delle persone tende a considerarsi già anziano una volta superati i 55 anni di età. E se ti dicessi che esistono popolazioni nel mondo dove è normale arrivare a superare i 100 anni e che ha 60 anni queste persone si sentono ancora giovani ed energetiche?  Cosa ne penseresti?

Credi che arrivare a quella veneranda età dipenda esclusivamente da una questione genetica. Certo, anche la genetica gioca un ruolo importante, tuttavia esistono tutta una serie di comportamenti sani che possono aiutarti a raggiungere un “secolo di vita”.

“I geni non sono il tuo destino”, affermano i ricercatori. Puoi cambiare l’invecchiamento cellulare in base ai comportamenti messi in atto durante la tua vita. 

Gli studiosi sono concordi nell’affermare che i 5 pilastri da curare maniacalmente per avere una vita lunga e felice sono:

  1. Mangiare sano
  2. Non essere obesi
  3. Fare abbastanza esercizio fisico durante la giornata
  4. Curare il riposo notturno
  5. Essere felici ( avere gli amici, non essere tristi ecc..)

Già seguire questi comportamenti salutari possono allungare di 14 anni la tua vita.

Secondo i ricercatori i 4 fattori che giocano un ruolo di fondamentale importanza nella longevità sono:

  • I livelli di zucchero nel sangue
  • L’infiammazione
  • La salute del fegato
  • La salute ormonale (testosterone nell’uomo ed estrogeni nelle donne.

Analizzando questi fattori è possibile determinare l’età biologica delle persone. L’età anagrafica è diversa dall’età biologica. Non avete mai visto una persona dimostrare meno anni della sua età anagrafica.

Bene, significa che quella persona ha seguito uno stile di vita sano.

Avere una scarsa sensibilità insulinica favorisce l’aumento di peso e l’aumento dell’infiammazione. Per migliorare la sensibilità insulinica occorre praticare durante la giornata sano esercizio fisico in grado di migliorare la salute mitocondriale e i livelli di glicemia.

Livelli elevati di infiammazione aumentano lo stress ossidativo della cellula favorendo la comparsa di uno o più patologie, come disturbi cardiovascolari, patologie digestive ecc..

Il fegato è la ghiandola depurativa più grande del corpo umano. Svolge importantissime funzioni all’interno del corpo, tra cui depurare l’organismo da agenti indesiderati (tossine, sostanze chimiche ecc..), svolgere importantissime funzioni metaboliche ecc..

Molte persone credono erroneamente che non sia possibile rallentare l’invecchiamento, tuttavia i ricercatori hanno dimostrato che l’80% della velocità con cui un corpo invecchia dipende dallo stile di vita intrapreso. Andiamo a scoprire nel dettaglio come aumentare la longevità.

Quali sono i segreti delle persone più longeve?

Digiunano

È stato dimostrato che le persone più longeve possono digiunare completamente dal cibo anche per 24 ore consecutive. Sono molti gli studi che rilevano benefici ringiovanenti dati da un breve digiuno.


Fai esercizio fisico

Non stare sempre sul divano, ma cerca di muoverti durante la giornata. Cammina, nuota o vai in bicicletta, l’importante è muovere il corpo. Allenamenti eccessivamente intensi possono essere deleteri tanto quanto stare fermi.

Cura la tua igiene del sonno

Il sonno influisce su tutti gli aspetti della tua vita. Un sonno poco qualitativo velocizza l’invecchiamento cellulare.

Riduci l’ansia e lo stress

È stato dimostrato che le persone costantemente ansiose o depresse possono morire prima rispetto a persone calme ed emotivamente stabili. Questo dipende dal fatto che quando sei sempre ansioso o stressato i tuoi livelli di cortisolo ed infiammazione possono aumentare eccessivamente ed aumentare il rischio di infarto, diabete, ictus o patologie neurodegenerative. (morbo di Parkinson, morbo dell’Alzheimer.)

Segui una dieta sana

Cerca di seguire una dieta sana ricca di frutta, verdura, frutta secca, cereali integrali e legumi. Questi dovrebbero essere i tuoi alimenti cardine. Aggiungi a questo piano alimentare piccole quantità di pesce, carne ed oli vegetali estratto a freddo e biologici.

Consuma i superfood

È dimostrato che chi assume i superfood come la spirulina, l’erba di grano, i mirtilli neri, lo zenzero e la curcuma vivono più a lungo. 

Altre pratiche molto salutari per allungare la durata della nostra vita includono:

  • Sudare almeno 3-4 volte a settimana. Attraverso la sudorazione il nostro corpo si disintossica da tossine e sostanze indesiderate.
  • Fare docce fredde. A contatto con l’acqua fredda il corpo depura il sangue in profondità, oltre ad apportare ad altri incredibili benefici.
  • Pratica la meditazione mindfulness o lo yoga per aumentare la calma e il rilassamento mentale. Una salute mentale stabile è un fattore molto comune nelle persone più longeve.
  • https://portaledelbenessere.it/persone-piu-longeve/