lunedì 15 marzo 2021

Ricercatori potrebbero aver risolto il mistero della "macchina di Anticitera"



Scienziati britannici sono riusciti a decifrare il principio di funzionamento del meccanismo di Antikythera (noto anche come macchina di Anticitera), un famoso dispositivo dell'Antica Grecia utilizzato per prevedere eventi astronomici, per alcuni il primo computer al mondo. 

I risultati dello studio sono pubblicati su Scientific Reports.
Il meccanismo di Antikythera, considerato il primo computer analogico al mondo, è l'invenzione ingegneristica più complessa del mondo antico, con un'età stimata di 2mila anni. 

Il meccanismo è stato trovato nel 1900 grazie ad un gruppo di pescatori di spugne, che nei fondali presso l'isola di Cerigotto (Antikythera) avevano trovato il relitto di un'antica nave, che a bordo aveva diversi oggetti, tra cui questa "strana pietra" con un meccanismo interno. 

Da allora gli scienziati hanno dibattuto sull'origine e sul funzionamento di questo particolarissimo e unico strumento nel suo genere ...


Il meccanismo è una complessa combinazione di 30 ingranaggi in bronzo. Permetteva di prevedere la posizione del sole e dei pianeti, le fasi della luna, le eclissi lunari e solari e persino le date dei Giochi Olimpici.

Sebbene gli scienziati abbiano compiuto progressi nell'ultimo secolo nello studio del meccanismo di Antikythera e abbiano tentato di ricostruirlo più volte, non è stata ancora raggiunta una comprensione completa di come funzionasse il sistema di ingranaggi anteriori.

I ricercatori del College di Londra non solo hanno risolto questo mistero, ma hanno anche creato un modello funzionante del meccanismo.

"Il nostro modello è il primo che corrisponde a tutte le evidenze fisiche e le descrizioni incise sul meccanismo stesso", ha dichiarato il professore di ingegneria meccanica Tony Freeth.

Il meccanismo stesso si è conservato per circa un terzo con 82 frammenti integri. Dal più grande di questi, noto come Frammento A, gli autori si sono fatti un'idea delle caratteristiche dei cuscinetti, montanti e blocchi. Un altro, noto come Frammento D, è rappresentato da un disco, un ingranaggio a 63 denti e una piastra.

Gli indizi erano le iscrizioni incise sulle superfici interne del movimento. Sono stati letti nel 2005 utilizzando un metodo di immagine a raggi X tridimensionale.

Queste iscrizioni includono una descrizione del cosmo come lo immaginavano gli antichi greci: con pianeti che si muovono su orbite circolari e numeri che indicano la durata dei cicli cosmici. 

L'attenzione dei ricercatori è stata attratta da due numeri: 462 e 442 (anni), che coincidono esattamente con i cicli di Venere e Saturno.

Quando vengono osservati dalla Terra, i pianeti cambiano periodicamente la loro posizione rispetto alle stelle, ma per calcolare questi cicli, gli astronomi dovevano seguire la posizione dei pianeti nel corso dei millenni o ottenerla mediante calcolo.

"L'astronomia classica ha avuto origine in Babilonia, ma non vi è alcuna indicazione che gli antichi greci abbiano derivato un ciclo di 462 anni estremamente accurato per Venere e un ciclo di 442 anni per Saturno", dice un altro ricercatore coinvolto nello studio, Aris Dacanalis.

I ricercatori hanno applicato l'antico metodo matematico greco descritto dal filosofo Parmenide e non solo hanno ricevuto i cicli di Venere, Saturno e di tutti gli altri pianeti, ma hanno anche compreso il principio con cui funzionava il meccanismo di Antikythera. Il momento decisivo è stato il confronto del periodo planetario di 462 anni di Venere con la ruota a 63 ingranaggi.

Successivamente gli scienziati hanno riprodotto un nuovo meccanismo con numero minimo di ingranaggi, in grado di calcolare cicli astronomici precisi.

 

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