Emblema di questo stile è sicuramente la fortezza di Sacsayhuaman a Cuzco, realizzata con blocchi che in alcuni casi raggiungono il peso di 120 tonnellate.
Questi
blocchi nonostante abbiano forme irregolari sono stati fatti combaciare
perfettamente, utilizzando una tecnica che rimane tutt'oggi
sconosciuta. Sono tantissime le mura ciclopiche sparse in tutta l'area
sopracitata che colpiscono per l'estrema complessità delle forme date ai
blocchi e per l'assoluta precisione degli incastri.
Nonostante
non sia stata utilizzata alcun tipo di malta per legare i blocchi, tra
di essi non è possibile infilare nemmeno la lama di un coltello.
Sviluppare un progetto con un tale livello di precisione sicuramente
avrà richiesto una considerevole perizia, dunque, considerando la gran
quantità di strutture sparse su tutto il territorio realizzate con
questa misteriosa tecnica, si deduce che gli antichi costruttori
dovevano essere quantomeno molto efficienti.
Come in Egitto la storia si ripete, gli scavi archeologici e i
ritrovamenti non hanno portato alla luce strumenti di lavoro adeguati a
costruire simili opere ...
Fortezza di Sacsayhuaman, Cuzco
E'
ben visibile un secondo intervento in cui le mura sono state completate
o ampliate. Il luogo in cui questa restaurazione è più evidente è Machu
Picchu, ma ovunque ve ne è traccia da Ollantayatambo a Cuzco.
Nella foto a destra: Machu Picchu, stili costruttivi differenti, attribuibili a periodi diversi
Machu Picchu, stili costruttivi differenti, attribuibili a periodi diversi.
Nella foto a destra: Machu Picchu, stili costruttivi differenti, attribuibili a periodi diversi
L'ipotesi che questi siti abbiano
subito un secondo periodo costruttivo è data dall'evidente differenza
tecnica che i livelli superiori mostrano.
(nella foto a sinistra: Differenze tra lo stile Inca e quello che io ritengo lo stile pre-incaico)
Guardando il sito archeologico di Machu Picchu ho quasi l'impressione
che gli Inca abbiano trovano una serie di antichi templi megalitici in
cima a questa vetta ed attorno a questo luogo sacro hanno edificato una
cittadella e dei terrazzamenti per la coltivazione.
Sembrerebbe manifesto il fatto che chi ha costruito le mura ciclopiche e
chi vi è intervenuto in un secondo momento non avevano a disposizione
le stesse competenze tecniche e gli stessi strumenti. Dico ciò perché
altrimenti non avrebbe alcun senso darsi tanta pena per raggiungere un
così elevato livello di progettazione e realizzazione per poi continuare
i lavori con pietre rozzamente sbozzate.
Come sappiamo secondo la storiografia ufficiale furono gli Inca a
realizzare queste opere ma penso che sia più che logico farsi la
seguente domanda:
se davvero furono gli Inca i costruttori, chi furono i restauratori?
Non è che siamo rimasti vittime di un malinteso storico e ora ci arrovelliamo per dare un senso a questa storia basandoci su dati storici errati? Se ci sganciamo dalla storiografia accademica c'è una soluzione al problema che sembrerebbe essere più logica. E' plausibile supporre che gli Inca non furono i costruttori delle mura e dei monumenti megalitici presenti in questa impervia zona del Perù, ma si limitarono a riscoprirli, li ampliarono tentando al meglio delle loro possibilità di imitare quello stile perduto tra le vette andine.
Non è che siamo rimasti vittime di un malinteso storico e ora ci arrovelliamo per dare un senso a questa storia basandoci su dati storici errati? Se ci sganciamo dalla storiografia accademica c'è una soluzione al problema che sembrerebbe essere più logica. E' plausibile supporre che gli Inca non furono i costruttori delle mura e dei monumenti megalitici presenti in questa impervia zona del Perù, ma si limitarono a riscoprirli, li ampliarono tentando al meglio delle loro possibilità di imitare quello stile perduto tra le vette andine.
Machu Picchu, stili costruttivi differenti, attribuibili a periodi diversi
Dalle foto è chiarissima la sovrapposizione di stili architettonici, ma a questa differenza non viene mai dato alcun risalto.
Nella foto a destra: Sacsayhuaman, Cuzco
Eppure molti Inca dopo l'invasione si convertirono al cristianesimo e vissero insieme agli spagnoli, possibile che nessuno seppe o volle spiegare agli spagnoli come fecero i nativi a trasportare lungo i pendii scoscesi delle Ande blocchi così pesanti, come fecero a tagliarli con tanta precisione, a sollevarli e a farli combaciare senza il minimo margine d'errore e sopratutto come fecero a fare tutto questo in tempi accettabili allo sviluppo di un progetto.
Il popolo Inca non aveva né nozioni di matematica né una lingua scritta, non conosceva la ruota e non possedeva attrezzi in metallo. Anche sotto questo aspetto possiamo trovare soluzioni più convincenti scardinando i dogmi della storiografia ufficiale e considerando gli Inca come semplici abitanti della zona, togliendogli la paternità delle opere megalitiche.
A sinistra: Ollantaytambo
Foto: Ollantaytambo
Alcuni hanno sostenuto che i livelli di
mura costruiti con pietre grezze e sbozzate risalgono a un periodo
successivo alla conquista, in certi casi può anche essere vero ma in
linea di massima direi di no in quanto uno dei luoghi in cui sono più
evidenti due periodi costruttivi differenti, con quello superiore
nettamente più arretrato di quello inferiore è Machu Picchu.
Tornado a Cuzco, tra i resoconti dei primi cronisti spagnoli trapela
tutto lo stupore che la fortezza di Sacsayhuman suscitò sui
conquistatori, la definirono un'opera del demonio. Nonostante il
notevole e logico interesse non riuscirono ad apprendere le misteriche
tecniche utilizzate dai costruttori.
Eppure molti Inca dopo l'invasione si convertirono al cristianesimo e vissero insieme agli spagnoli, possibile che nessuno seppe o volle spiegare agli spagnoli come fecero i nativi a trasportare lungo i pendii scoscesi delle Ande blocchi così pesanti, come fecero a tagliarli con tanta precisione, a sollevarli e a farli combaciare senza il minimo margine d'errore e sopratutto come fecero a fare tutto questo in tempi accettabili allo sviluppo di un progetto.
Il popolo Inca non aveva né nozioni di matematica né una lingua scritta, non conosceva la ruota e non possedeva attrezzi in metallo. Anche sotto questo aspetto possiamo trovare soluzioni più convincenti scardinando i dogmi della storiografia ufficiale e considerando gli Inca come semplici abitanti della zona, togliendogli la paternità delle opere megalitiche.
Va detto che secondo Garcilaso de la Vega,
uno dei primi cronisti del nuovo mondo, la costruzione di Sacsayhuaman
risale a poco prima dell'arrivo dei conquistatori spagnoli, i lavori
durarono 70 anni e vennero impiegati 20.000 uomini.
Nonostante
ciò non trapela nulla riguardo le tecniche utilizzate, tranne un unico
caso in cui viene descritto il trasporto di una grossa pietra da una
zona vicino a Ollantaytambo fino a Sacsayhuman.
Secondo i nativi la pietra fu trascinata letteralmente per più di 70 km, tirandola con grosse funi da più lati per evitare che scivolasse lungo i pendii. Nonostante ciò rotolò, uccidendo dai 3.000 ai 4.000 uomini. Dopo l'incidente e il lungo viaggio, la pietra arrivò a Sacsayhuman e pianse lacrime di sangue vedendo che non c'era più un posto per lei sulla fortificazione. Il racconto secondo me non ha i tratti di una cronaca, ma di una leggenda raccontata dai nativi, sia per il destino toccato alla pietra sia per l'eccessivo numero di morti.
Secondo i nativi la pietra fu trascinata letteralmente per più di 70 km, tirandola con grosse funi da più lati per evitare che scivolasse lungo i pendii. Nonostante ciò rotolò, uccidendo dai 3.000 ai 4.000 uomini. Dopo l'incidente e il lungo viaggio, la pietra arrivò a Sacsayhuman e pianse lacrime di sangue vedendo che non c'era più un posto per lei sulla fortificazione. Il racconto secondo me non ha i tratti di una cronaca, ma di una leggenda raccontata dai nativi, sia per il destino toccato alla pietra sia per l'eccessivo numero di morti.
Oltre
a questo non sappiamo nulla di certo su come fecero a tagliare e a
sollevare le pietre. Eppure nei resoconti è scritto che i lavori di
costruzione erano terminati poco prima dell'arrivo dei conquistatori, ma
degli strumenti utilizzati e delle tecniche impiegate non si scoprì mai
nulla.
Garsilaso de la Vega era chiamato "l'Inca" in quanto era meticcio, in
base a questo delle volte mi chiedo se il suo resoconto corrispondeva
alla realtà o se invece abbia voluto attribuire le magnifiche mura
ciclopiche ai sui discendenti per accrescere il valore delle sue
origini. Questo è un dubbio logico secondo me, ma non ci sono
ulteriori elementi da valutare per estinguerlo.
Machu Picchu rimase sconosciuta a conquistatori spagnoli e venne localizzata soltanto a metà del 1800. Soltanto nei primi anni della 1900 la città fu ufficialmente scoperta da Hiram Bingham, uno storico di Yale.
Le foto d'epoca mostrano una Machu Picchu inghiottita dalla vegetazione e abbandonata da secoli.
Hiram Bingham e Machu Picchu ricoperta dalla vegetazione nel 1911.
Il tempio principale di Machu Picchu agli inizi del '900.
Se il secondo livello costruttivo (quello tecnicamente più povero) risale al periodo inca, trovo logico supporre che il livello inferiore (quello megalitico) risalga a un periodo più antico ed estraneo alla cultura inca, che non era in possesso di un livello tecnologico e culturale sufficiente a sviluppare simili progetti.
Potremmo definire anomalo il fatto che i livelli e i monumenti più antichi siano stati costruiti con una tecnica infinitamente superiore a quelli più recenti, ma il Perù non è l'unico luogo al mondo in cui si assiste a un fenomeno di questo tipo.
A pensarci bene tutto questo ha qualcosa di familiare, è la stessa
anomalia che troviamo in Egitto. In Perù abbiamo trovato un'altra
testimonianza di un'antica cultura megalitica globale che ha
attraversato misteriosamente tutto il pianeta e che ho descritto
nell'articolo LA LINEA DELLA CIVILTA'.
Oserion, Egitto, l'antico tempio è stato costruito con uno stile megalitico,
diverso di quello del livello superiore
Valle dei Templi,
Giza. I templi più antichi sono stati costruiti con blocchi tagliati e
incastrati perfettamente nonostante le forme irregolari, proprio come i
templi più antichi presenti in Perù.
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