Quando sorge un pensiero, resta un puro spettatore, un testimone. Guarda il pensiero che passa, osservalo, lascia che attraversi il tuo essere, ma non attaccartici in nessun modo. Se è un pensiero omicida, non dire fra te e te: questo è un pensiero cattivo; perché nel momento stesso in cui definisci il pensiero, in qualche modo ti ci sei attaccato e ti sei distratto. Se ciò avviene, quel primo pensiero, per associazione, ti condurrà ad altri pensieri. Buono o cattivo che sia il pensiero, rimani un puro testimone. All’inizio, ciononostante, è inevitabile che tu ti distragga molte volte. Allora che fare? Se ti distrai, distraiti; non preoccupartene, se no la preoccupazione di evitare di distrarti può diventare un’ossessione. Non preoccupartene, resterai distratto per qualche minuto, e poi d’improvviso ti ricorderai: “Mi sono distratto”. E tornerai indietro. Non sentirti depresso. Non dire: “È male”, perché allora reintroduci il dualismo di bene e male. Ti sei distratto? Va bene, accetta la cosa e ritorna alla consapevolezza. Anche con le distrazioni non creare conflitti.
Osho
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