lunedì 10 febbraio 2020

Un cardiochirurgo di fama mondiale ci illumina su ciò che provoca realmente le malattie cardiache

La recente scoperta che l’infiammazione della parete arteriosa è la vera causa delle malattie cardiache, sta portando ad un cambiamento di paradigma, del modo in cui queste saranno curate.

Noi medici con tutta la nostra formazione, la conoscenza e l’autorità spesso acquisiamo un ego piuttosto grande, che tende a rendere difficile ammettere che abbiamo torto. Così, eccomi qui. Ammetto di aver sbagliato. Da cardiochirurgo con 25 anni di esperienza, dopo aver effettuato oltre 5.000 interventi chirurgici a cuore aperto, oggi è il mio giorno per riparare al torto fatto come medico e scienziato.
Ho studiato per molti anni con altri medici importanti, etichettati come “opinion makers” (autorità del settore). Bombardati continuamente dalla letteratura scientifica e frequentando seminari di formazione, noi professionisti, abbiamo insistito che le malattie cardiache sono semplicemente il risultato della presenza di colesterolo nel sangue.

L’unica terapia accettata era prescrivere farmaci per abbassare il colesterolo e una dieta che limitasse fortemente l’assunzione di grassi. La limitazione di quest’ultimo, naturalmente, abbiamo creduto potesse far abbassare il colesterolo e quindi le malattie cardiache. Deviazioni da queste raccomandazioni sono sempre state considerate eresia e potrebbero apparire come negligenza medica.
Non funziona! Queste raccomandazioni non sono più scientificamente e moralmente difendibili. La scoperta pochi anni fa che l’infiammazione della parete arteriosa è la vera causa delle malattie cardiache, sta lentamente portando ad un cambiamento di paradigma, nel modo in cui le malattie cardiache e altre malattie croniche saranno curate.
Nonostante il fatto che il 25% della popolazione prenda costosi farmaci che contengono statine e nonostante il fatto che abbiamo ridotto il contenuto di grassi della nostra dieta, più persone moriranno quest’anno di malattie cardiache rispetto al passato.
Le statistiche dell’American Heart Association, mostrano che 75 milioni di americani soffre di malattie cardiache, 20 milioni hanno il diabete e 57 milioni hanno pre-diabete. Questi disturbi colpiscono le persone sempre più in giovane età e in numero maggiore ogni anno.
In poche parole, senza un’infiammazione presente nel corpo, non c’è modo che il colesterolo si accumuli sulla parete del vaso sanguigno, causando così malattie cardiache e ictus. Senza l’infiammazione, il colesterolo è libero di muoversi in tutto il corpo come natura vuole. È l’infiammazione che causa l’accumulo di colesterolo.
L’infiammazione non è una cosa complicata, è semplicemente una difesa naturale del corpo da un invasore estraneo, come tossine, batteri o virus. Il processo di infiammazione è perfetto nel modo in cui protegge il corpo da questi invasori batterici e virali. Tuttavia, se esponiamo frequentemente il corpo ai danni da tossine o alimenti che il corpo umano non è stato progettato per elaborare, si verifica una condizione chiamata “infiammazione cronica”. L’infiammazione cronica è nociva, tanto quanto l’infiammazione acuta è benefica.

Quale persona ragionevole vorrebbe intenzionalmente esporsi ripetutamente ad alimenti o altre sostanze che sono note per causare lesioni al corpo? Beh, forse i fumatori… ma almeno hanno fatto questa scelta volontariamente. Il resto di noi ha semplicemente seguito i consigli della dieta tradizionale a basso contenuto di grassi e ad alto contenuto di grassi polinsaturi e carboidrati, non sapendo che stavamo causando lesioni ripetute ai nostri vasi sanguigni. Queste lesioni creano un’infiammazione cronica che porta a malattie cardiache, ictus, diabete e obesità.
Lasciatemelo ripetere: le lesioni e l’infiammazione dei nostri vasi sanguigni sono causate da una dieta troppo ricca di zuccheri e omega-6. Quali sono i maggiori colpevoli dell’infiammazione cronica? Molto semplicemente, sono il sovraccarico di carboidrati semplici e altamente trasformati (zucchero, farina bianca e tutti i prodotti derivati) e l’eccessivo consumo di omega-6 (a discapito di omega-3), oli vegetali come soia, mais e girasole, che si trovano in molti alimenti trasformati, industriali, in quantità troppo elevate.
Provate a pensare di strofinare ripetutamente con una spazzola rigida la vostra pelle morbida, finché non diventa tutta rossa e quasi sanguinante. Pensate di fare questo più volte al giorno, tutti i giorni per cinque anni. Se si potesse sopportare questa dolorosa spazzolatura, si arriverebbe ad avere un’area gonfia, sanguinante e infetta che si aggrava dopo ogni ripetuto attacco. Questo è un buon modo per visualizzare il processo infiammatorio.
Il processo infiammatorio è lo stesso, indipendentemente da dove avviene, esternamente o internamente. Io ho guardato dentro migliaia e migliaia di arterie. La parete di un’arteria malata fa pensare proprio a qualcuno che la abbia ripetutamente strofinata con una spazzola. Più volte al giorno, ogni giorno, i cibi che mangiamo creano piccole ferite che si aggiungono a ferite, stimolando l’organismo a rispondere in modo continuo all’infiammazione.
Mentre noi assaporiamo il gusto di un dolce appena cotto, il nostro corpo risponde in modo allarmante, come se un invasore straniero fosse arrivato a dichiarare guerra. Gli alimenti carichi di zuccheri e carboidrati semplici o elaborati con oli omega-6 per la lunga conservazione, sono stati il pilastro della dieta americana per sei decenni. Questi alimenti hanno lentamente avvelenato tutti.
Come mai mangiando un semplice dolce l’infiammazione aumenta fino a farti male? Immaginate di versare dello sciroppo sulla vostra tastiera e di avere una visuale di ciò che avviene all’interno. Quando consumiamo carboidrati semplici come lo zucchero, lo zucchero nel sangue aumenta rapidamente. In risposta, il pancreas secerne insulina il cui scopo primario è quello di guidare lo zucchero in ogni cellula in cui c’è fabbisogno di glucosio. Se la cellula è piena e non necessita di glucosio, lo zucchero in eccesso viene respinto per evitare di inceppare il meccanismo. Quando le cellule già sature rifiutano il glucosio extra, lo zucchero nel sangue aumenta, viene prodotta più insulina e il glucosio viene convertito in grasso immagazzinato.
Cosa ha a che fare tutto questo con l’infiammazione? Il livello di glucosio viene controllato in un intervallo molto breve. Le molecole di zucchero in eccesso si uniscono ad una varietà di proteine, che a loro volta vanno a colpire la parete del vaso sanguigno. Questo danno ripetuto alla parete del vaso sanguigno scatena l’infiammazione. Quando si supera il livello di zuccheri nel sangue più volte al giorno, ogni giorno, è esattamente come prendere della carta vetrata e strofinarla nei tuoi delicati vasi sanguigni. Anche se non sei in grado di vederlo, ti assicuro che è così. L’ho visto in più di 5.000 pazienti sottoposti ad intervento chirurgico in 25 anni, che hanno tutti un denominatore comune: l’infiammazione cronica delle loro arterie.

Torniamo al nostro dolce. Questo apparentemente innocente cibo, non contiene soltanto zuccheri, viene cotto in uno dei tanti oli omega-6 come la soia. Le patatine fritte sono immerse in olio di soia e i prodotti alimentari trasformati sono realizzati con oli omega-6, per aumentare la durata di conservazione.
Naturalmente, gli omega-6 sono essenziali: sono parte di ogni membrana cellulare e controllano ciò che accade dentro e fuori la cellula, però devono essere nel giusto equilibrio con gli omega-3. Se l’equilibrio si sposta in un eccessivo consumo di omega-6, la membrana della cellula produce sostanze chimiche chiamate “citochine”, che causano direttamente l’infiammazione.
La dieta americana tradizionale di oggi, ha prodotto uno squilibrio estremo di questi due grassi. Il rapporto di squilibrio è nell’intervallo da 15:1 ad un massimo di 30:1 a favore degli omega-6. Questo indica l’enorme quantità di citochine che causano l’infiammazione. Un giusto, ottimale e sano equilibrio nell’alimentazione, sarebbe un rapporto 3:1.
A peggiorare le cose, l’eccesso di peso provocato da questi alimenti, crea cellule di grasso sovraccaricate che a loro volta riversano grandi quantità di sostanze pro-infiammatorie, che vanno ad aggiungersi ai danni causati dalla presenza di zucchero nel sangue. Il processo che è iniziato con un piccolo dolce, si trasforma in un circolo vizioso nel corso del tempo, portando a problemi cardiaci, pressione alta, diabete e infine, il morbo di Alzheimer, mentre l’infiammazione continua senza sosta.
Non può sfuggire il fatto che più si consumano cibi industriali preparati e trasformati, più agiamo sull’interruttore dell’infiammazione giorno dopo giorno. Il corpo umano non è in grado di elaborare, né è stato progettato per consumare, cibi ricchi di zuccheri e imbevuti di oli omega-6.
C’è solo un modo per spegnere l’infiammazione, tornare ai cibi naturali. Per nutrire i muscoli, mangiare proteine, principalmente vegetali. Scegliere i carboidrati che sono molto complessi, come frutta e verdura. Ridurre o eliminare i grassi omega-6, come l’olio di mais e di soia, presenti negli alimenti industriali trasformati, nei cibi confezionati e preparati, cibi ponti ecc. che causano l’infiammazione. Questi oli estratti a freddo vanno bene in quantità mderate per condire i cibi a crudo.
Un cucchiaio di olio di mais contiene 7280 mg di omega-6; uno di soia contiene 6.940 mg. È più salutare usare l’olio extravergine di oliva. I grassi animali (che tuttavia non fanno bene perché acidificanti), paradossalmente, contengono meno del 20% di omega-6 e hanno molte meno probabilità di provocare una reazione infiammatoria, rispetto agli oli polinsaturi apparentemente etichettati come sani.
Dimenticate la “scienza” che vi è stata inculcata nella testa per decenni. La scienza che afferma che i grassi saturi provocano malattie cardiovascolari, non dice il vero, o meglio è una visione grossolana del problema che, come abbiamo spiegato, è molto più complessa. Il pensiero scientifico che dice che i grassi saturi aumentano il colesterolo nel sangue non è attendibile.
La teoria sul colesterolo ha portato a diete a basso contenuto di grassi saturi, ma ricche di cibi intrisi di omega-6 che stanno provocando un’epidemia di infiammazione. La Medicina tradizionale ha commesso un terribile errore quando ha consigliato semplicemente di evitare i grassi saturi a favore di cibi ricchi di grassi omega-6. Ora abbiamo un’epidemia di infiammazione arteriosa, che porta a malattie cardiache e ad altri “assassini silenziosi”.
Ciò che si può fare è scegliere alimenti integrali “della nonna” e non quelli trasformati e lavorati, che oggi si acquistano nelle grandi catene alimentari. Solo eliminando gli alimenti che provocano infiammazione e con l’aggiunta di sostanze nutritive essenziali, da prodotti alimentari freschi e non lavorati, si invertirà il processo di anni di nutrizione sbagliata e conseguentemente, i danni alle arterie.
In Italia, forse l’alimentazione è un po’ diversa da quella americana; quel che resta della “dieta mediterranea” fa ancora la differenza, anche se ormai anche da noi, l’americanizzazione della società sta facendo la sua parte. Adulti e bambini obesi e in sovrappeso sono sempre più numerosi, con un conseguente aumento delle malattie cardiovascolari.
Articolo del Dr. Dwight Lundell
Il Dr. Dwight Lundell è stato a capo del personale e Primario di Chirurgia all’Heart Hospital Banner, Mesa, AZ. Il suo studio privato, Cardiac Care Center si trova a Mesa, AZ. Recentemente il dottor Lundell ha abbandonato la pratica chirurgica per concentrarsi sul trattamento nutrizionale delle malattie cardiache. Egli è il fondatore della Healthy Humans Foundation, che promuove la salute umana con particolare attenzione su come aiutare le grandi aziende a promuovere il benessere. Egli è anche l’autore di “The Cure for Heart Disease e The Great Cholesterol Lie”.
Fonte: http://www.laleva.org/it/2012/04/un_cardiochirurgo_di_fama_mondiale_ci_illumina_su_ci_che_provoca_realmente_le_malattie_cardiache.html

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