Digiunare significa molto di pi`u del semplice non mangiare: `e una scienza e un’arte.
Influenza il benessere generale del corpo e gli aspetti psicologici ed emotivi
della vita.
Digiunare, nel senso inteso da noi, significa astinenza totale, per un periodo
di tempo definito, dal cibo. Il termine deriva dalla parola “faesten” che, nell’inglese
arcaico, significava saldo o fissato. In altre parole, il digiuno `e un qualcosa
da portare avanti su basi salde e sotto condizioni controllate e ben fissate.
In termine religioso pu`o significare l’astinenza da alcuni tipi di cibi in concomitanza
a specifiche giornate considerate sante. Ma, comunque, in questi casi si
tratta di un’astinenza parziale e mai totale. Vi sono persone che durante la Quaresima
hanno “digiunato” riuscendo per`o ad aumentare di peso e questo perch`e
sostituivano gli alimenti proibiti con altri molto pi`u grassi e ricchi.
Quelli che ritengono che il digiuno sia l’equivalente del morire di fame si sbagliano
in pieno. Fondamentalmente vi sono due periodi, nel processo di astinenza
dal cibo, di cui ci occuperemo: il periodo del digiuno vero e proprio ed il periodo
della fame. Man mano che studieremo il fenomeno dell’astinenza, chiariremo definitivamente
le differenze tra queste due fasi. `E necessario, tuttavia, comprendere
dall’inizio che lo stadio del digiuno continua per tutto il tempo in cui il corpo riesce
a mantenersi consumando le riserve immagazzinate nei suoi tessuti. La fame
inizia quando si protrae l’astinenza oltre il limite delle riserve.
Bisogna altres`ı comprendere che esiste tutta una terminologia spicciola la quale
getta fumo negli occhi del pubblico lettore. Ad esempio: si sente spesso parlare
dei “digiuni dell’acqua”; tecnicamente si presuppone che una persona che si sottopone
al digiuno dell’acqua rinunci completamente al consumo di tale liquido.
Al contrario, ci`o che si intende nella terminologia spicciola `e una dieta in cui si fa
esclusivamente uso di acqua. Lo stesso vale per le espressioni “digiuno dei succhi
di frutta” o “digiuno degli estratti vegetali”. Di nuovo, in questi casi, si intende
dire che si rinuncia a tutti gli alimenti, ad eccezione della frutta o degli estratti
vegetali.
Il termine “digiuno parziale” viene usato da coloro i quali limitano fino al
massimo possibile ci`o che consumano. L’uso improprio della parola “inedia”, tanto
nel linguaggio comune quanto nella terminologia scientifica, ha causato molti
danni. Il termine deriva dalla parola anglosassone “stearfan” che significa morire
non solo per mancanza di cibo, ma anche per assideramento. Da qui `e nata
l’espressione “morire di freddo”.
In effetti l’inedia costituisce un processo mortale. Non si pu`o morire di inedia
in buona salute. Si pu`o digiunare per alcuni periodi di tempo e conseguentemente
migliorare le condizioni fisiche e ristabilire un buono stato di salute. `E possibile
ottenere effetti benefici astenendosi dal consumare cibo per lunghi periodi di tempo.
Quando ci si accorge che si sta entrando nella seconda fase dell’astensione dal
cibo, bisogna assolutamente interrompere il digiuno.
Ho affermato precedentemente che il digiuno `e uno degli aspetti che formano
un modo di vita nuovo di cui mi occupero' in questo libro. Non viene usato solo
allo scopo di ridurre il peso. Pu`o essere, e certamente lo `e, altrettanto importante
se inteso come parte della funzione di mantenimento o di ristabilimento della
salute fisica.
L’animale malato o ferito si rifugia in un posto nascosto dove stare caldo, dove
ripararsi dalle intemperie, dove stare calmo e da solo. In tale posto esso si riposa e
digiuna. Potrebbe, ad esempio, aver perso un arto, ma il suo modo di curarsi non
include medicine, bende o interventi chirurgici; rimane l`ı, da solo, fino a quando
non avr`a riacquistato le forze.
Nel mondo animale il digiuno rappresenta un fattore esistenziale estremamente
importante. Gli animali digiunano non solo se malati o feriti ma anche durante
i periodi di ibernazione o di letargo estivo (nei paesi tropicali vi sono animali che
dormono per tutta la durata dell’estate).
Alcuni animali digiunano durante la stagione di accoppiamento ed in molti
casi anche durante il periodo di allattamento. Alcuni uccelli digiunano mentre covano
le uova. Altri animali digiunano subito dopo la nascita. Esistono delle specie
di ragni i quali, dopo essere nati, si astengono dal mangiare per sei mesi. Spesso
le creature selvagge portate in cattivit`a, prima di adattarsi al nuovo ambiente, possono
astenersi dal mangiare per diversi giorni. Gli animali riescono a sopportare i
digiuni forzati durante i periodi di siccit`a, di nevicate, di freddo intenso e riescono
a sopravvivere per lunghi periodi di tempo anche quando non c’`e disponibilit`a di
cibo.
Tra gli uomini in diverse parti del mondo, il digiuno si pratica da secoli con
significati religiosi, di auto-disciplina, a scopi politici e come mezzo per curare
il corpo. Solo di recente. si `e sviluppata l’idea che per mantenersi in forze
una persona debba mangiare. Il dottor Felix Oswald, medico olandese arrivato
in America alla fine del secolo scorso, afferma: ≪Il metodo curativo basato sul
digiuno non `e limitato solo alle creature pi`u evolute. `E risaputo che il dolore, la
febbre, i disturbi gastrici e perfino quelli mentali riducono l’appetito e solo chi `e
inesperto e poco saggio tenter`a di ostacolare la natura a questo riguardo≫.
La pratica del digiunare risale all’antichit`a; se ne parla nella Bibbia e negli
scritti di Omero. Veniva usata per curare i malati negli antichi templi egiziani,
greci e in tutti i paesi delMediterraneo. L’uso del digiuno come cura nellemalattie
acute risale a tempi molto remoti.
Veniva consigliato dai medici arabi durante la lunga notte buia del Medio Evo
europeo. In Italia imedici napoletani fino a circa 150 anni fa, erano soliti utilizzare
i digiuni che a volte duravano fino a quaranta giorni, nei casi di pazienti sofferenti
di febbre.
Io ho iniziato ad occuparmi ed a condurre digiuni dall’estate del 1920. Durante
questo periodo di circa 45 anni, ho condotto migliaia di digiuni che variavano da
un minimo di pochi giorni ad un massimo di novanta, intesi sia come mezzi per
la riduzione del peso, sia come aiuti per permettere al corpo di ristabilirsi dai pi`u
diversi danneggiamenti fisici.
Il caso di un uomo anziano risulta essere di particolare interesse per gli strabilianti
risultati ottenuti.
Il signor A. B. aveva settant’anni ed era malato da molto tempo. Per tredici
anni aveva sofferto di asma bronchiale al punto da essere ricoverato in ospedale
cinque volte durante tale periodo. Era parecchio tempo che soffriva di sinusite. Da
sei anni era completamente sordo all’orecchio sinistro e da alcuni anni era anche
impotente. Portava gli occhiali, era pelato, e presentava i soliti “sintomi minori”
che indicavano una condizione generale non buona ( `e regola comune ignorare tali
sintomi e non considerarli campanelli d’allarme di malattie).
Nonostante fosse stato sottoposto ai soliti metodi curativi per anni, non aveva
ottenuto nessun beneficio da questi. Come tanti altri nelle sue stesse condizioni,
pass`o di male in peggio. `E generalmente risaputo che la cura di solito somministrata
a chi soffre di asma `e solamente un palliativo e che molte volte il paziente
peggiora con il passare del tempo. `E altrettanto risaputo che le cure pi`u comuni
non fanno altro che fornire un sollievo solamente temporaneo a chi soffre di sinusite.
`E necessario aggiungere che viene fatto molto poco per curare la sordit`a
o per l’allargamento della prostata. Infatti, tali condizioni generalmente vengono
definite incurabili.
Dopo la quinta volta che veniva ricoverato nel tentativo di curare l’asma, ed
aver lasciato il suo letto d’ospedale a Chicago, il signor A. B. si rec`o direttamente
all’aeroporto e prese un aereo diretto al Sud, verso una localit`a famosa nella cura
di tale malattia. Poich`e ancora respirava affannosamente, non era sicuro di riuscire
a superare le difficolt`a del viaggio, ma decise di provare lo stesso. Si era convinto
di aver sofferto abbastanza e che i metodi regolari di cura non si erano dimostrati
validi a guarirlo. Allo stesso modo di tanti altri pazienti, si era fidato ciecamente
dei sistemi curativi pi`u usati, ma questi lo avevano deluso.
Una volta arrivato sul luogo, fu subito ricoverato e gli fu ordinato di smettere
immediatamente e per sempre l’assunzione di tutte le medicine che era solito
prendere. ≪Che cosa devo fare≫ – egli chiese – ≪se mi viene un attacco d’asma?≫.
≪Stringi i denti e i pugni e sopporta≫ – fu la risposta – ≪Non guarirai mai
se continui ad usare medicine≫.
Gli fu ordinato di mettersi a letto e di non ingerire nulla ad eccezione
dell’acqua, fino a nuovo ordine. Il trattamento risulter`a essere peggiore della malattia,
pens`o. Come poteva sopravvivere senza cibo? Il suo fisico era indebolito
da anni di sofferenze e da un lunghissimo periodo di tempo in cui non riusciva ad
immettere la necessaria quantit`a di ossigeno nel corpo. Gli fu assicurato che sarebbe
stato sempre controllato attentamente e che nulla di male poteva, comunque,
accadergli.
Con molta trepidazione si apprestava ad iniziare quella che sarebbe stata una
nuova e sorprendente piacevole esperienza. Digiunare non `e sempre, un’esperienza
piacevole, ma sicuramente `e interessante e perfino gradevole. Il senso di
liberazione e di tranquillit`a che si sperimenta durante un periodo di astinenza da
cibo, permette di scoprire le pi`u remote verit`a della vita, spesso dimenticate o
addirittura immaginate.
Verso le quattro di mattina, della prima notte, da quando aveva iniziato il digiuno,
il signor A. B. fu colpito da un grave parossismo di asma. Se rimaneva
sdraiato a letto non riusciva a respirare, cos`ı si mise a sedere sul bordo e chiam`o il
dottore. Questi arriv`o e dopo averlo osservato afferm`o: ≪Non c’`e da preoccuparsi;
fra sole ventiquattr’ore ti libererai dai sintomi dell’asma e starai bene≫.
Appena il dottore lasci`o la stanza, il sig. A. B. sent`ı ancora di pi`u il senso di
soffocamento e la mancanza d’aria. ≪Che razza di posto `e questo?≫ chiese al suo
vicino di letto. ≪Neanche si preoccupano di farmi passare questo attacco≫. Continu`
o a sentirsi male ancora per qualche minuto, poi la crisi cess`o e sopravvenne
il sonno.
Quando il dottore lo visit`o la mattina successiva, il sig. A. B. si sentiva talmente
bene da aver dimenticato e perdonato l’apparente noncuranza della notte
precedente. La sua felicit`a cresceva man mano che col passare del tempo riusciva
a respirare come quando era bambino, senza il pi`u piccolo accenno di asma. Per
tutto il tempo trascorso in quella istituzione non present`o mai pi`u un parossismo
di asma. Le sue cavit`a erano ancora in processo di prosciugamento e continu`o
il digiuno. Dopo circa sei giorni di astinenza dal cibo, era in grado di evacuare
urina facilmente come un bambino. La prostata si era ristretta fino ad assumere
dimensioni quasi normali.
Continu`o a digiunare e, giorno dopo giorno, osserv`o lo comparire dei sintomi,
le sue cavit`a risultarono perfettamente pulite, il respiro normale ed il torace
non dava pi`u sensazioni di dolore. Al venticinquesimo giorno di digiuno, chiese
al dottore se era possibile interrompere tale pratica. Gli fu risposto che ci`o era
prematuro, che la sua salute non era ancora tornata perfettamente normale e che
sarebbe stata cosa giusta continuare. ≪Qui non sei in una prigione≫ – disse il dottore
– ≪e nessuno pu`o costringerti a digiunare contro la tua volont`a. Ma se vuoi il
mio parere, io credo che sia meglio continuare ancora per un po’ di tempo≫.
Il sig. A. B. segu`ı il consiglio del dottore e prosegu`ı nel digiunare. La cosa
che pi`u lo sorprese e che continuava ancora oggi a considerare un miracolo `e che
nel trentaseiesimo giorno di digiuno riacquist`o l’udito all’orecchio che fino ad
allora era rimasto sordo. Il suo udito era cos`ı perfetto da permettergli di udire
persino il ticchettio di un orologio tenuto a distanza non troppo ravvicinata. E di
notevole importanza `e il fatto che il recupero dell’udito si `e dimostrato permanente
nel tempo. Continu`o a digiunare fino al quarantaduesimo giorno, poi riprese a
consumare cibo. Tornato a casa, poche settimane dopo aver interrotto il digiuno,
scopr`ı di non essere pi`u impotente. Poich`e la ripresa della potenza negli uomini
ed il superamento della frigidit`a nelle donne sono spesso il risultato di un digiuno,
i direttori della istituzione non furono affatto meravigliati.
Questa storia non `e inventata, `e il reale resoconto del ristabilimento di un
uomo che aveva sofferto per gran parte della sua vita. Non `e un’eccezione, ma
bisogna, comunque, dire che il recupero dell’udito non `e una regola fissa, `e solo
un risultato occasionale del digiuno. Questo perch`e la sordit`a, come la cecit`a,
pu`o essere causata da un’infinit`a di condizioni anormali dell’orecchio, e non tutte
sono rimediabili. Per la stessa ragione, per mezzo del digiuno, la cecit`a viene
recuperata solo occasionalmente anche se non `e del tutto raro il ripristino di una
buona visione negli errori di rifrazione.
Gli incredibili progressi che si verificano durante un digiuno di lunghezza appropriata
e svolto nelle migliori condizioni possono essere apprezzati solo da coloro
che li hanno provati. La tendenza generale sia del medico che del profano,
in relazione a tali recuperi, `e di non dare loro alcun valore, in quanto considerati
troppo fantasiosi per essere reali. Nonostante ci`o, si deve pur dire che gli effetti
del digiuno non sono affatto miracolosi. Se ci si pensa un momento, non si
pu`o fare altro che arrivare alla conclusione che il digiuno rappresenta il modo pi`u
naturale e pi`u ragionevole di cura per il malato.
Per oltre centoquaranta anni, gli Igienisti naturali hanno utilizzato il digiuno
come mezzo per favorire la buona salute e per permettere al corpo di ristabilirsi
pi`u velocemente dalle malattie. Hanno accumulato grande esperienza in questo
campo. Tale esperienza conduce alla radicata convinzione che il digiuno costituisce
una forza costruttiva da utilizzare e sviluppare come parte integrante della vita
moderna.
Naturalmente esiste anche chi critica il digiuno. La maggioranza di queste
persone non `e molto informata su ci`o che voglia dire digiunare correttamente e
quali siano le tecniche migliori. A. Rabagliati, A. M., M. D., F. R. C. S., inglese,
esprime molto bene il concetto in queste brevi parole: ≪Le critiche pi`u comuni
rivolte al digiuno vengono scritte da gente che non ha mai saltato un pasto nella
vita≫.
Che sia per mantenere o ristabilire la salute, per aumentare o diminuire di peso,
il ruolo del digiuno `e un fattore di importanza vitale che non pu`o essere ignorato
dai sostenitori della salute personale e del benessere fisico e mentale.
Herbert Shelton
dal libro Il digiuno puo' salvarvi la vita (dal cap. Voi e il digiuno)
Il digiuno deve essere riconosciuto come un processo fondamentale
e radicale ed `e il modo di assistenza pi`u remoto perch`e impiegato sul
piano dell’istinto e usato sin da quando la vita apparve sulla terra.
Il digiuno `e il metodo attraverso il quale la natura si libera dei “tessuti
malati”, degli eccessi nutritivi, degli accumuli dei prodotti di
scarto e delle tossine. Nessun’altra cosa riesce ad eliminare tutto
questo tanto bene quanto fa il digiuno.
Esso permette il processo di rinnovamento ed allontana i processi
degenerativi dando come risultato uno standard di salute veramente
alto.
Ci sono poche condizioni patologiche che un digiuno prolungato
non possa aiutare; in molte condizioni disperate esso rappresenta
l’unica speranza. Qualsiasi condizione reversibile, e anche molte altre
ritenute irreversibili, puo’ essere vinta.
Il digiuno `e un processo naturale, non difficile o misterioso e non
provoca veri problemi o pericoli. Quando viene paragonato all’uso
di medicinali potenti e procedure chirurgiche, che sono entrambi
trattamenti di vita e sempre pericolosi, il digiuno `e veramente una
procedura moderata. `E importante che i digiuni prolungati vengano
condotti correttamente sotto un’assistenza appropriata. Anche digiuni
molto brevi provocano risultati migliori se condotti sotto condizioni
ideali, incluso l’interruzione ed il seguito.
Il dott. Shelton, che ha assistito circa 100.000 digiuni di persone
di tutte le et`a, gruppi e condizioni rappresenta senz’altro un’autorit`a
in questo campo ed `e certamente l’uomo pi`u adatto a poter scrivere
un volume di questo genere.
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