Redazione Scienza e Conoscenza - 22/01/2019
Tratto dall'articolo "Wilhelm Reich, un inno alla libertà" Jesús García Blanca, traduzione di Valerio Pignatta apparso su Scienza e Conoscenza 67.
Fin da quando iniziò i suoi studi di medicina, Reich si sentì attratto dalla sessualità e dalla psicoanalisi e fin dal principio si sforzò di inquadrare i disturbi e le sofferenze dei suoi pazienti in termini di energia, traducendo in una formula di economia energetica la salute e la malattia, la capacità di provare piacere o l’incapacità, che si traduce a sua volta in un’angoscia dovuta alle difese che la persona ha costruito per proteggersi, prima dall’esterno e poi da se stessa, e che Reich denominò la “corazza”.
Secondo
Reich, tuttavia, i problemi non derivavano dalla struttura umana ma
dall’ambiente sociale; in altre parole, quello che si doveva curare non
erano le persone ma una società autoritaria e repressiva che le
ammalava. Ecco perché si trasformò in un pioniere della psicologia
sociale e propose molto presto cambiamenti radicali nei modi di
concepire, dare alla luce e crescere i figli, basandosi sul rispetto
dell’autoregolazione dei loro impulsi e necessità. In fuga dalla
persecuzione del nazismo, attraversò vari Paesi e si stabilì in
Norvegia, dove portò a termine esperimenti con la bioelettricità e
oltrepassò il confine della biologia scoprendo le basi della formazione
della materia vivente, cosa che lo condusse alla sua scoperta più
importante e decisiva della sua opera posteriore: l’energia vitale
cosmica che denominò orgone ...
L’energia
orgonica era l’energia delle antiche tradizioni, la libido che Freud
concepiva in maniera metaforica e la forza di cui parlavano da secoli le
correnti vitaliste.
Reich
riuscì a renderla visibile e a descrivere le sue proprietà: libera da
una massa, presente ovunque, in costante movimento, può essere
manipolata e controllata mediante speciali dispositivi, costituisce il
mezzo in cui si producono i fenomeni elettromagnetici e gravitazionali,
forma unità di funzionamento sia viventi che non ed è anteriore alla
materia che si crea a partire da essa.
Questa
scoperta lo portò a riformulare tutta la sua teoria psicoanalitica e
psicosociale e a procedere aprendo porte insospettate per mostrarci le
relazioni occulte tra fenomeni apparentemente inspiegabili e disparati:
le nevrosi, il masochismo, la scissione schizofrenica, la malvagità
umana, la violenza, l’indolenza delle masse, il loro abbandono in mano a
leader autoritari, la repressione della sessualità, il maltrattamento
dei bambini, l’educazione coercitiva, l’origine della vita, gli
interrogativi sul cancro, i fenomeni atmosferici, il comportamento dei
tornado o la formazione delle galassie.
Cambiare la società
L’onestà
intellettuale ed etica di Reich fu tra le cause della sua tragica fine.
Da un lato fu “vittima” della sua coerenza scientifica e morale che lo
spinse a non fermarsi mai; dall’altro fu messo in scacco dalla logica
distruttiva che aveva mappato e denominato come piaga emozionale, una
biopatia cronica che si instaura nell’essere umano da quando nasce e che
si manifesta sia a livello individuale sia sociale fino ad acquisire,
in alcuni casi, le proporzioni di una pandemia, come nel caso
dell’Inquisizione, dal XV al XVII secolo, o del fascismo negli anni
Trenta del XX secolo.
Il
fatto è che le scoperte di Reich mettono in discussione o attaccano
direttamente le basi del sistema, forniscono strumenti per affrontarlo,
argomenti per la disobbedienza e conoscenze per la ribellione.
Di
fatto, Reich predisse con impassibile serenità quello che gli sarebbe
successo in seguito alle reazioni della piaga contro gli esseri viventi e
contro coloro che – come lui stesso – avrebbero reso evidenti queste
reazioni e portato alla luce i fondamenti delle funzioni naturali del
vivere.
I continui e
violenti attacchi della piaga, protratti fino a porre fine alla sua
vita, dimostrarono effettivamente la scoperta sociale più drammatica di
Reich: come individui corazzati, isolati dalla natura, terrorizzati dai
propri stessi desideri, prigionieri della rabbia di fronte alla propria
impotenza, scatenino un inferno di invidia, diffamazione, repressione
contro la spontaneità, l’onestà, la salute, la razionalità e la verità
legate alla natura.
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