Il giorno della memoria “corta” – l’ olocausto indiano che nessuno vuole ricordare!!
Il 27 gennaio si celebra l’ormai noto “giorno della memoria” ricordando lo sterminio nazista degli ebrei.
Ma noi vogliamo ricordare un altro genocidio volutamente dimenticato, infatti nessun telegiornale di regime ne parla, né tanto meno si sente parlarne nei nostri libri di storia usati a scuola o sarebbe il caso di chiamarla “sQuola”..
Perché il massacro dei nativi americani non viene ricordato?
Forse perché non fa notizia? Non frutta soldi? Non sono stati scritti diari delle memorie in merito? O forse perchè gli stessi che domani verseranno lacrime per le vittime dei campi di sterminio nazisti, solo gli stessi che qualche generazione fa portarono morte, abusi e violenza, laddove regnava un popolo LIBERO? Un popolo senza prigioni né delinquenti, un popolo in armonia con la Natura…
Vi riporto una testimonianza scioccante:
“Il massacro dell’Acqua Azzurra”
“Vedevo gli indiani che cercavano di fuggire in tutte le direzioni, trascinandosi bambini, donne sanguinanti, uomini già chiaramente morti, ma che le loro squaw non volevano abbandonare…
La Cavalleria sopravveniva alle loro spalle e li spingeva verso i soldati appiedati che tiravano su di loro con calma, caricando e ricaricando a turno i moschetti… Quelli che riuscivano a fuggire, venivano inseguiti e finiti dai dragoni a cavallo…
I guerrieri cantavano il canto di guerra e si lanciavano contro i soldati, cadendo dopo pochi passi tra pallottole che ronzavano dappertutto come vespe furiose…
Cinque figure accovacciate sotto un cespuglio saltarono fuori, aprendosi le vesti sul seno per fare vedere ai soldati che erano donne, ma i soldati le inseguirono facendole a pezzi, tagliando via prima un braccio, poi una gamba e divertendosi a mozzare i loro seni con le sciabole…
Un gruppo di donne, saranno state cinquanta o sessanta, si erano rifugiate in una piccola grotta e mandarono fuori una bambina piccola con uno straccio bianco in mano per chiedere pietà…
La bambina fu subito decapitata da un fendente di sciabola…
I soldati sembravano impazziti, correvano e sparavano e mutilavano…
C’era chi mutilava anche i morti, tagliando via i testicoli ai maschi e dicendo che ne avrebbero fatto una borsetta per il tabacco… Qualche ufficiale gridava basta, fermatevi in nome di Dio, siete soldati dell’esercito degli Stati Uniti, ma quegli uomini non erano più soldati, erano diventati come cani idrofobi…
(Capitano John Todd a proposito del massacro dell’Acqua Azzurra, 1855)
Sono passati ormai quasi 200 anni da quel terribile quanto inutile massacro..L’uomo bianco è sempre lo stesso..ignorante e criminale come allora, ora gli “indiani” sono diventati le popolazioni della Palestina, dell’ Iraq, del Libano, dell’Afghanistan, della Somalia, della Siria,dell’ Iran…
L’uomo bianco che conquistò l’America dei nativi con la violenza, ora uccide per il petrolio, esporta democrazia, guerre…Quell’uomo bianco ora sventola la bandiera stelle e strisce…il genocidio continua..Eppure non ci sono giorni della memoria per tutte queste vittime innocenti..
Ora tocca a noi, figli di quell’uomo bianco tanto ignorante e violento, porre fine a questa catena…
Il giorno della memoria “corta” – l’ olocausto indiano che nessuno vuole ricordare !!
Fonte: Scienza di Confine
http://lapillolarossa15.altervista.org/olo1074-2/
Gli Indiani d’America popolavano l’intero continente americano, dalle gelide lande dell’Alaska fino alla punta meridionale del continente, la Terra del fuoco, gelide terre in prossimità dell’Antartico. L’olocausto compiuto nei confronti di questi popoli, non fu solo lo sterminio di milioni di persone, ma fu anche qualcosa di più profondo, ovvero la totale distruzione delle loro avanzatissime culture, molto più in contatto con la natura, la conoscenza delle piante e le leggi dell’universo. Per avere un’idea della loro meravigliosa etica vedi il “Codice Etico dei Nativi Americani”.
Il massacro iniziò praticamente pochi anni dopo la scoperta del continente americano (solo Colombo ne ucccise circa mezzo milione) e si concluse alla soglia della Prima Guerra Mondiale. Quindi si sviluppò lungo un periodo di tempo molto vasto e difficilmente delimitabile. Le modalità del genocidio sono state molte e diverse, dall’eccidio vero e proprio di intere comunità, sterminate sistematicamente con le armi, da eserciti regolari o da soldataglie criminali assoldate alla bisogna per mantenere pulita l’immagine dei governi ufficiali, alla distruzione delle piante e degli animali per impedire che gli indiani si nutrissero.
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