Portare rancore. Un proverbio buddista lo definisce come tenere carboni ardenti nelle proprie mani. Viene dal latino “rancido”, sta a significare portare dentro di sè qualcosa di marcio.
Il rancore arriva quando trasformiamo il dolore per una ferita che per sua natura guarirebbe in una sofferenza costante. Arriva se indossiamo gli abiti della vittima e non siamo disposti a riconciliarci.
Il rancore esclude, crea tensione, chiude il cuore, fa ammalare. Se serbiamo rancore probabilmente non vogliamo assumerci qualche responsabilità, e abbiamo agito in ritardo rispetto a qualcosa che ci stava accadendo.
Riconciliamoci con le ferite, guardandolo, facciamo un passo indietro rispetto al passato con un inchino, accogliendolo come maestro di vita, voltiamoci ora verso il futuro sollevando il capo, rivolti a quel mistero leggero che la vita ci offre quando siamo liberi dai pesi.
Daniele Ronchi
http://divinetools-raja.blogspot.it/2013/08/il-rancore.html
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