La Corte europea di giustizia ha dato ragione alla Commissione europea nel contenzioso con Bayer, confermando la leicità della prima di restringere l’uso dei pesticidi neonicotinoidi imidacloprid e clothianidin del colosso dell’agrichimica.
La Corte europea ha sostenuto che la Commissione europea ha fatto bene a utilizzare gli studi più recenti esaminati dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), anche se non ancora convalidate dagli Stati membri dell’Ue, in quanto qualsiasi nuova informazione scientifica e tecnica dovrebbe essere considerata quando si valuta il rischio di un pesticida. In altre parole, la Corte ha sostenuto l’uso del principio di precauzione e che, anche in caso di incertezza, la Commissione europea aveva il diritto di applicare tali restrizioni.
Si chiude così una vicenda iniziata ormai nel 2013, quando l’esecutivo europeo aveva iniziato a muovere i primi passi in questa direzione.
I neonicotinoidi sono una classe di pesticidi chimicamente simili alla nicotina e colpiscono gli insetti. In particolare gli impollinatori che sono fondamentali per la riproduzione delle piante e delle colture. Negli ultimi anni i neonicotinoidi e i pesticidi che li contengono sono stati criticati per aver contribuito al declino delle api interrompendo il loro senso dell’orientamento, la memoria e le modalità di riproduzione.
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